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La '''BalduinaGemelli''' è un'area urbana del [[Municipio Roma XIV|XIV Municipio]] (ex XIX) di [[Roma Capitale]].
 
La '''Balduina''' è un'area urbana del [[Municipio Roma XIV|XIV Municipio]] (ex XIX) di [[Roma Capitale]].
Si estende nel quartiere '''Q.XIV''' [[Trionfale]].
 
[[File:Dalla Balduina.jpg|thumb|upright=1.6|Vista di Roma dalla via Trionfale, poco prima del convento della Madonna del Rosario. Sulla sinistra l'arco di ingresso che porta verso la villa Mellini, ora Osservatorio Astronomico.<br /> ''Olio di Salomon Corrodi, 1876'']]
Situata sul versante meridionale di [[Monte Mario]], la Balduina, con i suoi 139 metri, è il punto più alto di Roma.
 
È delimitata a sud dalle pendici della collina che formano un ingresso naturale all'angolo con via Antonio Labriola e via Gualtiero Serafino attraverso il viale delle Medaglie d'oro in un punto detto all'inizio del Novecento ''dogana della Balduina''; a ovest dalla ferrovia [[FR3 (ferrovia regionale del Lazio)|FR3]] Roma-Cesano-Viterbo scavallata però dagli abitati nella zona del cosiddetto Monte Ciocci che qui si affaccia sulla Valle Aurelia, chiamata anche "valle dell'Inferno" (dal latino "inferius", cioè: "posta più sotto"); a nord è marcata dall'orografia del luogo, dagli istituti religiosi e dalle ville ai bordi della via Trionfale che qui passa in un profondo avvallamento non lontano dal Borgo Clementino della zona di S. Onofrio; a est dalla [[via Trionfale]] stessa, partendo dalla villa Stuart giù fino al Borghetto S. Lazzaro ai confini coi Prati di Castello.
 
La Balduina si divide in tre aree riconoscibili: la "Balduina" vera e propria, nel mezzo del quartiere e che ruota attorno alla piazza omonima; il "Belsito", la zona di piazzale delle Medaglie d'oro e delle pendici verdi del parco della Vittoria, di villa Stuart e delle aree attorno l'hotel Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, fino a piazza Socrate; "Monte Ciocci", vicino all'omonimo casale (forse peruzziano) prospiciente il colle Vaticano, appena sopra piazza Giovenale, nonché area più vecchia del quartiere, limitrofa ai prati di Castello e alle fornaci per la cottura dei mattoni destinati alla fabbrica di [[San Pietro]]. I nomi delle strade di quest'ultima zona sono quasi tutti di scrittori latini.
 
Sino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] i nomi Balduina e Monte Mario indicavano approssimativamente lo stesso luogo; successivamente, il nome "Monte Mario" è andato a identificare le zone di Sant'Onofrio e delle "Case Nostre" situate più a nord.
 
== Storia ==
[[File:PratiDiCastelloEMonteMarioByRoeslerFranz.jpg|thumb|upright=1.6|Il versante nordorientale della Balduina visto dalle sponde del Tevere dei Prati di Castello.<br /> ''Olio di Ettore Roesler Franz (Roma, 1845-1907)'']]
 
Il nome "Balduina" discende da quello del fratello di [[papa Giulio III]] del Monte (1550-1555), Baldovino, che possedeva vasti terreni alle pendici di Monte Mario. La più antica via della Balduina corrispondeva all'attuale via San Tommaso d'Aquino, staccandosi dalla via Trionfale nei pressi del Borghetto San Lazzaro, ultima tappa della [[via Francigena]] dei pellegrini diretti verso S. Pietro. Gli altri due assi principale del quartiere degli anni venti, viale delle Medaglie d'oro e viale Tito Livio, non erano stati ancora tracciati, così che la primigenia strada girava sotto la collina argillosa dell'attuale fortilizio militare di viale delle Medaglie d'oro per entrare dentro i terreni di Baldovino all'altezza dell'edicola della [[Madonna del Pozzo]] (all'angolo con la omonima strada e via Elio Donato), edicola che conteneva un'immagine sacra poi spostata negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] del XX secolo nell'adiacente chiesa di [[Santa Paola Romana]].
 
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== Collegamenti ==
{{FRroma|linea=3|AppianoGemelli|Balduina}}
La ferrovia, a binario unico fino a Viterbo, sua destinazione finale, fu inaugurata alla fine dell'Ottocento durante il regno di [[Umberto I]] nella generale riorganizzazione del trasporto ferroviario della città; si stacca dalla linea Roma-Pisa una volta lasciate le stazioni San Pietro e Vaticana, arrivando dal colle vaticano in quota al Monte Ciocci con un alto cavalcavia ad archi in mattoni a passare la zona delle fornaci e dell'attiguo borghetto sull'imbocco della [[Valle Aurelia]]. Solo con la nascita del quartiere, alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], fu aperta sulla linea la fermata Balduina che divenne Stazione con personale in loco negli [[Anni 1970|anni settanta]]; ciò anche per una maggiore sicurezza e controllo sullo scambio dei binari a garantire la compresenza di due convogli da qui fino al cavalcavia successivo sulla Valle Aurelia in direzione della via Pineta Sacchetti. Con una frequenza compresa tra i 25 e gli 80 minuti, con l'uso di mezzi prima a vapore e poi a [[motore Diesel|Diesel]] (le celebri [[littorina|littorine]]), fu più volte proposto la cancellazione della linea ritenuta a servizio di zone non ancora troppo popolate e con una destinazione finale, Viterbo, già raggiunta dalla linea in partenza da piazzale Flaminio. Le richieste continue degli utenti, la riorganizzazione delle [[Ferrovie dello Stato]] dal 1993, l'arrivo del [[Giubileo del 2000]] hanno portato invece ad un recupero totale della linea, raddoppiata fino a [[Cesano (zona di Roma)|Cesano di Roma]] ed elettrificata fino a Viterbo. Altre fermate sono state aggiunte in proporzione alla crescita della città, tra queste la fermata Proba Petronia-Appiano a Monte Ciocci, posta in sotterranea come tutto il tratto di binari che attraversa il quartiere. La Stazione della Balduina, anch'essa ipogea, è stata al tempo stesso declassata a semplice fermata.
L'inaugurazione della nuova linea si è avuta a maggio del 2000.
 
Lungo l'asse di viale delle Medaglie d'oro è servita dalle linee bus 907, 913, 991 e 999.
All'interno del quartiere passa la linea 990, dal 2001 prolungata dalle scuole dell'obbligo di via Giancarlo Bitossi fino alla zona di Monte Mario Alto, in via Sappada, dove si trova il nuovo ufficio postale denominato ancora Roma-Belsito, decontestualizzando così anche questo nome. Le linee 990 e 913 corrispondono grosso modo rispettivamente alle linee di vecchia numerazione 45-45 barrato e 47-47 barrato, così indicate fino all'inaugurazione della [[Linea A (metropolitana di Roma)|Linea A]] della metropolitana di Roma nel febbraio 1980. La prima era la corsa vera e propria del quartiere, collegando la zona delle scuole suddette coi Prati di Castello fino al capolinea, prima posto dentro [[villa Borghese]]. La seconda, dal centro, si attestava di fronte alla trattoria ''Belsito'' sul piazzale delle Medaglie d'oro (ove ancora esiste un vecchio botteghino per controllori) per poi, tra le due Guerre, prolungare la sua corsa verso la zona in edificazione delle ''Case Nostre'' a Sant'Onofrio e il comprensorio di [[Santa Maria della Pietà]].
 
== Note ==