Giorno del ricordo: differenze tra le versioni

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Polemiche: distinguiamo le critiche dalle polemiche
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L'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - una delle principali associazioni degli esuli giuliano-dalmati - nel 2009 ha istituito il "Premio 10 febbraio - Giorno del ricordo", da conferirsi agli esuli o loro discendenti particolarmente distintisi nelle rispettive categorie lavorative, professionali o artistiche e ai personaggi della cultura e dello spettacolo che abbiamo direttamente o indirettamente contribuito alla conoscenza, divulgazione e conservazione della storia e delle tradizioni delle genti istriane, fiumane e dalmate. Fra i premiati nel corso degli anni, [[Leo Gullotta]], [[Toni Capuozzo]], [[Anna Maria Mori]], [[Pierluigi Pizzaballa]], [[Abdon Pamich]], [[Ottavio Missoni]], [[Margherita Granbassi]], [[Gabre Gabric]], [[Nino Benvenuti]], [[Mario Andretti]], [[Stefano Zecchi]], [[Susanna Tamaro]], [[Franco Giraldi]], [[Giorgio Forattini]]<ref>[http://www.anvgd.it/premio10febbraio/ ''Premio 10 febbraio - Giorno del Ricordo'', dal sito dell'Associaizone Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.]</ref>.
 
== PolemicheCritiche ==
L'estrema sinistra italiana accolse in modo estremamente negativo l'iter legislativo e l'istituzione del Giorno del ricordo: i quindici voti contrari alla Camera furono tutti espressi da deputati appartenenti al [[Partito dei Comunisti Italiani]] o a [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]]<ref>[http://documenti.camera.it/Votazioni/Votazionitutte/schedavotazione.asp?Legislatura=XIV&CDDNUMEROATTO=1874&CDDNATURA=finale ''Elenco dei voti espressi'', dal sito della Camera dei Deputati.]</ref>. La ricorrenza venne tacciata di neofascismo e revanscismo, in quanto decontestualizzerebbe i [[massacri delle foibe]] dall'[[invasione della Jugoslavia]], dai precedenti [[Crimini di guerra italiani|crimini di guerra italiani in Jugoslavia]] e dalla [[Italianizzazione (fascismo)|forzata italianizzazione delle terre di confine]]<ref>[http://www.rifondazionecomunistasicilia.it/index.php/2012/02/10/il-giorno-del-ricordo-e-una-vergogna/ ''Il giorno del ricordo è una vergogna'', dal sito di Rifondazione Comunista della Sicilia.]</ref><ref>[http://www.cnj.it/INIZIATIVE/iniziative.htm#roma030312 ''Iniziative sul Giorno del ricordo'', dal sito del "Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia".]</ref><ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-giorno_del_ricordo_2012%3A_giorno_della_mistificazione_storica..php Claudia Cernigoi, ''Giorno del ricordo o giorno della mistificazione storica?'', dal sito della rivista ''La Nuova Alabarda'']</ref><ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/11-febbraio-2012/rifondazione-bacchetta-de-magistrisfoibe-che-errore-giorno-ricordo-1903239968809.shtml ''Foibe, Rifondazione contro de Magistris «Che errore quel Giorno del ricordo»'', dal sito de ''Il Corriere del Mezzogiorno'', 11 febbraio 2012.]</ref><ref>[http://prcreggioemilia.it/casalgrande/2012/02/19/smantellare-la-versione-fascista-sulle-foibe/ Smantellare la versione fascista sulle foibe | Circolo PRC Karl Marx – Casalgrande<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Da diversi gruppi dell'estrema sinistra sono quindi state organizzate delle "contromanifestazioni" in occasione del 10 febbraio, con la partecipazione di alcuni storici d'area. Fra questi, sono da annoverarsi alcuni autori definiti "negazionisti", sulla scorta della definizione di "negazionisti o riduzionisti" utilizzata dagli storici [[Raoul Pupo]] e [[Roberto Spazzali]] con esplicito riferimento a [[Claudia Cernigoi]]<ref>Raoul Pupo, Roberto Spazzali, ''Foibe'', Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 126-127 - ISBN 88-424-9015-6.</ref><ref>La stessa Cernigoi ricorda i nomi di Sandi Volk e Alessandra Kersevan, anch'essi accusati d'essere "negazionisti": [http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-emergenza_negazionismo_a_trieste..php Claudia Cernigoi, ''Emergenza negazionismo a Trieste'', in ''La Nuova Alabarda'', marzo 2010].</ref>, definizione che venne poi ripresa ed ampliata anche da altri storici o politologi come Rolf Wörsdörfer<ref>Rolf Wörsdörfer, ''Krisenherd Adria 1915-1955. Konstruktion und Artikulation des Nationalen im italienischen-jugoslawischen Grenzraum'', Paderborn-München-Wien-Zürich, Schöning 2004, pp. 478-479.</ref>, Dimitar Bechev e Kalypso Nicolaïdis<ref>Dimitar Bechev e Kalypso Nicolaïdis, ''Mediterranean Frontiers. Borders, Conflict and Memory in a Transnational World'', Tauris Academic Studies, London 2010, pp. 123-124.</ref>. Negli anni si sono verificati diversi atti di vandalismo contro targhe, monumenti e simboli dell'esodo e delle foibe, spesso in prossimità delle celebrazioni del 10 febbraio. Anche questi atti sono stati parimenti da alcuni stigmatizzati come esempio di "negazionismo" delle foibe<ref>[[Paolo Simoncelli]], [http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/foibe-allarme-negazionismo.aspx ''Foibe, allarme negazionismo'', in ''L'Avvenire'', 6 febbraio 2013].</ref><ref>[http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-negazionismo-e-un-reato.aspx Alberto Laggia, ''Il negazionismo è un reato'', in ''[[Famiglia cristiana]]'', 10 febbraio 2015.]</ref>.
 
Fra gli storici accademici, gli intellettuali e le associazioni italiane che hanno criticato a vario titolo la ricorrenza sono da ricordare [[Enzo Collotti]], che nel 2004 parlò dell'istituendo Giorno del ricordo come di un ambiguo contraltare del [[Giorno della Memoria|27 gennaio]]<ref>Nelle foibe la falsa innocenza della patria, ''[[il manifesto]]'', 14 febbraio 2004, aricolo consultabile [http://web.archive.org/web/20150226091851/http://62.149.226.72/rifondazionepescara/?p=789 qui]</ref>, Filippo Focardi<ref>Filippo Focardi, ''Rielaborare il passato. Usi pubblici della storia e della memoria in Italia dopo la prima repubblica'' in [https://books.google.it/books?id=jqyPa6NQdYYC&pg=PA260&lpg=PA260&dq=vincenzo+serrentino+foibe&source=bl&ots=VfKn48-6rX&sig=B5ssrJ9jlgNTEVtoRlgDUTXVMMQ&hl=it&sa=X&ei=1rQGVdiTF4PyUK_xgkg&ved=0CCAQ6AEwADgK#v=onepage&q=vincenzo%20serrentino%20foibe&f=false Riparare, risarcire, ricordare. Un dialogo tra storici e giuristi.] Editoriale Scientifica, Napoli 2012, pag. 260</ref>, [[Angelo d'Orsi]]<ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/giorno-del-ricordo-e-speculazione-antistorica/ Angelo d'Orsi, ''Giorno del ricordo e speculazione antistorica'', in ''MicroMega'', 10 febbraio 2015.]</ref>, Davide Conti<ref>[http://ilmanifesto.info/il-giorno-del-ricordo-a-uso-e-consumo-della-terza-repubblica/ Davide Conti, ''Il giorno del ricordo a uso e consumo della Terza Repubblica'', in ''Il Manifesto'', 10 febbraio 2015.]</ref>, [[Paolo Rumiz]]<ref>Paolo Rumiz, [http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2009/02/10/news/foibe-e-risiera-la-strana-simmetria-per-pacificare-la-memoria-sugli-ex-confini-1.7932 Foibe e Risiera, la strana ”simmetria” per pacificare la memoria sugli ex confini], in ''Il Piccolo''. 10 febbraio 2009</ref> e l'[[ANPI]]<ref>[http://www.anpivarese.it/attememo/attualita/08-11_GIORNO_DEL_RICORDO.pdf ''Presidenza e Segreteria ANPI: “decisa preoccupazione critica”'', in ''Patria Indipendente'', 18 febbraio 2007.]</ref>. Altre critiche - in particolare riferite al discorso del 2006 di Ciampi - furono espresse sia dallo scrittore [[Antonio Tabucchi]]<ref>Alberto Tabucchi, ''L'oca al passo: notizie dal buio che stiamo attraversando'', Feltrinelli, Milano 2006, pp. 157 ss.</ref> che dallo storico triestino [[Galliano Fogar]], [[partito d'azione|azionista]] ed esponente di punta del CLN triestino, il quale criticò pure alcune precedenti affermazioni di sostegno alla proposta di [[Roberto Menia|Menia]] di istituzione della Giornata del ricordo da parte di [[Piero Fassino|Fassino]] e [[Luciano Violante|Violante]], e parlò di memoria dimezzata e di rimozione del fascismo e dei crimini di guerra italiani in Jugoslavia<ref>In un'intervista pubblicata su ''[[il manifesto]]'', Fogar affermò: "gli italiani dell'Istria, di Fiume e di Zara dovettero abbandonare le terre perse, ma [Ciampi] dimentica di ricordare che tutto ciò, anche se è certamente da condannare sul piano umano e morale, ebbe il suo terreno di coltura nella violenza fascista e nell'invasione e disgregazione della Jugoslavia da parte italiana e tedesca". Si veda ''Le Foibe e la memoria dimezzata. Intervista a Galliano Fogar.'' il manifesto, 10 febbraio 2006. [http://fc.retecivica.milano.it/Rete%20Civica%20di%20Milano/le%20Associazioni/ANPI/S068C04F8-068C04F9?WasRead=1 Intervista consultabile sul sito della Rete Civica di Milano].</ref>.
 
L'estrema sinistra italiana accolse in modo estremamente negativo l'iter legislativo e l'istituzione del Giorno del ricordo: i quindici voti contrari alla Camera furono tutti espressi da deputati appartenenti al [[Partito dei Comunisti Italiani]] o a [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]]<ref>[http://documenti.camera.it/Votazioni/Votazionitutte/schedavotazione.asp?Legislatura=XIV&CDDNUMEROATTO=1874&CDDNATURA=finale ''Elenco dei voti espressi'', dal sito della Camera dei Deputati.]</ref>. La ricorrenza venne tacciata di neofascismo e revanscismo, in quanto decontestualizzerebbe i [[massacri delle foibe]] dall'[[invasione della Jugoslavia]], dai precedenti [[Crimini di guerra italiani|crimini di guerra italiani in Jugoslavia]] e dalla [[Italianizzazione (fascismo)|forzata italianizzazione delle terre di confine]]<ref>[http://www.rifondazionecomunistasicilia.it/index.php/2012/02/10/il-giorno-del-ricordo-e-una-vergogna/ ''Il giorno del ricordo è una vergogna'', dal sito di Rifondazione Comunista della Sicilia.]</ref><ref>[http://www.cnj.it/INIZIATIVE/iniziative.htm#roma030312 ''Iniziative sul Giorno del ricordo'', dal sito del "Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia".]</ref><ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-giorno_del_ricordo_2012%3A_giorno_della_mistificazione_storica..php Claudia Cernigoi, ''Giorno del ricordo o giorno della mistificazione storica?'', dal sito della rivista ''La Nuova Alabarda'']</ref><ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/11-febbraio-2012/rifondazione-bacchetta-de-magistrisfoibe-che-errore-giorno-ricordo-1903239968809.shtml ''Foibe, Rifondazione contro de Magistris «Che errore quel Giorno del ricordo»'', dal sito de ''Il Corriere del Mezzogiorno'', 11 febbraio 2012.]</ref><ref>[http://prcreggioemilia.it/casalgrande/2012/02/19/smantellare-la-versione-fascista-sulle-foibe/ Smantellare la versione fascista sulle foibe | Circolo PRC Karl Marx – Casalgrande<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Da diversi gruppi dell'estrema sinistra sono quindi state organizzate delle "contromanifestazioni" in occasione del 10 febbraio, con la partecipazione di alcuni storici d'area. Fra questi, sono da annoverarsi alcuni autori definiti "negazionisti", sulla scorta della definizione di "negazionisti o riduzionisti" utilizzata dagli storici [[Raoul Pupo]] e [[Roberto Spazzali]] con esplicito riferimento a [[Claudia Cernigoi]]<ref>Raoul Pupo, Roberto Spazzali, ''Foibe'', Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 126-127 - ISBN 88-424-9015-6.</ref><ref>La stessa Cernigoi ricorda i nomi di Sandi Volk e Alessandra Kersevan, anch'essi accusati d'essere "negazionisti": [http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-emergenza_negazionismo_a_trieste..php Claudia Cernigoi, ''Emergenza negazionismo a Trieste'', in ''La Nuova Alabarda'', marzo 2010].</ref>, definizione che venne poi ripresa ed ampliata anche da altri storici o politologi come Rolf Wörsdörfer<ref>Rolf Wörsdörfer, ''Krisenherd Adria 1915-1955. Konstruktion und Artikulation des Nationalen im italienischen-jugoslawischen Grenzraum'', Paderborn-München-Wien-Zürich, Schöning 2004, pp. 478-479.</ref>, Dimitar Bechev e Kalypso Nicolaïdis<ref>Dimitar Bechev e Kalypso Nicolaïdis, ''Mediterranean Frontiers. Borders, Conflict and Memory in a Transnational World'', Tauris Academic Studies, London 2010, pp. 123-124.</ref>. Negli anni si sono verificati diversi atti di vandalismo contro targhe, monumenti e simboli dell'esodo e delle foibe, spesso in prossimità delle celebrazioni del 10 febbraio. Anche questi atti sono stati parimenti da alcuni stigmatizzati come esempio di "negazionismo" delle foibe<ref>[[Paolo Simoncelli]], [http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/foibe-allarme-negazionismo.aspx ''Foibe, allarme negazionismo'', in ''L'Avvenire'', 6 febbraio 2013].</ref><ref>[http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-negazionismo-e-un-reato.aspx Alberto Laggia, ''Il negazionismo è un reato'', in ''[[Famiglia cristiana]]'', 10 febbraio 2015.]</ref>.
 
== Polemiche ==
In occasione della ricorrenza del 2007, ebbe luogo una polemica fra il presidente della [[Repubblica Italiana]] [[Giorgio Napolitano]] e il presidente della [[Croazia]] [[Stipe Mesić]], a causa di alcune espressioni di Napolitano definite razziste, revisioniste e revansciste da Mesić. Dopo una forte presa di posizione a difesa di Napolitano da parte dell'allora ministro degli esteri [[Massimo D'Alema]]<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/02_Febbraio/12/foibe.shtml ''Foibe: presidente croato attacca Napolitano'', in ''Corriere della Sera'', 13 febbraio 2007.]</ref>, la polemica rientrò a seguito di un intervento dell'[[Unione europea]] critico nei confronti di Mesić<ref>[http://it.euronews.com/2007/02/14/la-polemica-mesic-napolitano-arriva-a-bruxelles-che-critica-zagabria-il-presidente-croato-scorretto/ ''La polemica Mesic-Napolitano arriva a Bruxelles che critica Zagabria. Il presidente croato: "Scorretto"'', in ''Euronews'', 14 febbraio 2007.]</ref>. Nella stessa occasione il presidente sloveno [[Janez Drnovšek]] inviò a Napolitano una lunga lettera privata in cui esprimeva profonda preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dal presidente italiano, le quali, secondo il presidente sloveno, costituivano “un precedente mai udito prima dai più alti esponenti dello stato italiano”.<ref>"In tale occasione, da un Presidente della Repubblica, mi sarei aspettato un ricordo equilibrato sulle tragedie e gli errori compiuti su entrambi i lati del confine da due brutali regimi. Sono avvenuti fatti che devono essere condannati e biasimati. Nel valutare gli avvenimenti storici che non causarono dolore solamente a italiani e istriani, bensì pure a sloveni e croati, dovremmo fare lo sforzo necessario per spiegare i fatti nel loro contesto. La commissione mista italo-slovena ha confermato in termini equilibrati, nella sua relazione, la verità concernente gli avvenimenti di allora lungo il confine etnico. Penso sia tempo che questa verità venga fatta propria anche da noi politici e che nelle nostre dichiarazioni, nei commenti e nei discorsi solenni non ci allontaniamo da essa e non cerchiamo di negarla. Si tratta della nostra responsabilità verso i due popoli, i due stati e la comune costruzione del futuro europeo." ''Drnovškovo zamolčano pismo Napolitanu: Vljudno formulirane žalitve v šestindvajsetih vrsticah'', in ''Dnevnik'', 9 aprile 2008.</ref> La lettera di Drnovšek, che il presidente all'epoca dei fatti non volle rendere pubblica per non alimentare ulteriori polemiche, fu pubblicata dal quotidiano sloveno Dnevnik solo un anno dopo la sua morte.<ref>[https://www.dnevnik.si/311023/svet/311023 ''Drnovškovo zamolčano pismo Napolitanu: Vljudno formulirane žalitve v šestindvajsetih vrsticah'', in ''Dnevnik'', 9 aprile 2008.]</ref>
 
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Tra le polemiche legate al Giorno del ricordo, sono stati stigmatizzati diversi casi - ripetuti anno dopo anno - in cui articoli giornalistici e manifesti legati alla ricorrenza hanno presentano immagini relative a crimini di guerra italiani in Jugoslavia per illustrare le persecuzioni anti-italiane, come ad esempio una foto relativa alla fucilazione di cinque sloveni da parte di soldati italiani<ref name=Foto-Piccolo>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2011/03/02/NZ_18_143066.html|titolo=Il Piccolo - ''«Soldati italiani fucilano sloveni per il Giorno del ricordo»''|data=2011-02-03}}</ref><ref name=Smargiassi>{{cita news|url=http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2012/03/23/non-dire-falsa-testimonianza/#more-9976|autore=Michele Smargiassi|wkautore=Michele Smargiassi|titolo=Non dire falsa testimonianza|pubblicazione=la Repubblica|data=23 marzo 2012}}</ref>. Tale utilizzo ha causato prese di posizione e manifestazioni di protesta in Slovenia<ref>{{cita web|url=http://www.primorski.it/stories/alpejadran/198450_ljubljana_protest_pred_italijanskim_veleposlanitvom/#.VONNcPmG-ao|titolo=Primorski Dvenik - Ljubljana: protest pred italijanskim veleposlaništvom|data=2012-04-02}}</ref><ref>[http://www.mladina.si/164535/dan-opomina/ Dan opomina Slovenci z manipulativnimi fotografijami (znova) prikazani kot zločinci], Mladina 9, 27 febbraio 2015</ref>.
 
Negli anni si sono verificati diversi atti di vandalismo contro targhe, monumenti e simboli dell'esodo e delle foibe, spesso in prossimità delle celebrazioni del 10 febbraio. Questi atti sono stati da alcuni stigmatizzati come esempio di "negazionismo" delle foibe<ref>[[Paolo Simoncelli]], [http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/foibe-allarme-negazionismo.aspx ''Foibe, allarme negazionismo'', in ''L'Avvenire'', 6 febbraio 2013].</ref><ref>[http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-negazionismo-e-un-reato.aspx Alberto Laggia, ''Il negazionismo è un reato'', in ''[[Famiglia cristiana]]'', 10 febbraio 2015.]</ref>.
 
==Note==