Sammarruco: differenze tra le versioni

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{{Stemma
|immagine = Coa fam ITA sammarrucoCOA_fam_ITA_sammarruco.jpgpng|miniatura|center|thumb
|nome = Stemma della famiglia Sammarruco - Soummakis.</ref>.
 
|blasonatura = troncato: d’argento al destrocherio vestito di rosso eimpugnante d’argentocon la mano di carnagione una borsa all’antica al grifonenaturale; montanteil capo di rosso a tre stelle (6) d’oro. Corona, dell’unoda nobile nell’altrogreco.
}}
 
 
 
I '''Soummakis''' (detti altrimenti '''Summachi''' o '''Sumachi'''; Σουμμάκης o Σουμάκη in greco; o '''Sammarruco''' per il ramo trasferito in Terra d’Otranto) sono un'antica famiglia di Zante che si è distinta nelle province greche della Repubblica Veneta e dell'Impero ottomano..</ref>.
 
 
==Storia==
 
Originari di [[Costantinopoli]] passati a [[Creta]], vennero iscritti al Libro d’Oro della nobiltà di [[Zante]] tra le famiglie originarie (nobili tra il 1483 ed il 1572)..</ref>.
 
==[[Zante]]==
''Giorgio S.'' da Zante citato, in un atto del settembre 1582 del sultano Murad III al doge Nicolò da Ponte, quale importante finanziatore di un carico marittimo, alla presenza del cadì di Kalamata (Calamino)..</ref>.
 
Vari personaggi della famiglia sono ricordati in atti e pubblicazioni.
Nel XVII secolo si distinse nella letteratura con il nobile ''Angelo S.'' nel 1628, autore di una storia della rivolta di Zante, e con lo storico nobile ''Michele S.'' nel 1658, autore di un celebre ''Pastor Fido''. .</ref>.
 
''Giorgio S.'' da [[Zante]] citato, in un atto del settembre 1582 del sultano Murad III al doge Nicolò da Ponte, quale importante finanziatore di un carico marittimo, alla presenza del ''cadì'' di Kalamata (Calamino)..</ref>.
Nel 1683 ''Giorgio (Zorzi) S.'', notaio, era tra i 14 firmatari delle regole di aggregazione della Nobiltà di Zante (ratificate nel 1684 dal Senato di Venezia). Egli all’estinzione del ramo principale dei S. (1691), venne iscritto nel 1692 nel Libro d’Oro della nobiltà di Zante ed aggregato al Maggior Consiglio in sostituzione di un membro della famiglia Fusco (Fuschi)..</ref>.
 
Nel XVII secolo la famiglia S. si distinse nella letteratura con il nobile ''Angelo S.'' nel 1628, autore di una storia della rivolta di [[Zante]] , e con lo storico nobile ''Michele S.'' nel 1658, autore di un celebre ''Pastor Fido''. .</ref>.
''Demetrio S.'' nato a Venezia, ma figlio di un medico di Santa Maura nobile di Zante, fu cinque volte Cancelliere della Serenissima (1754-1772) tra Santa Maura, Prevesa ed Asso. Si ricorda che le professioni consentite ai Nobili di Zante erano solo quelle di medico, avvocato, religioso, professore, notaio, artista e orafo..</ref>.
 
Nel 1683 ''Giorgio (Zorzi) S.'', notaio, era tra i 14 firmatari delle regole di aggregazione della Nobiltà di Zante (ratificate nel 1684 dal Senato di [[Venezia]]). Egli all’estinzione del ramo principale dei S. (1691), venne iscritto nel 1692 nel Libro d’Oro della nobiltà di [[Zante]] ed aggregato al Maggior Consiglio in sostituzione di un membro della famiglia Fusco (Fuschi)..</ref>.
Si ricordano tra i nobili S., in particolare, ''Lodovico'', ''Giorgio'', ''Caterina'', ''Antonio'', ''Giorgio di Antonio'', ''Angelo'', ''Michele'' e ''Zorzi (Giorgio)''..</ref>.
 
''Demetrio S.'' nato a [[Venezia]], ma figlio di un medico di Santa Maura nobile di [[Zante]] , fu cinque volte Cancelliere della Serenissima (1754-1772) tra Santa Maura, Prevesa ed Asso. Si ricorda che le professioni consentite ai Nobili di Zante erano solo quelle di medico, avvocato, religioso, professore, notaio, artista e orafo..</ref>.
La famiglia si legò anche alla nobile famiglia dei Conti Balsamo di Zante. Nel corso del secolo XIX, a seguito dei rivolgimenti politici che avevano coinvolto le isole Ioniche, un ramo dei S. si trasferì da Zante ad Otranto ove si imparentò con famiglie della nobiltà locale e divenne un discreto proprietario terriero. Il cognome venne storpiato nella vulgata locale nel più familiare Sammarruco e così progressivamente italianizzato e definitivamente adottato..</ref>.
 
Si ricordano tra i nobili S., in particolare, ''Lodovico'', ''Giorgio'', ''Caterina'', ''Antonio'', ''Giorgio di Antonio'', ''Angelo'', ''Michele'' e ''Zorzi (Giorgio)''..</ref>.
''Vincenzo Sammarruco'', di ''Pietro'', industriale e facoltoso proprietario terriero, sempre orgoglioso dell’origine greca, riscontrabile anche nei tratti, sposa la nobile Saveria Nachira, di Giuseppe Nachira Nachira e di Caterina Nachira Renis, famiglia decurionale di Uggiano La Chies ove esiste ancora l’antica dimora familiare, discendente dal colto monaco basiliano, il nobile Macario Nachira, uno degli 800 martiri di Otranto, trucidati per la fede dai Turchi nel 1480, santificati nel 2013..</ref>.
 
==[[Otranto]]==
 
La famiglia si legò anche alla nobile famiglia dei Conti Balsamo di [[Zante]] . Nel corso del secolo XIX, a seguito dei rivolgimenti politici che avevano coinvolto le isole Ioniche, un ramo dei S. si trasferì da [[Zante]] ad [[Otranto]] ove si imparentò con famiglie della nobiltà locale e divenne un discreto proprietario terriero. Il cognome venne storpiato nella vulgata locale nel più familiare Sammarruco e così progressivamente italianizzato e definitivamente adottato..</ref>.
 
''Vincenzo Sammarruco'', di ''Pietro'', industriale e facoltoso proprietario terriero, sempre orgoglioso dell’origine greca, riscontrabile anche nei tratti, sposa la nobile Saveria Nachira, di Giuseppe Nachira Nachira e di Caterina Nachira Renis, famiglia decurionale di Uggiano La Chies ove esiste ancora l’antica dimora familiare, discendente dal colto monaco basiliano, il nobile Macario Nachira, uno degli 800 martiri==[[nartiri di Otranto]], trucidati per la fede dai Turchi nel 1480, santificati nel 2013..</ref>.
Della numerosa prole di ''Vincenzo'', si ricordano, per via femminile, tra le altre le figlie ''Maria Addolorata (Nina)'' sposata a S.E. Don Ramiro Duràn Figueros, Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario del [[Guatemala]] in [[Italia]], già Consigliere d’Ambasciata presso la Santa Sede, ''Giuseppina (Peppina)'' vedova del Comm. Don Cesare de Mori, Cameriere Segreto di Spada e Cappa di S.S. e ved. dell’avv. Luigi Bruni, proprietaria dello splendido palazzo de Mori Sammarruco del ‘400 recentemente restaurato e portato a nuovo splendore, ''Maria Donata (Donatina)'' sposata al Nobile Mario Giacomi Giacobini, ''Maria Antonietta (Tetta)'' sposata Sparro, ecc. Molti S. hanno ricoperto la carica di consigliere e sindaco di Otranto, da ultimo l’avvocato ''Corrado S.''..</ref>.
 
==Bibliografia==
 
*{{Mihail Dimitri Sturdza, Grandes Familles de Grèce d'Albanie et de Costantinople, Dictionnaire historique et généalogique, Parigi, 1983.}}
*{{Eugène Rizo-Rangabé, Livre d’Or de la Noblesse Ionienne, Vol. III Zante, Maison d’Edition «Eleftheroudakis», Athènes, 1927, pag. 7, 11, 13 e 14.}}
*{{Ioannis Typaldos-Laskaratos - Heraldry of Zakynthos from the 17 Codicils of the Historic and Ethnologic Society of Greece. Athinai, Greece: Istoriki kai Ethnologiki Etaireia tis Ellados, 1988. (FHL book 949.55/Z1 D6t) Includes heraldry from Zakynthos Island, also called Zante.}}
*{{Acta Universitatis Upsaliensis: Studia Graeca Upsaliensia - Volume 1 - Pagina 357, Uppsala universitet – 1962: C'est le Récit d'une révolte populaire dans l'Ile de Zante en 1628, composé par Antzolos Soummakis, seigneur de Zante. On trouve ici une narration détaillée et véridique d'une émeute populaire et des preuves de l'esprit d'indépendance.}}
*{{Histoire des Etats Balcaniques jusq’à 1924 par N. Iorga, J. Gamber ed., Paris, 1925.}}
*{{Inventory of the Lettere e Scritture Turchesche in the Venetian State Archives, Edited by Maria Pia Pedani, based on the materials compile by Alessio Bombaci+, Leiden, Boston, 2010.}}
*{{The Charioteer - Edizioni 24-27 - Pagina 137, Parnassos, Greek Cultural Society of New York - 1983.}}
*{{Marco Folin, Spunti per una ricerca su amministrazione veneziana e società ionia nella seconda metà del Settecento 1, in Studi Veneti offerti a Gaetano Cozzi, Venezia, Il Cardo, 1992, pp. 333-47.}}
*{{Cappella Papale 12 maggio 2013, canonizzazione Antonio Primaldo e compagni (Santi Martiri di Otranto).}}
*{{J.I. Beijerman, A.F. van Gemert, Uitgehuwelijkt aan een oude man: een vroegnieuwgrieks gedicht. Kritische editie, vertaling met inleiding, commentaar en woordenlijst, Faculty UvA: Universiteitsbibliotheek,Year 2006.}}
*{{Michel Lassithiotakis, Greek printing and the development of Greek vernacular literature (16-17th centuries), Institut néo-hellénique, Université Paris-IV.}}