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===El sì===
 
Oltre ai suoi studi prediletti, saltuariamente Sabalich si interessò di [[chiromanzia]], [[cinematografia]] e [[musica]]: fra le sue canzoni rimase celebre «El sì» (1895), che - musicata dal maestro Leone Levi - divenne in breve l'inno informale dei [[Dalmati italiani]] all'interno di un pariodoperiodo di aspra lotta nazionale con la maggioranza croata della regione, che negava il diritto degli italiani autoctoni di utilizzare la propria lingua materna:
{{quote|Due baci a chi trova / parola più bella / più dolce di quella / che m'hanno insegnato / da piccolo il padrino / la nonna, mia madre, / il nonno, mio padre, / e lo zio soldato. / Ascoltatemi, / ascoltatemi, / non valgono le chiacchiere, / ci vuole il sì! / Occhio fratelli, / già mi capite, / restiamo quelli, / gente del sì. (...) / Col sì si sposano / le donne con gli uomini, / col sì i galantuomini, / discorrono in città: / il cuore di questo popolo / del sì è geloso / le mura vanno giù / ma il sì resterà! (...)|El sì|Do basi a chi trova / parola più bela / più dolce de quela / che a mi m'ha imparà / da picolo el santolo / la nona, mia mare, / el nono, mio pare, / e 'l barba soldà. / Scolteme mi, / scolteme mi, / no val le ciacole, / ghe vol el sì! / Ocio fradei, / za me capì, / restemo quei, / gente del sì. (...) / Col sì se marida / le done coi omini, / co 'l sì i galantomini / discore in zità: / el cor de sto popolo / del sì xe geloso / le mure va zoso / ma 'l sì restarà! (...)|lingua=vec}}
Sabalich fu talmente legato a questa sua opera da lasciare in un appunto manoscritto il seguente semiserio testo per la propria autobiografia: «Giuseppe Sabalich del fu Giuseppe è il celebre autore della canzone del SÌ».