Cesare Beccaria: differenze tra le versioni
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La [[tortura]], “''l’infame crociuolo della verità''”, viene confutata da Beccaria per vari motivi:
* essa viola la presunzione di innocenza, dato che un uomo non può considerarsi reo
* consiste in un’afflizione e pertanto è inaccettabile; se il delitto è certo porta alla pena stabilita dalle leggi, se è incerto non si deve tormentare un possibile innocente.
* non è operativa in quanto induce a false confessioni, poiché l’uomo, stremato dal dolore, arriverà ad affermare falsità al fine di terminare la sofferenza.
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Beccaria ammette razionalmente l’afflizione della tortura nel caso di testimone reticente, cioè a chi durante il processo si ostini a non rispondere alle domande; in questo caso la tortura trova una sua giustificazione, ma egli preferisce comunque chiederne la totale abolizione.
=== A proposito delle sanzioni ===
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