Caffè Florian: differenze tra le versioni
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{{Azienda
|nome = Caffè Florian
|logo =
|didascalia = L'esterno del Caffè
|data_fondazione = [[1720]]
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Il '''Caffè Florian''' è un caffè storico della città di [[Venezia]], situato sotto i [[portico|portici]] delle [[Procuratie Nuove]] in [[Piazza San Marco]].
È il più antico caffè italiano e, insieme al [[Café Procope]] di Parigi, il caffè più antico del mondo. Venne inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome di ''Alla Venezia Trionfante'', ma fin da subito i Veneziani dicevano semplicemente “andemo da Florian”, dal nome del proprietario nel dialetto veneziano. Da allora ha proseguito ininterrottamente fino ai giorni nostri la sua attività quotidiana di caffè, divenendo meta privilegiata di veneziani, italiani e stranieri.
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Come altri caffè situati in [[Piazza San Marco]], gli avventori all'aperto sono intrattenuti da una piccola orchestrina. L'accompagnamento musicale richiede, peraltro, un supplemento sulle consumazioni.
== Cenni storico-artistici ==
[[File:Plateatico Caffè Florian.jpg|upright=1.5|thumb|Il plateatico del Caffè Florian in Piazza san Marco]] Il Caffè Florian venne inaugurato nel 1720 da '''Floriano Francesconi''' sotto le Procuratie Nuove in piazza san Marco a Venezia. Il caffè ebbe un immediato successo presso l’alta società veneziana, tanto che Francesconi, nel 1750, aggiunse alle originarie due stanze (l’odierno Ingresso e Sala Cinese) altre due stanze (le odierne Sala Orientale e Sala del Senato).<ref name=":0">De Laroche, p. 35</ref>
Alla morte del fondatore, nel 1773, il caffè passò al nipote '''Valentino Francesconi''', che verrà soprannominato dai veneziani il “famosissimo sior Valentin”. Sotto la direzione di Valentino il Florian dovette vivere la fine della Repubblica Veneziana e l’occupazione di Venezia da parte dei francesi e degli austriaci. Per questo Francesconi nel 1797 cambiò il nome del caffè da “Alla Venezia Trionfante” a “Caffè Florian”, con il quale esso era, peraltro, già universalmente noto.<ref name=":0">De Laroche, p.25</ref>
Alla morte di Valentino Francesconi nel 1814 il caffè passò alla moglie Chiaretta e poi al figlio Antonio. Sotto la direzione di '''Antonio Francesconi''' il caffè divenne luogo di incontro dei patrioti italiani come [[Niccolò Tommaseo]], [[Daniele Manin]], [[Pietro Buratti]] e [[Silvio Pellico]], che si riunivano nella Sala del Senato. I fermenti patriottici di questi frequentatori portarono alla rivoluzione veneziana del 1848 che vedrà, per un breve periodo, Venezia di nuovo indipendente dall’Austria. Durante le ore convulse della rivoluzione il Florian raccolse i patrioti feriti durante gli scontri, diventando così un ospedale temporaneo.<ref name=":0">De Laroche, p.39</ref>
Nel 1858 la proprietà del Florian passò da Antonio Francesconi
Per la '''Sala Cinese''', Cadorin sceglie uno stile che potremmo definire con Tommaso Locatelli<ref>Locatelli, Tommaso</ref> “pompadour”. Le pitture e i motivi ornamentali sono di Antonio Pascuti, cui si deve la figura del cinese ricordata anche da [[Henri de Régnier]]<ref name=":0" />.
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La '''Sala del Senato''' ha invece un più ambizioso progetto pittorico ad opera dello stesso Giacomo Casa. Il ciclo di quadri raffigura “Il Secolo Illuminato, o il progresso”, “La Civiltà che ammaestra le Nazioni o La Venezia Trionfante” e undici pannelli raffiguranti le Arti e le Scienze. Ne “Il progresso” Casa inserisce anche dei simboli massonici, allusione ai rapporti che Venezia intratteneva con alcune società segrete e con l’illuminismo.<ref name=":0">De Laroche, p.40</ref>
[[File:Esterno Caffe Florian.jpg|thumb|left|Entrata del Caffè Florian sotto le Procuratie Nuove]]Nel 1872 e 1891 il Florian subisce dei nuovi interventi di restauro, che vedranno il caffè ampliarsi con altre due grandi sale (la Sala delle Stagioni e la Sala degli Uomini Illustri) che si aggiungono ai lati delle quattro preesistenti. Le nuove sale vedono l’intervento di Giuseppe Ponga per le grottesche e di A. Piazza per le decorazioni in stucco.
La '''Sala degli Uomini Illustri''' deve il suo nome al ciclo pittorico di Giulio Carlini, che esegue dieci ritratti di importanti personaggi veneziani di tutti i tempi. Sono ritratti [[Pietro II Orseolo]], [[Enrico Dandolo]], [[Marco Polo]], [[Vettor Pisani]], [[Tiziano]], [[Andrea Palladio]], [[Paolo Sarpi]], [[Francesco Morosini]]
'''La Sala delle Stagioni''' (o degli Specchi) è decorata con quattro grandi dipinti di Cesare Rota, raffiguranti le personificazioni delle quattro stagioni. Il soffitto della sala ha una grande decorazione a stucco ad opera di Giuseppe Ponga.
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== Immagini ==
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File:Sala Senato Caffè Florian.jpg|"Il Progresso" di Giacomo Casa, nella Sala del Senato
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File:Sala Uomini Illustri Caffè Florian.jpg|Sala degli Uomini Illustri
File:Sala Liberty Caffè Florian.jpg|Sala Liberty
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== Bibliografia ==
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*Locatelli, Tommaso. "Cose Urbane. Il caffè Florian", in Gazzetta Ufficiale di Venezia. Venezia, 24 luglio 1858.
*De Laroche, Robert. Caffè Florian. Venezia: Caffè Florian, 2008.
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