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Le antiche '''cascine di [[Brugherio]]''' erano [[cascina|strutture agricole]] tipiche della [[pianura padana]] [[Lombardia|lombarda]], che davano il proprio nome anche alle zone circostanti, corrispondenti grossomodo alle [[Brugherio#Frazioni|frazioni]] cittadine. L'[[Brugherio#Il XIX secolo: dagli austriaci al regicidio di Umberto I|unione delle diverse cascine e piccoli comuni]] in cui era frammentato il territorio ha dato vita nel [[1866]] al comune di [[Brugherio]].
Nel [[XXI secolo]] sono ancora visibili le seguenti: Bindellera, Casecca, Cattoni, Comolli, Dorderio, Guzzina, [[Cascina Increa|Increa]], Modesta o Del Bosco, Moia, Occhiate (con il mulino di Occhiate), Pareana, San Cristoforo, [[Cascina Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]], San Paolo, Torazza.<ref name=sitocomune>{{cita web|url = http://www.comune.brugherio.mb.it/territorio/la-citt/le-cascine-brugheresi/|titolo = Comune di Brugherio. La città. Cascine brugheresi|accesso = 10 aprile 2015}}</ref><ref>*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/ricerca/?provincia=&comune=brugherio&intestazione=&tipologia=&autore=&annop=&annoa=&what=ib|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Brugherio|accesso = 14 aprile 2015}}</ref>
== Caratteristiche architettoniche ==
Isolate in aperta campagna (come [[Cascina Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]], Guzzina, Occhiate) o unificate in un agglomerato rurale (come [[Cassina Baraggia|Baraggia]] e [[San Damiano (Brugherio)|San Damiano]]), le [[Cascina|cascine]] erano il centro della vita [[Agricoltore|contadina]].
Quelle di [[Brugherio]] erano [[Cascina#Tipologia di cascine|a corte chiusa]] ed avevano le caratteristiche delle [[fattoria|fattorie]] nella pianura a nord di [[Milano]], in cui il cortile era destinato a funzioni di collegamento e non aveva un ruolo centrale nelle lavorazioni agricole (come avveniva ad esempio nelle aziende della [[bassa padana]]).
Intorno al cortile, generalmente molto grande, si aprivano quattro corpi di fabbricato: due porticati al piano terra, sormontati da una ringhiera su cui si affacciavano i locali del piano superiore, adibiti ad abitazioni; il terzo con [[stalla|stalle]] e [[fienile|fienili]]; il quarto originariamente costituito da piccoli vani contenenti le [[Gabinetto (igiene)|latrine]].
Le abitazioni erano così disposte: al pianterreno si trovavano la cucina, la dispensa, i ripostigli e il [[Casa#Spazi interni e aggregazione|soggiorno]], mentre le camere da letto erano al piano superiore. Come si è detto, i servizi igienici erano in comune e posti su un lato della corte.
Al centro del cortile stava il [[pozzo]] per l'acqua.<ref name=luoghi>{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio: luoghi memorabili | 1987 | Parole Nuove | Brugherio}}</ref><ref name=mancini>{{cita libro | Manuela | Mancini | Brugherio: presente e passato | 1996 | Swan | Milano}}</ref>
==
Sul territorio di [[Brugherio]] la proprietà agricola era per lo più piccola e frazionata, anche se vi è qualche esempio di grande unico proprietario, almeno fino al [[età napoleonica|periodo napoleonico]]. Prevaleva la policoltura ([[Triticum|frumento]], [[Zea mays|granturco]], [[Phaseolus vulgaris|fagioli]], [[Solanum tuberosum|patate]]), destinata prevalentemente al consumo personale e alla vendita.<ref name=luoghi/><ref name=mancini/>
Il territorio era inoltre rinomato per la produzione di vino e, dalla metà del [[XVIII secolo]], si diffuse la [[Morus (botanica)|gelsicoltura]].
I gelsi, che venivano piantati ai margini dei campi in modo da non sacrificare le altre coltivazioni, servivano ad alimentare i bachi da seta, che venivano dati dal padrone ai [[mezzadria|mezzadri]] insieme ai terreni da lavorare. All'allevamento dei bachi si dedicavano per lo più le donne e i bambini. L'esplodere della [[bachicoltura]] fece sorgere sul territorio numerose [[filanda|filande]]: le prime a [[Cassina Baraggia|Baraggia]] e a [[Moncucco di Monza|Moncucco]].<ref name=documenti>{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio nei documenti | stampa 1986 | Musicografica Lombarda | Brugherio}}</ref>
== Le cascine ==
=== Bindellera ===
{{Citazione|Cassina nuova o del bindellaro, perché appartenente al signor Viganone venditore di nastri, di Monza. Iniziata nel 1761. Ha camerone inferiore che serve alla tinara, un torchietto a stanghe per il vino, due altre stanze terrene cò suoi superiori, stalla, cassina, pozzo. Pertiche 200. - Cronaca parrocchiale di don Paolo Antonio De Petri, [[1794]]<ref name=gente/>}}
La cascina si trova a [[Brugherio]] tra viale Lombardia e [[Autostrada A4 (Italia)|l'autostrada A4]] ed è tuttora adibita ad attività agricole, ma in cattivo stato di conservazione.<ref>{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01281/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Bindelera|accesso = 14 aprile 2015}}</ref>
=== Casecca ===
''Cà secca'', come veniva anticamente chiamata a sottolineare la natura arida dei terreni circostanti, è situata nella zona nord-occidentale di [[Brugherio]], lambita dalla roggia Manganella.
È stata proprietà dei frati della Passione di Milano (che vi hanno costruito una chiesetta intitolata a Santa Maddalena) fino alla fine del [[XVIII secolo|1700]], poi è passata ai Pecchio Ghiringhelli. In tempi recenti ha ospitato la sede del centro sportivo "La mongolfiera" della GIVIDI<ref name=mancini/>, ma nel 2013 risultava ormai chiusa.<ref>{{cita libro | | | Piano di governo del territorio. B04: Repertorio dei beni storici e ambientali | 2013 | Comune di Brugherio | Brugherio}}</ref>
Ecco come veniva descritta nelle cronache redatte alla fine del [[XVIII secolo]] dal parroco Paolo Antonio De Petri:<ref name=gente/>
{{Citazione|Al crocicchio di Torrazza, Casasecia, con Crocifisso di Bronzo sopra croce di ferro. Un retto e ameno stradone da questo punto conduce alla strada provinciale di Vimercate, all'angolo formato dalle case di Moncucco. L'oratorio è dedicato a S. Maddalena. Vi è il torchio per il vino. Le 200 pertiche di prati verdeggianti sono bagnate dalla roggia Manganella. Abitano 46 persone. Abbondante è la raccolta di gallette, scuola del vicinato.}}
Era conosciuta per la fabbricazione degli [[Zoccolo (calzatura)|zoccoli]], che venivano venduti a [[Monza]], comune di cui ha fatto parte fino al [[1866]], quando è stata annessa a [[Brugherio]].<ref name=mancini/>
Della struttura architettonica originaria resta solo l'ala del portico affacciato su via Casecca, che, sebbene molto ristrutturato, conserva gli elementi caratteristici delle cascine lombarde.<ref name=mongolfiera/>
=== Dorderio ===
Dorderio era un località autonoma che fu annessa al comune di [[Moncucco di Monza|Moncucco]] nella seconda metà del [[XVIII secolo|Settecento]]. A quel tempo apparteneva ai marchesi Carpani, che vi possedevano, oltre alla cascina, un "aratorio ad uso di fornace" e i terreni circostanti.<ref name=luoghi/>
{{Citazione|De' Conti Carpani antichi. Detta anche cassina de cavalloni perché ai lati della porta sono dipinti in figura gigantesca due cavaglieri cò loro fantaccini o scudieri. Su pertiche 670 abitano 50 persone. - Paolo Antonio De Petri, Cronache parrocchiali, [[1794]]<ref name=gente/>}}
Nel [[XIX secolo|1800]] la proprietà passò ai Butti, che fecero costruire accanto alla cascina una [[Villa Cambiaghi Butti|"casa di villeggiatura"]], che ancora oggi conserva sulla facciata pregevoli [[fregio|fregi]] [[affresco|affrescati]], pur essendo molto deturpata all'interno.<ref name=mongolfiera/>
=== Guzzina ===
La cascina Guzzina, inglobata nell'abitato della zona meridionale di [[Brugherio]], di fronte al quartiere Edilnord e al confine con [[Cologno Monzese]], anticamente sorgeva isolata nelle campagne del comune di [[Moncucco di Monza|Moncucco]].<ref name=mancini/>
Il suo nome deriva da ''gussetta'', riferito ai [[Bozzolo|bozzoli]] non riusciti, testimonianza della vasta diffusione della [[bachicoltura]] in questi luoghi. Oltre che per l'allevamento dei bachi da seta, la cascina era conosciuta sin dal [[XVIII secolo|Settecento]] anche per la produzione di vino.<ref name=mongolfiera>{{cita libro | | | Brugherio: i suoi luoghi, la sua storia: 225. anniversario del primo volo italiano in mongolfiera con uomini a bordo | 2009 | Comune di Brugherio | Brugherio}}</ref>
La Guzzina è un complesso di edifici che comprende, entro una cinta di mura intonacate di giallo intenso, alcune corti agricole, una villa di proprietà dei conti Venino, e una [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Brugherio)|cappella privata]] dedicata prima a [[Sant'Andrea]], poi a [[Santa Maria degli Angeli]] e infine ai [[Re Magi]]. Sia la villa che la chiesa risalgono al [[XVI secolo|1500]].<ref name=luoghi/><ref name=mongolfiera/>
In una cronaca parrocchiale della fine del [[XVIII secolo]], redatta da don Paolo Antonio De Petri, la ''Guscina'' veniva descritta così<ref name=gente>{{cita libro | | | Brugherio: la nostra gente | 1992 | Movimento Terza Età | Brugherio}}</ref>:
{{Citazione|Appartenuta alla famiglia Alfieri e poi ai De Capitanei di Vimercate. Su mille pertiche vivono 103 persone. Li fondi della cassina sono li meglio coltivati, fertili di vino perché don Giuseppe Vimercati passa per lo più esperto agricoltore del vicinato.}}
=== Increa ===
{{Vedi anche|Cascina Increa}}
La cascina ''in Cré'' (Increa) è molto antica: risale almeno al [[XII secolo]]<ref name="documenti"/> e la troviamo citata tra quelle che dovevano entrare a far parte della [[Chiesa di San Bartolomeo (Brugherio)|parrocchia di San Bartolomeo]] nel [[1578]].
Ha sempre fatto parte della [[pieve di Gorgonzola]], nel comune di [[Cernusco sul Naviglio|Cernusco Asinario]], come si può vedere anche dalle mappe del [[catasto teresiano]] del [[1721]]. Nel [[1871]] è stata aggregata al comune di [[Brugherio]], che si era costituito nel [[1866]].<ref name=documenti/>
Fino a quell'anno è stata proprietà del conte Carlo Litta, poi del conte Zumenzu. È passata quindi agli Ottolini e ai Tizzoni, infine ai Robbiani, da cui l'hanno acquistata gli attuali abitanti.<ref name=luoghi/><ref name=mancini/>
Il nome deriva da ''crea'', ''creta'', che potrebbe riferirsi alla natura dei terreni circostanti, o alla presenza nella zona di un'antica fornace per mattoni.<ref name=mongolfiera/>
Il complesso, raro esempio superstite di edilizia rurale del [[Rinascimento]], comprende anche la [[villa Tizzoni Ottolini]] e la piccola chiesa della [[Madonna del Rosario|Beata Vergine del Rosario]]. Sorge nella campagna tra [[Brugherio]] e [[Cernusco sul Naviglio]], accanto alla [[Autostrada A51|tangenziale Est di Milano]] e al [[Parco Increa|parco della cava Increa]].
La pianta è ad U chiusa, con la struttura principale formata da un portico a cinque colonne sormontato da un balconcino in ferro battuto. A sinistra dell'ingresso si trova il piccolo oratorio del [[1691]], conosciuto come [[Chiesa di Santa Maria Immacolata (Brugherio)|chiesa di Santa Maria Immacolata]], mentre sul retro rimangono le tracce di un grande [[giardino all'inglese]] ormai scomparso.<ref name=mancini/>
I rustici e i fienili sono stati restaurati dal comune di [[Brugherio]], che li ha trasformati in case popolari. La ristrutturazione è stata condotta rispettando l'architettura originale della cascina, tutelata dalla [[Soprintendenze#Lombardia|Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici]].<ref name=mongolfiera/>
=== Modesta o Del Bosco ===
Cascina Modesta è situata al confine orientale di [[Brugherio]], non lontano da [[cascina Sant'Ambrogio]].
Risale al [[XIX secolo]] e il suo nome deriverebbe da quello della prima proprietaria, Brenna Modesta vedova Vismara<ref name=luoghi/>, anche se secondo alcuni l'aggettivo andrebbe invece riferito alla sobrietà architettonica della struttura rurale, oppure all'indole virtuosa dei suoi abitanti.<ref name=sitocomune/>
È chiamata anche ''del bosco'' perché situata ai margini dell'unica grande zona boscosa di [[Brugherio]], conosciuta come "il Boscone" e nota anticamente per l'abbondanza di selvaggina.<ref name=mongolfiera/>
È l'unica cascina brugherese ancora completamente agricola e i cui terreni sono tutti coltivati.<ref name=mancini/>
=== Moia ===
Nel [[XVII secolo|Settecento]] ''Cassina della Moglia'' era compresa nel [[feudo]] dei [[Durini]] di [[Monza]]. La proprietà passò quindi ai conti [[Paolo Andreani|Andreani-Sormani]], nel comune di [[Moncucco di Monza|Moncucco]]. Dal [[1866]] fa parte del territorio di [[Brugherio]].
Si trova nella zona nord, al confine con [[Monza]]. Sembra che il suo nome derivi da quello di una famiglia di [[speziale|speziali]], che vi avevano abitato fin dal [[XVI secolo]].<ref name=mongolfiera/>
Così ne scrive il parroco don Paolo Antonio De Petri alla fine del [[XVIII secolo]]:<ref name=gente/>
{{Citazione|Gli speziali Moja la possedevano, passata poi ai Durini. Al centro il pozzo. Contiene 5 famiglie, cioè un massaro, due pigionanti, un falegname e il camparo dell'acqua. Tra grandi e piccoli, teste 43, su 400 pertiche irrigate dalla roggia Manganella sorta dal Lambro.}}
Le cronache storiche dei primi anni del [[XX secolo|Novecento]] documentano a cascina Moia la presenza di una fornace che rendeva i terreni particolarmente argillosi.
Benché in cattive condizioni, conserva la classica fisionomia della cascina lombarda, con il pozzo al centro della corte delimitata da rustici e fienili.<ref name=mongolfiera/>
=== Occhiate ===
{{Citazione|Con antichissimo mulino. Occhiate detto anche Oclave e Octavo, come da menzione nel 853. In questo luogo era stato eretto uno spedale dei poveri e dei pellegrini sotto l'amministrazione del monastero di S. Ambrogio e del monastero Maggiore di Milano. Occhiate è pure menzionato nel testamento dell'arcivescovo Ariberto d'Antiniano nel 1045, che lascia la corte alla chiesa di S. Giovanni di Monza. La cassina è aperta. Vi abita oltre al mulinaro un massaro e un pigionante, in tutto 29 persone.<ref name=gente/>}}
Così il parroco di [[Brugherio]], Paolo Antonio De Petri, descrive Occhiate nel [[1794]].
Dopo [[Cascina Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]], ''Oclanum'' è la cascina più antica di [[Brugherio]]. Sorgeva nella località denominata ''Octavum'', perché si trovava all'ottavo [[Miglio (unità di misura)|miglio]] della strada che da [[Milano]] conduceva a [[Monza]]. Ora quel territorio è situato nella zona nord-ovest di [[Brugherio]], quasi al confine con [[Cologno Monzese]].
Come si legge nella cronaca parrocchiale del De Petri, la cascina fu data in gestione ai contadini dai [[basilica di Sant'Ambrogio (Milano)|monaci di Sant'Ambrogio]], per farne un luogo di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Gli stessi monaci, con i frutti derivanti dall'affitto e dalla lavorazione delle terre di Occhiate, distribuivano ogni anno ai poveri cinquanta [[moggia]] di grano e dieci anfore di vino.
Successivamente la proprietà passo alla chiesa di [[Monza]]. Nel [[1862]] entrò a far parte del comune di [[Moncucco di Monza|Moncucco]] e nel [[1866]] di quello di [[Brugherio]].<ref name=mongolfiera/>
La cascina è vicina alle rive del [[Lambro]] e possiede un antico "molino da grano ad acqua", con due ruote (una in legno e una in metallo) azionato dalla roggia Molinara (o Mornera).<ref name=luoghi/><ref name=mancini/><ref name=mongolfiera/>
La struttura originaria era formata da pilastri, muratura in mattoni pieni e travi di legno. Negli anni l'edificio è stato ampliato fino a raggiungere la conformazione attuale. Il mulino è ancora in buono stato e funzionante. Viene utilizzato per illustrane l'attività a scopo didattico.<ref name=mongolfiera/>
=== Pareana ===
La cascina Pareana si trova quasi al confine con [[Carugate]], nel territorio che faceva parte di [[Cassina Baraggia]]. È appartenuta prima ai conti Durini, poi ai marchesi Brivio (proprietari anche della non lontana [[Villa Brivio|villa]]), che la possiedono tuttora.
Il nome deriva da quello di un uccello che si cacciava nella zona. È stata costruita nel [[1730]].<ref name=luoghi/>
Benché frazionata tra diversi affittuari, la struttura architettonica originale è abbastanza ben preservata, con il pozzo e il forno a legna che si presentano nella loro antica forma.<ref name=mongolfiera/>
Il parroco di [[Brugherio]], Paolo Antonio De Petri, in una sua cronaca della fine del [[XVIII secolo]], descrive la cascina ''Pariana, o Cassina nuova'' in questi termini:<ref name=gente/>
{{Citazione|dei conti Durini, è di pertiche 400. Sulla casa è dipinta una immagine di Gesù Bambino adorato dai Magi. E' abitata da una famiglia di massaro di 28 persone. E' rinomata per l'abbondante vino che produce.}}
=== San Cristoforo ===
Prende il nome da una chiesetta dedicata a [[San Cristoforo]] che sorgeva lì accanto nel [[IX secolo]], quando il territorio faceva parte della località chiamata ''Ottavo'', perché si trovava all'ottavo [[Miglio (unità di misura)|miglio]] della strada che da [[Milano]] conduceva a [[Monza]]. La chiesa era elencata tra i beni di proprietà del [[Duomo di Monza]] ed era stata edificata "per ricordare i viandanti di allora e di oggi".<ref name=mongolfiera/> Fu demolita nel dicembre del 1995.<ref name=mancini/>
La cascina, che è situata nella zona a nord-ovest di [[Brugherio]], risale almeno al [[XVI secolo|'500]] e nel [[1751]] fu censita dal [[catasto teresiano]] come "una casa da massaro detta San Cristoforo", che era stata di proprietà prima dei conti [[Serbelloni (famiglia)|Serbelloni]], poi dei conti Alari di Milano.<ref name=luoghi/>
{{Citazione|Nel 1790, con la Torrazza, fu acquistata dal conte Gioan- Mario Andreani, decurione della città di Milano e ciambellano. Li fondi, di cinquecento pertiche, sono forti ed ottimi, in parte irrigati dai coli della Bocca Lupa, dopo che le acque hanno servito ai prati della Cassinazza spettante ai regi Cappellani di S. Giovanni di Monza. La cascina è abitata dal più grosso massaro della parrocchia di Brugherio la cui famiglia è composta da 42 persone. In questa cascina c'è un Oratorio di S. Cristoforo (nominato nella bolla di Alessandro III, del 1169, tra le chiese e le cappelle dipendenti da S. Giovanni di Monza). Sopra la porta è dipinto un Crocefisso con la Vergine Maria e S. Giovanni, opera probabilmente di uno dei Luini. - don Paolo Antonio De Petri, Cronache parrocchiali, fine del [[XVIII secolo]]<ref name=gente/>}}
=== Sant'Ambrogio ===
{{Vedi anche|Cascina Sant'Ambrogio}}
La cascina Sant'Ambrogio è la più antica di [[Brugherio]]. È annessa alla [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Brugherio)|chiesa omonima]], con la quale ha condiviso i vari passaggi di proprietà. Si trova in via Dei Mille, che anticamente era in aperta campagna nel comune di [[Cassina Baraggia]], ma situata sull'[[Itinerarium burdigalense]].<ref name=mancini/><ref>{{cita libro | autore=Luigi Ghezzi | autore2=Raffaele Bagnoli | titolo=La cascina Sant'Ambrogio di Brugherio | editore=Tipografia delle Missioni | città=Milano }}</ref>
Voluta dal [[Sant'Ambrogio|vescovo di Milano]] come residenza estiva, alla sua morte fu ceduta al [[basilica di Sant'Ambrogio (Milano)|monastero di Sant'Ambrogio]] con usufrutto alla sorella [[Santa Marcellina|Marcellina]], che vi si ritirò a vita claustrale.
Villa, monastero, poi dimora signorile e infine casa colonica, cascina Sant'Ambrogio fu ristrutturata (insieme all'oratorio annesso) nel [[1953]], per volere della famiglia Cavajoni, che acquistò il complesso dopo la soppressione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] degli ordini religiosi.
L'ultima ristrutturazione è stata effettuata nel [[1995]] da parte di una società appositamente costituita da quattro imprenditori locali, che ha adibito gli edifici ad appartamenti preservando e recuperando il più possibile gli elementi architettonici originari.<ref name=mancini/>
=== Torazza ===
Prima della costituzione del comune di [[Brugherio]], nel [[1866]], la località ''Torrazza'' apparteneva a [[Monza]].
Fin dal [[XVI secolo]] la cascina si trovava isolata in mezzo alle campagne di proprietà di alcune [[Nobiltà milanese|nobili famiglie milanesi]] (prima i Marino, poi gli Alari, infine gli [[Paolo Andreani|Andreani-Sormani]]) ed era abitata esclusivamente da "massari" e braccianti che ne coltivavano i terreni.<ref name=mongolfiera/>
{{Citazione|Torrazza (ampliata nel 1790) è il più bello e grandioso cassinaggio del vicinato. Sul muro una divota Vergine Immacolata. Abitano 4 massari, 3 pigionanti: in tutto 64 persone.}}
Così scrive don Paolo Antonio De Petri in una cronaca parrocchiale della fine del [[XVIII secolo|secolo]].
Con l'andare del tempo il territorio si è urbanizzato e la zona è stata trasformata in quartiere residenziale, mutando la fisionomia della cascina. Nel [[1963]] sono state costruite alcune caratteristiche villette a schiera, mentre stalle e fienili sono stati adibiti ad autorimesse.<ref name=mancini/>
== Note ==
<references/>
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*{{cita libro | autore=Luigi Ghezzi | autore2=Raffaele Bagnoli | titolo=La cascina Sant'Ambrogio di Brugherio | editore=Tipografia delle missioni | città=Milano }}
*{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio nei documenti | stampa 1986 | Musicografica Lombarda | Brugherio}}
*{{cita libro | Luciana | Tribuzio Zotti | Brugherio: luoghi memorabili | 1987 | Parole Nuove | Brugherio}}
*{{cita libro |
*{{cita libro | Manuela | Mancini | Brugherio: presente e passato | 1996 | Swan | Milano}}
*{{cita libro | | | Brugherio: i suoi luoghi, la sua storia: 225. anniversario del primo volo italiano in mongolfiera con uomini a bordo | 2009 | Comune di Brugherio | Brugherio}}
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm?idUa=10663551&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. Cassina Baraggia. Comune censuario|accesso=15 aprile 2015}}
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm?idUa=10662117&numPage=2|titolo=Archivio di Stato di Milano. Cernusco. Comune censuario|accesso=14 aprile 2015}}
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm?idUa=10663561&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. Moncucco. Comune censuario|accesso=15 aprile 2015}}
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm?idUa=10663664&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. Monza. Comune censuario|accesso=15 aprile 2015}}
*{{cita web|url=http://archiviomilano.cineca.it/Divenire/ua.htm?idUa=10663581&numPage=1|titolo=Archivio di Stato di Milano. San Damiano. Comune censuario|accesso=15 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.comune.brugherio.mb.it/territorio/la-citt/le-cascine-brugheresi/|titolo = Comune di Brugherio. La città. Cascine brugheresi|accesso = 10 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01281/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Bindelera|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01276/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cà Secca|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01280/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Cattoni|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01279/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Comolli|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01260/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Dorderio|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01259/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Guzzina|accesso = 11 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01261/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Increa|accesso = 11 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01278/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Modesta|accesso = 11 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01275/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Moia|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01272/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Occhiate|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01277/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Pareana|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01274/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina San Cristoforo|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01282/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina San Paolo|accesso = 14 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01262/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Sant'Ambrogio|accesso = 11 aprile 2015}}
*{{cita web|url = http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01273/|titolo = Lombardia Beni Culturali. Architetture. Cascina Torazza|accesso = 14 aprile 2015}}
== Voci correlate ==
*[[Brugherio]]
*[[Cassina Baraggia]]
*[[
*[[Moncucco di Monza|Moncucco]]
*[[Villa Cambiaghi Butti]]
*[[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Brugherio)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]]
*[[Cascina Increa]]
*[[Villa Tizzoni Ottolini]]
*[[Chiesa di Santa Maria Immacolata (Brugherio)|Chiesa di Santa Maria Immacolata]]
*[[Parco Increa]]
*[[Cascina Sant'Ambrogio]]
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