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|Nazionalità = italiano
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|FineIncipit = è stato uno dei più importanti intellettuali della città di [[Zara (Croazia)|Zara]] a cavallo fra il XIX e il XX secolo
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== Vita==
Figlio di Giuseppe e Rosa Vucovich, aveva pochi mesi quando la famiglia si trasferì a [[Venezia]], dove visse fino al 1866. Tornato a Zara, vi frequentò le locali scuole: le sue prime prove di giornalismo furono legate al locale giornale degli studenti ginnasiali «Tra noi», che lo vide nel 1872 fra i principali collaboratori. Laureatosi in legge a [[Graz]], fu per breve tempo impiegato pubblico. Poco incline a quel tipo di attività, diede le dimissioni e iniziò la pratica notarile nello studio Pappafava: ben presto però si rese conto della propria insofferenza anche verso questa professione, purtuttavia mise a frutto quest'esperienza frequentando la vastissima biblioteca e l'archivio della famiglia Pappafava, ove poté leggere una serie di libri, pergamente e manoscritti. La passione per gli studi non lo lascerà più, e ne fece uno dei massimi conoscitori di storia locale, attentissimo anche all'attualità e a qualsiasi forma di produzione artistica.
Collaboratore di circa un centinaio fra giornali e riviste, inizò con una serie di articoli per «L'Ofanto» - un modesto giornale di [[Cerignola]] - ma nel volgere della sua vita scrisse per la [[Giosuè Carducci|carducciana]] «[[Cronaca bizantina]]», per la rivista
== Opere ==
La formazione di Sabalich sulle materie letterarie, storiche, archeologiche e folkloristiche fu quindi prevalentemente da autodidatta, ma formò la base per la sua vasta produzione degli anni a venire, che comprese una settantina di commedie, monologh, critiche teatrali, biografie, cronistoria, oltre a centinaia di articoli.
== Lascito ==
==Note==
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