Palazzo Giustinian: differenze tra le versioni

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I due edifici gemelli furono costruiti nella seconda metà del [[XV secolo]], attorno al [[1452]], probabilmente con la partecipazione di [[Bartolomeo Bono|Bartolomeo Bon]] e [[Giovanni Bon]].<ref name=fasolo108>{{cita|Fasolo|p. 108}}.</ref><ref name=brusegan179>{{cita|Brusegan|p. 179}}.</ref><ref name=fontana21/> Furono commissionati dalla prestigiosa e antichissima famiglia [[Giustinian]]. Già allora erano destinati ai due rami della famiglia, e solo dopo un certo tempo furono uniti ed armonizzati tramite la parte centrale della facciata.
 
Una grande ristrutturazione fu curata da Giuseppe Darù, proprietario del palazzo vicino alla Ca'Foscari.<ref name=fontana22/> Venduti nel [[XIX secolo]], vi abitarono il pittore [[Natale Schiavoni]], che ivi installò una pregevole collezione d'arte, ed il compositore [[Richard Wagner]], che tra il [[1858]] ed il [[1859]] vi compose il secondo atto del ''[[Tristano e Isotta (Wagner)|Tristano e Isotta]]''. Questi soggiornò nel palazzo per sette mesi: si trattava del primo dei suoi viaggi veneziani.<ref name=brusegan181/> Sempre in questo periodo il giardino posteriore fu arricchito da un fitto boschetto artificiale, uno dei più estesi tra quelli presenti a Venezia. Altro illustre ospite dell'edificio fu il romanziere statunitense [[William Dean Howells]] che fu [[agente consolare|console]] a [[Venezia]] dal [[1861]] al [[1865]]. Nel [[1866]] questi pubblicò come memoria delle proprie esperienze in città l'opera ''Venetian life''. Ivi dimorò anche il violinista ungherese [[Franz von Vecsey]] dal 1925 al 1935 e si ricorda come i gondolieri portassero i turisti sotto le sue finestre per far loro ascoltare il violinista che suonava.
 
== Architettura ==