Teca Falcone: differenze tra le versioni

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L'idea di valorizzazione del reperto, intesa come «[…] attività destinata ad incrementare l’uso pubblico del bene conforme alla sua natura […]»<ref>T.Alibrandi-P.Ferri, ''I beni culturali e ambientali'', Milano 1985</ref>, si deve ad Enrico Ragosa, capo della Direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, che incaricò l’architetto Matteo Proto, dirigente presso l’Ufficio tecnico della stessa Direzione generale, di elaborare il relativo progetto (2002) e di curare la direzione dei lavori.
 
Problematiche di varia natura hanno fatto traslare all’autunno 2011 l’inizio dei lavori che sono stati eseguiti dall’Impresa Grossi Costruzioni di Roma; l’Ufficio di direzione lavori è stato costituito dall’architetto Matteo Proto e dal geometra Emiliano Russolillo che è stato anche il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
La TECA è stata inaugurata il 18 maggio 2012 dal Capo dello Stato [[Giorgio Napolitano]] e dal Ministro della Giustizia [[Paola Severino]], nell’ambito dell’annuale cerimonia celebrativa della Festa del Corpo di Polizia penitenziaria, quell’anno coincidente con il 195º anniversario della fondazione dello stesso.
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di [[Polizia penitenziaria]], alla Festa del Corpo.
 
E’È stata, così, scartata l’idea iniziale di ubicarla sul lato breve, di fondo, per evitare quell’enfatizzazione – non cercata – che la testata sull’asse maggiore dello spazio aperto avrebbe suggerito, preferendo, invece, una dislocazione più defilata, quasi al centro di uno dei lati lunghi del piazzale, in adiacenza di un grande pino marittimo evocante alla memoria dei visitatori, la pianta palermitana ribattezzata "Albero Falcone".
 
Dal 2014, infatti, la Scuola che ospita la TECA ha promosso il Premio "Oltre la Giustizia: il ricordo" rivolto