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Ma l'apice viene raggiunto nella [[Atalanta Bergamasca Calcio 1962-1963|stagione 1962-1963]]<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 143}}.</ref> quando la società nerazzurra, reduce dall'ottimo sesto posto della stagione precedente,<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 140}}.</ref> conquista per la prima volta nella sua storia la [[Coppa Italia 1962-1963|Coppa Italia]].<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 145}}.</ref> Questo trofeo, che tuttora è l'unico di una certa importanza conquistato a livello di prima squadra, arriva a Bergamo dopo una lunga cavalcata conclusasi con una vittoria per 3-1 in campo neutro allo [[Stadio Giuseppe Meazza]] contro il [[Torino Calcio|Torino]].<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, pp. 198, 200, 201}}.</ref> L'annata seguente vi è il debutto in [[Coppa delle Coppe (calcio)|Coppa delle Coppe]],<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 203}}.</ref> dove però l'Atalanta viene subito eliminata dai portoghesi dello [[Sporting Lisbona]] dopo uno spareggio in campo neutro a Barcellona, terminato dopo i tempi supplementari sul punteggio di 3-1 e giocato in inferiorità numerica a causa dell'infortunio del portiere [[Pier Luigi Pizzaballa]] nelle battute iniziali del match.<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 148}}.</ref><ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 205}}.</ref>
===Da Turani
Nel 1964 muore il presidente Turani,<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, pp. 209, 210}}.</ref> che viene sostituito alla guida della società nell'estate del 1964 da [[Attilio Vicentini]], coadiuvato inizialmente dall'ingegnere [[Luigi Tentorio]] (che ne aveva caldeggiato la nomina a presidente),<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 392}}.</ref> il quale rinuncia però a tutti gli incarichi societari dal 1966 in poi<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 223}}.</ref> a causa della trasformazione dovuta ad una nuova norma federale delle società di calcio in società per azioni, che lui non condivideva ritenendola troppo distante dal suo modo di operare e di intendere il calcio.<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 392}}.</ref><ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 224}}.</ref> La squadra continua il suo cammino nella massima serie fino al [[Atalanta Bergamasca Calcio 1968-1969|1968-1969]]<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 161, 162, 163}}.</ref> quando, complice la cessione al [[Bologna Calcio|Bologna]] del bomber [[Giuseppe Savoldi|Savoldi]],<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 375}}.</ref> retrocede in serie B dopo dieci campionati consecutivi in massima serie.<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 245}}.</ref> Alla presidenza [[Giacomo Baracchi]] subentra a Vicentini, ma dopo un solo anno il nuovo "patron" diventa [[Achille Bortolotti]], che già da alcuni anni possedeva alcune azioni della società bergamasca.<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, pp. 246, 247}}.</ref>
Dopo un anno di transizione caratterizzato dal cambio di tre allenatori ([[Corrado Viciani]], [[Renato Gei]] e l'ex calciatore degli anni '50 e '60 [[Battista Rota|Titta Rota]])<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 164}}.</ref> e da una salvezza all'ultima giornata,<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 254}}.</ref> la squadra ritorna in A grazie all'allenatore [[Giulio Corsini]], capace di amalgamare una squadra di giovani (su tutti [[Gaetano Scirea]], il capocannoniere stagionale [[Adelio Moro]], [[Giuseppe Doldi]] e [[Giovanni Vavassori]]).<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 167}}.</ref> Dopo una tranquilla salvezza nella [[Atalanta Bergamasca Calcio 1971-1972|stagione 1971-1972]],<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 170, 171, 172}}.</ref> nel [[Atalanta Bergamasca Calcio 1972-1973|1972-1973]] l'Atalanta retrocede all'ultima giornata per differenza reti, nonostante la possibilità di salvarsi andando a punti nelle ultime tre giornate.<ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 2, p. 173}}.</ref><ref>{{Cita|Corbani e Serina|volume 1, p. 276}}.</ref> Questa volta la permanenza tra i cadetti dura più del solito, tant'è che per il ritorno nel massimo campionato bisognerà aspettare fino alla stagione [[Atalanta Bergamasca Calcio 1976-1977|1976-1977]], con promozione ottenuta da [[Battista Rota]] soltanto dopo gli spareggi allo [[Stadio Luigi Ferraris]] contro [[Cagliari Calcio|Cagliari]] e [[Pescara Calcio|Pescara]]. L'anno seguente la squadra ottiene la salvezza, e nel [[Atalanta Bergamasca Calcio 1978-1979|1978-1979]] ritorna in B, ancora una volta a causa della differenza reti sfavorevole. L'anno seguente viene mancata la promozione e nella stagione [[Atalanta Bergamasca Calcio 1980-1981|1980-1981]] l'Atalanta retrocede in [[Serie C1]] per la prima volta nella sua storia.
===Cesare Bortolotti e gli anni '80: dalla Serie C1 alle coppe europee===
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===La presidenza di Percassi===
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===Ruggeri e il Centenario===
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===Gli ultimi anni: Alessandro Ruggeri ed il ritorno di Percassi===
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