Lavinio (città antica): differenze tra le versioni
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L'antica Lavinio è il luogo [[mitologia|mitologico]] dove [[Enea]] fondò il primo insediamento in [[Italia]] da parte dei profughi da Troia.<ref name="FloroI,1.4">[[Floro]], ''Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC'', I, 1.4.</ref>. Secondo la tradizione, il nome della città deriva da [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]] (figlia di [[Re Latino|Latinus]] re dei [[Latini]] e di [[Amata (mitologia)|Amata]]), data in sposa ad Enea<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe Condita]]'', 1, 1.</ref>. La città sarebbe stata fondata d'estate, due anni dopo la perdita di Troia.<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 63.2</ref>
Il luogo dove fu fondata la città, sarebbe stato quello dove si svolse una contesa tra un lupo, un'aquila e una volpe, o un picchio, interpretata da Enea come segno della futura grandezza di Lavinio, le cui immagini sarebbero state rimaste per lungo tempo riprodotte nel [[Forum (luogo)|foro]] cittadino.<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 59.5</ref> La leggenda ha analogie con il prodigio della [[Battaglia del lago Curzio|battaglia]] del lago Curzio e con il mito della fondazione di [[Laurentum]] dal mitologico
A Lavinio erano particolarmente attaccati i romani, che la ritenevano sacra perché conservava gli dei ancestrali della città.<ref name="Plut-Coriolano">[[Plutarco]], ''[[Vite parallele]]'', Vita di Coriolano, XIX, II. </ref> {{citazione necessaria|Secondo la [[mitologia romana]] era sacerdote a Lavinio [[Aceste (sacerdote)|Egeste]], che si preoccupò di conservare nella città i [[Penati]] che Enea aveva portato da [[Troia]].}}
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