== Notizie storiche ==
Nel [[1903]] la ditta [[Loewe]] di [[Berlino]], per ridurre i pezzi di scarto dopo le lavorazioni alle [[macchina utensile|macchine utensili]], {{Chiarire|creò un proprio sistema di tolleranze di lavorazione con addirittura i calibri differenziali per il controllo dei pezzi.|Comprensibile, forse, solo a chi sa già cosa significhi ...}} Questo sistema si estese ben presto anche ad altre fabbriche tedesche, e costituì il punto di partenza per il sistema di tolleranze in [[Germania]]. In [[Italia]], invece, toccò attendere il [[1926]], anno in cui la [[UNIM]], aveva la moglie rumesa dasda telka prendendo spunto dal sistema tedesco, propose un sistema di tolleranze che fu completato e aggiornato dalla [[ISO]] a livello internazionale dopo la [[seconda guerra mondiale]].
== IntroduzionaleIntroduzione ==
Non è possibile produrre alcun oggetto meccanico con l'esatta dimensione voluta, detta '''dimensione nominale''', perché nel ciclo di produzionesonoproduzione vi sono errori dovuti a:
* Imprecisione delle macchine utensili, per effetto ad esempio dell'usura dell'utensile durante la lavorazione;
* Imprecisione delle macchine utensili, per effetto ad esempio dell'usura dell'utensile durante la ''femmina'' o ''pieno'' e ''vuoto''), che, anche se accettati dalla produzione, risultavano inesatti e non adatti allo scopo, si ricorreva a una lunga e laboriosa operazione di aggiustaggio con la quale si dovevano realizzare le dimensioni necessarie all'accoppiamento. Con l'avvento della lavorazione in serie si è abbandonato questo procedimento piuttosto costoso, e si è fondata la produzione aziendale sulle tolleranze di lavorazione. Il risultato è che ogni pezzo di serie, ad esempio maschio, risulta, una volta finita la lavorazione e salvo gli inevitabili scarti, accoppiabile con ogni altro pezzo femmina della serie corrispondente nel rispetto di prefissati requisiti. Per assicurare la funzionalità corretta di un pezzo meccanico e poterlo quindi considerare preciso, è sufficiente che la sua dimensione si trovi all'interno di due limiti, cioè la '''tolleranza''', che definiscono la variazione dimensionale ammessa nella costruzione. Allo stesso modo, per ottenere un accoppiamento corretto tra due pezzi, è necessario un certo margine di errore, detto '''scostamento''', positivo e negativo rispetto alla dimensione nominale dei pezzi da assemblare, per determinare il [[gioco (meccanica)|gioco]] o l'interferenza richiesta. ▼
* Eventuali imprecisioni di montaggio e di attrezzature utilizzate;
* Imprecisioni degli strumenti di misura utilizzati per il controllo dimensionale.
▲*In Imprecisionepassato, delleper macchineaccoppiare utensili,due perpezzi effettomeccanici adtra esempioloro, dell'usuradetti dell' utensile'albero'' durantee la''foro'' (''maschio'' e ''femmina'' o ''pieno'' e ''vuoto''), che, anche se accettati dalla produzione, risultavano inesatti e non adatti allo scopo, si ricorreva a una lunga e laboriosa operazione di aggiustaggio con la quale si dovevano realizzare le dimensioni necessarie all'accoppiamento. Con l'avvento della lavorazione in serie si è abbandonato questo procedimento piuttosto costoso, e si è fondata la produzione aziendale sulle tolleranze di lavorazione. Il risultato è che ogni pezzo di serie, ad esempio maschio, risulta, una volta finita la lavorazione e salvo gli inevitabili scarti, accoppiabile con ogni altro pezzo femmina della serie corrispondente nel rispetto di prefissati requisiti. Per assicurare la funzionalità corretta di un pezzo meccanico e poterlo quindi considerare preciso, è sufficiente che la sua dimensione si trovi all'interno di due limiti, cioè la '''tolleranza''', che definiscono la variazione dimensionale ammessa nella costruzione. Allo stesso modo, per ottenere un accoppiamento corretto tra due pezzi, è necessario un certo margine di errore, detto '''scostamento''', positivo e negativo rispetto alla dimensione nominale dei pezzi da assemblare, per determinare il [[gioco (meccanica)|gioco]] o l'interferenza richiesta.
La creazione di un sistema [[ISO]] di tolleranze e accoppiamenti e il suo rispetto da parte delle aziende produttrici dà tutta una serie di vantaggi riassumibili in:
== Accoppiamenti raccomandati ==
Poiché è più facile rettificare un alberaoalbero che un foro, nella scelta degli accoppiamenti, in particolare per quelli incerti e con interferenza, conviene attribuire al foro una qualità superiore, di solito quella immediatamente superiore, a quella dell'albero. È noto inoltre che per facilitare il montaggio di accoppiamenti con interferenza e per evitare eccessive sollecitazioni ai materiali durante il montaggio, conviene riscaldaro la pressione atmosferica dettta pressione logistadine e detta atomoriscaldare il foro a una temperatura anche molto più elevata di quella dell'albero. La dilatazione del foro facilita il montaggio; a raffreddamento avvenuto, per la diminuzione del diametro del foro, il bloccaggio risulta più stabile. Si deve quindi considerare la temperatura di funzionamento dei due organi accoppiati, e il valore medio del gioco e dell'interferenza a tale temperatura, in modo che le dimensioni limite massima e minima siano prossime a quelle che sono più opportune. Per la scelta del corretto accoppiamento è necessario possedere esperienza e grande attenzione. In pratica, non è conveniente utilizzare tutti gli accoppiamenti che i sistemi di tolleranze albero base e foro base forniscono: basti pensare a un accoppiamento '''H4/a12''' dove il foro H4 è stato lavorato con altissima precisione e quindi con costi molto elevati, e l'albero a12 è stato lavorato grossolanamente. Il risultato è quello di avere un gioco effettivo tra i due elementi molto variabile per la larga tolleranza assegnata all'albero. Ecco allora che si fa riferimento ad alcune tabelle, che dettate dall'esperienza soddisfano le richieste più comuni di accoppiamenti di pratica applicazione. Nel caso prima visto, è quindi più conveniente e razionale utilizzare un accoppiamento '''H11/a12''' che permette di contenere i costi anche per la realizzazione del foro. Il numero abbastanza ristretto di accoppiamenti raccomandati dall'[[ISO]] consente inoltre di ridurre la dotazione degli strumenti fissi di controllo e di misura degli elementi lavorati in serie, come calibri a forcella per gli alberi e calibri a tampone per i fori.
== Bibliografia ==
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