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== Vita==
Quinto di undici figli (sette femmine e quattro maschi), Ildebrando Tacconi nacque a [[Spalato]] da Vincenzo e Francesca Maria Tommaseo, lontana parente del celebre scrittore [[Sebenico|sebenzano]] [[Nicolò Tommaseo]]. Il padre - medico e per trent'anni direttore dell'ospedale civico di Spalato - era originario di [[Traù]], ove ai primi dell'800 si era trasferito Giuseppe Tacconi, capostipite del ramo dalmata della nobile famiglia Tacconi di [[Pavia]]<ref>Tutte le note biografiche sono tratte dall'ampia introduzione e dalla terza di copertina di {{cita|Tacconi 1994}}.</ref>.
 
L'anno cui nacque Ildebrando era ancora vivo l'ultimo [[podestà]] italiano di Spalato: quell'[[Antonio Bajamonti]] a cui Tacconi dedicò in seguito diversi scritti, ricordandolo come uno degli estremi difensori dei [[dalmati italiani]].
 
Presa la maturità classica nel 1906 al ginnasio cittadino, Tacconi si laureò nel 1912 in lettere moderne (romanze) e in filosofia all'[[Università di Vienna]], dopo aver trascorso un periodo di perfezionamento alla [[Università di Parigi|Sorbona]] di [[Parigi]]. ANel Vienna1908 Tacconipartecipò seguìagli -scontri fra glistudenti altriitaliani -e lestudenti lezionitedeschi: deli [[Wilhelmprimi Meyer-Lübke|Meyer-Lübke]] efra deli [[Milanquali Rešetar|Rešetar]],alcuni perfezionandodei nelfuturi contempocapi ladel suapartito conoscenzaitaliano deldella [[linguaDalmazia serbo-croata|serbo-croato]], delmanifestavano [[linguaper tedesca|tedesco]]l'istituzione edi delun'università italiana a [[lingua francese|franceseTrieste]], chementre parlavai esecondi vi leggevasi correntementeopponevano. Tacconi erane altresìuscì versatocon neluna greco,clavicola nelspezzata. latino,Evitando di recarsi in un ospedale viennese nelloper spagnolotimore d'essere arrestato, nellfu curato alla bell'inglesee meglio edal concittadino medico Carlo Pezzoli, per essere poi rispedito a Spalato neldalla russofamiglia.
 
A Vienna Tacconi seguì - fra gli altri - le lezioni del [[Wilhelm Meyer-Lübke|Meyer-Lübke]] e del [[Milan Rešetar|Rešetar]], perfezionando nel contempo la sua conoscenza del [[lingua serbo-croata|serbo-croato]], del [[lingua tedesca|tedesco]] e del [[lingua francese|francese]], che parlava e leggeva correntemente. Tacconi era altresì versato nel greco, nel latino, nello spagnolo, nell'inglese e nel russo.
Il suo primo incarico fu quello di docente di italiano e di filosofia al ginnasio di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] (1912-1918), passando in seguito a Spalato. A seguito del [[Trattato di Rapallo (1920)]], la sua città natale entrò a far parte del neonato [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]]: agli italiani di Dalmazia fu concesso di optare per la cittadinanza italiana senza aver l'obbligo di trasferire la propria residenza, ma gli impiegati pubblici - divenuti stranieri in patria - perdettero il lavoro: Tacconi si trasferì di conseguenza al ginnasio di Zara, come docente di lingua francese. Nel 1941 divenne preside dell'Istituto Tecnico Commerciale «[[Francesco Rismondo]]».
 
Il suo primo incarico fu quello di docente di italiano e di filosofia al ginnasio di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]] (1912-1918), passando in seguito a Spalato. Nel biennio 1918-1920 - nel pieno delle trattative per la definizione dei confini fra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e il neonato [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]] (RSCS) - Tacconi s'adoperò in ogni modo per assicurare Spalato all'Italia. A seguito del [[Trattato di Rapallo (1920)]], la sua città natale entrò a far parte del neonato [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]]RSCS: agli italiani di Dalmazia fu concesso di optare per la cittadinanza italiana senza aver l'obbligo di trasferire la propria residenza, ma gli impiegati pubblici - divenuti stranieri in patria - perdettero il lavoro: Tacconi si trasferì di conseguenza al ginnasio di Zara, come docente di lingua francese. Nel 1941 divenne preside dell'Istituto Tecnico Commerciale «[[Francesco Rismondo]]».
 
Piegata in pochi giorni la Jugoslavia a seguito dell'[[invasione della Jugoslavia|invasione]] da parte delle [[potenze dell'Asse]], Tacconi accettò la carica di commissario straordinario del governo italiano per il distretto di Spalato: fu insediato il 21 aprile 1941, alla presenza del commissario civile per la Dalmazia [[Athos Bartolucci]], del generale [[Francesco Zingales]] (comandante del Corpo d'Armata celere che aveva occupato la Dalmazia), del senatore [[Antonio Tacconi]] (fratello di Ildebrando), del consigliere nazionale Nicolò Luxardo (zaratino), del presidente della provincia di Zara Antonio Arneri, del podestà di Zara Giovanni Salghetti e del rappresentante del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] Gianfelice. Pochi giorni dopo, Antonio Tacconi venne nominato commissario civile del comune di Spalato<ref>La cronaca di quei giorni convulsi in {{cita|Nardi 1941|pp. 57-65}}</ref>: pur ritenendo l'annessione all'Italia della Dalmazia come l'inverarsi degli antichi ideali degli [[partito autonomista|autonomisti dalmati]], creando un'impropria connessione fra questi ultimi e l'imperialismo fascista<ref>Sulla critica di tale assunto si veda {{cita|Monzali 2007|pp. 311 ss.}}.</ref>, Ildebrando Tacconi condusse il suo incarico con equilibrio<ref>{{cita|Tacconi 1994|Terza di copertina.}}</ref>.