Energy manager: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.37 - Disambigua corretto un collegamento - PMI
Ho introdotto una completa rivisitazione dei contenuti, in linea con l'esperienza di FIRE – che è il soggetto istituzionalmente incaricato di gestire e promuovere il ruolo degli energy manager in Italia – e personale (direttore FIRE e consulente).
Riga 1:
 
L''''energy manager''' è una figura professionale di alto profilo – in Italia collegata a un obbligo di [[legge]] per i grandi consumatori – il cui compito è analizzare, monitorare e ottimizzare l'uso dell'energia delle imprese e degli enti, pubblici o privati, consentendo così di conseguire benefici economici, energetici, ambientali e legati alla produzione di beni e servizi. Negli ultimi anni il ruolo dell'energy manager è cresciuto, andandosi a integrare con l'acquisto di combustibili e vettori energetici (elettricità, gas naturale, etc.), l'adozione della metodologia LCCA (life cycle cost analysis)<ref>Per una definizione di LCCA in ambito energetico: [http://www.fire-italia.org/category/energy-management/lcca/ http://www.fire-italia.org/category/energy-management/lcca.]</ref> per l'acquisto di prodotti e servizi, la gestione di contratti a prestazioni garantite (EPC)<ref>Per maggiori informazioni sui contratti di rendimento energetico (EPC): http://www.transparense.eu/it/epc-domande-risposte/cose-lepc.</ref>, l'integrazione della gestione delle risorse con il core business dell'impresa o dell'ente, la definizione e gestione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al personale. L'energy manager assume inoltre un ruolo chiave nel sistema di gestione dell'energia, per le organizzazioni certificate [[UNI CEI EN ISO 50001:2011|ISO 50001]].
L''''energy manager''' è una figura professionale di alto profilo, istituita per [[legge]], il cui compito è analizzare e ottimizzare il bilancio energetico delle [[Azienda|aziende]], sia pubbliche che private, che superino un determinato [[Fabbisogno energetico (elettrico)|consumo energetico]] annuo.
 
==L'energy manager e la legge 10/1991 in Italia==
==Descrizione==
La figura dell'energy manager nasce negli USA ai tempi della prima crisi petrolifera del 1973. In Italia è stata istituzionalizzata già dalla legge 308/1982, ma è con la [http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1991-01-09;10!vig= legge 9 gennaio 1991 n. 10] ([http://em.fire-italia.org/?p=7 art. 19]) che l'energy manager trova un nuovo e più forte impulso. Viene infatti introdotto il Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia (più comunemente appellato energy manager), obbligatorio per le realtà industriali caratterizzate da consumi superiori ai 10.000 tep/anno e per le realtà del settore civile, terziario e trasporti che presentino una soglia di consumo superiore a 1.000 tep/anno<ref>Le [[Tonnellata equivalente di petrolio|tonnellate equivalenti di petrolio]] (tep) sono l'unità di misura tipica dell'energia nell'ambito dei bilanci energetici, in quanto consentono di mettere a confronto fonti e vettori differenti. Possono essere espresse in fonti primarie o in usi finali. La [http://em.fire-italia.org/?p=714 circolare 18 dicembre 2014] del [[Ministero dello sviluppo economico]] indica i valori di conversione per le principali fonti, demandando alla [http://www.fire-italia.org FIRE] il compito di integrare le voci e di tenerle aggiornate. </ref>.
La gestione delle [[fonti di energia]] nelle attività di tipo industriale è regolamentata dalla [[Legge 10/1991]], la quale prevede all’art. 19 la presenza dell’ Energy manager (in Italia sono sole poche migliaia), nelle aziende con consumi rilevanti e quindi solitamente di grande dimensione.
Il contesto industriale italiano è tuttavia caratterizzato da [[piccola e media impresa|piccole e medie imprese]], che avrebbero la necessità di razionalizzare i propri consumi attraverso interventi costo-efficienti, in grado di comportare bassi investimenti e di far risparmiare l’azienda nel tempo.
L’efficienza energetica riguarda sia azioni trasversali di “good house keeping” sia interventi caratterizzati dalla specificità ambientale dei luoghi di lavoro e produzione industriale. Un approccio integrato prevederebbe l’analisi delle prestazioni energetiche dei singoli processi industriali, da cui individuare soluzioni specifiche di riduzione dei consumi e dei costi, oltre che le soluzioni tecnologiche più opportune.
 
Si tratta di un profilo di alto livello, con competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e di comunicazione che supporta i decisori aziendali nelle politiche e nelle azioni collegate all'energia. La figura dell'energy manager è fondamentale per supportare le imprese nell'attuare politiche di riduzione dei consumi energetici – e dunque dei costi – e nel tenere conto in modo efficiente dell'energia in tutte le fasi della produzione o della gestione degli edifici.
Per tutti gli interventi la presenza di una figura professionale come l’Energy Manager garantisce un miglioramento delle possibilità di investimento tecnologico e tutti i possibili risparmi nei processi energivori. L’Energy Manager deve avere solide basi di elettrotecnica, termotecnica ed economia, oltre ad avere una conoscenza impiantistica e una propensione all’innovazione tecnologica.
 
La [http://www.fire-italia.org FIRE] – Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia – gestisce dal 1992 su incarico del Ministero dello sviluppo economico (MiSE) le nomine degli energy manager ai sensi della legge 10/1991. La Federazione pubblica le statistiche ufficiali sugli energy manager in Italia e ne promuove il ruolo attraverso molteplici iniziative di tipo informativo, formativo, di analisi del mercato e di supporto istituzionale<ref>I primi tre capoversi della descrizione sono tratti dal sito istituzionale FIRE dedicato agli energy manager: http://em.fire-italia.org.</ref>.
==Contesto, mansioni e aree di intervento==
A termine di legge 10/91 alla nomina dell’Energy Manager sono obbligati tutti i soggetti operanti nel settore industriale che nell’anno precedente abbiano consumato più di 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio e tutti i soggetti operanti in tutti gli altri settori che ne abbiano consumate più di mille.
La nomina va rinnovata ogni anno, pena sanzioni sia per mancata nomina sia per ritardato rinnovo.
Tutti i consumi necessari per la produzione o per i servizi, vanno valutati suddividendoli tra le diverse fonti, usi e utenze finali. Per fare questo è necessario convertire le varie fonti energetiche (benzine, gas, GPL, olio combustibile, ecc…) in un'unica unità di misura che è il Tep (tonnellata equivalente di petrolio).
In base all’[[energy audit|analisi delle prestazioni energetiche globali]], l’Energy Manager deve definire gli obiettivi da conseguire, realizzare gli Audit periodici di controllo e reperire dati aggiornati.
In sintesi i compiti dell’Energy Manager sono:
* Programmare la gestione dell’energia;
* Redigere il piano degli investimenti, a seguito dell’individuazione degli obiettivi specifici di risparmio energetico;
* Monitorare la realizzazione operativa degli interventi di razionalizzazione;
* Redigere un piano di contabilizzazione dell’energia, in grado di controllare tutte le possibilità di risparmio;
* Redigere il Contingency Plan, che consiste in tutte le possibili azioni correttive in grado di modificare le scelte errate in corso d’opera.
 
Relativamente ai compiti affidati dalla legge all'energy manager, questo è quanto prescrive l'art. 19 della legge 10/1991 al comma 3: "''I responsabili per la conservazione e l’uso razionale dell’energia individuano le azioni, gli interventi, le procedure e quanto altro necessario per promuovere l’uso razionale dell’energia, assicurano la predisposizione di bilanci energetici In funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali, predispongono i dati energetici di cui al comma 2'' [ossia i dati comunicati alla FIRE all'atto della nomina]".
===Mercato libero dell’energia===
Un intervento che richiede di operare sulla pianificazione dei processi industriali è quello di analizzare orari, picchi e prezzi reali per l’acquisto di energia nel mercato liberalizzato.
Da tempo l’utenza industriale può scegliere da chi comprare l’elettricità sul libero mercato, anche i piccoli artigiani, l’unico requisito è possedere la partita IVA.
Le tariffe migliori si possono reperire anche su Web, andando direttamente dal fornitore senza intermediari, verificando che esso sia una società ufficiale, soggetta a controlli e verifiche.
In questo mercato non esiste un costo prestabilito del kWh, in quanto il prezzo dell’energia varia continuamente, seguendo:
* L’andamento del prezzo del petrolio, del cambio /$ e delle principali commodity energetiche;
* La situazione politica internazionale;
* Le indicazioni dettate dall’Autority;
* Le percentuali obbligatorie da fonti rinnovabili.
 
La nomina di legge è annuale e va inviata alla FIRE entro il 30 aprile. Nel 2014 sono pervenute 1.532 nomine di energy manager da soggetti<ref>I soggetti obbligati sono imprese, enti, consorzi, associazioni, etc. La definizione è sostanzialmente onnicomprensiva e mira ad assicurare che tutti i grandi consumatori di energia abbiano una figura responsabile di gestire i consumi e promuovere interventi di efficientamento energetico. </ref> obbligati e 656 da soggetti non obbligati. La FIRE pubblica ogni anno l'[http://em.fire-italia.org/?cat=16 elenco degli energy manager nominati]. La mancata nomina, oltre ad essere sanzionabile<ref>La mancata nomina è punibile, in base all'art. 34 della legge 10/1991, con una sanzione compresa fra 5.164,57 e 51.645,69 euro. Va però detto che tali sanzioni non sono mai state comminate. In compenso nel 2015 si è svolta la prima indagine della Corte dei conti su un ente pubblico per verificare il danno erariale collegato alla mancata nomina [fonte: FIRE].</ref>, impedisce l'accesso diretto allo schema dei certificati bianchi<ref>Il [http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2014-07-04;102!vig= D.Lgs. 102/2014] prevede inoltre che da luglio 2016 sia necessario un EGE certificato. </ref>, ai sensi del [http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/DM_Certificati_bianchi_28_dicembre_2012.pdf D.M. 28 dicembre 2012].
Per questo motivo è sempre difficile scegliere tra chi propone un prezzo fisso o un prezzo indicizzato del kWh.
Una volta si aveva un valore di riferimento stabilito dall' AEEG, ora questo non è più possibile. Per i piccoli consumatori esiste un prezzo di Salvaguardia che è soggetto a gara ed è diverso per ogni regione d'Italia.
Per i grandi consumatori, l'unico riferimento è il mercato.
Oltre al prezzo della Materia Prima (energia) che può essere soggetto a trattativa, in fattura vengono indicati tutti gli oneri che servono per la gestione del sistema.
Le principali voci della fattura che determinano l'imponibile sono:
* Materia prima
* Perdite di rete (in funzione del tipo di fornitura, BT, MT o AT)
* Costi di distribuzione
* Oneri generali di sistema (componenti A e UC)
* Costi di dispacciamento
* Imposte erariali ed addizionali regionali
 
Gli energy manager nominati possono essere dipendenti (opzioni di gran lunga più comune per le grandi imprese) o un consulente esterno (opzione più comune per soggetti di media e piccola dimensione, dove è più difficile trovare in organico persone con le competenze richieste)<ref>Va precisato che la circolare 18 dicembre 2014 non richiede particolari requisiti professionali o competenze, ma precisa all'art. 18 della nota allegata:
(L'iva viene applicata anche alle imposte).
Il mercato libero è sempre in movimento, di conseguenza l’Energy Manager deve periodicamente verificare se ci siano fornitori più competitivi.
 
"''Il Responsabile si configura come una figura con funzioni di supporto al decisore in merito al miglior utilizzo dell’energia nella struttura di sua competenza.''
===Orari di consumo===
Altro elemento generale che consente dei risparmi è la valutazione dei propri consumi e degli orari in cui avvengono. Il prezzo dell'energia elettrica in Italia dipende infatti dalla domanda e dall'offerta e viene definito, ora per ora, dal valore di mercato. Il mercato è gestito dal GME, (Gestore dei Mercati Energetici) che, oltre alla Borsa dell'energia elettrica, gestisce anche la borsa del Gas ed i mercati ambientali (CV, [[Certificato bianco|TEE]], Emission Trading)
Alcuni fornitori vendono l’energia allo stesso prezzo, indipendentemente dall’orario e dal giorno, altri fanno tariffe divise in 3 Fasce di utilizzo ed altri ancora fanno proposte Peak-Off Peak. Di conseguenza è importante individuare chi sono i fornitori che praticano le tariffe vantaggiose, di valutare attentamente le loro offerte e scegliere quelle maggiormente adatte alla propria organizzazione del lavoro.
Solitamente, il prezzo in fascia notturna e festiva risulta essere più contenuto rispetto a quello delle ore centrali della giornata
L’Energy Manager, o chi per esso, deve periodicamente verificare l’opportunità di risparmio dato dalle modifiche di orario (differimento) dei consumi.
 
''Nelle grandi strutture la figura del Responsabile appare equivalente a quella del soggetto responsabile del Sistema di gestione dell’energia, come definito dalla norma ISO 50001 e si configura come una funzione dirigenziale o comunque di livello adeguato allo svolgimento di tale ruolo.''
==Applicazioni==
La aziende in cui è obbligatorio l’energy manager, in un’ottica di risparmio sui processi Industriali, sono quelle in cui i processi sono particolarmente energivori, i più noti sono di categorie produttive diverse:
* Alimentare
* Alluminio
* Carta
* Cemento
* Chimica
* Ceramica
* Conciario
* Farmaceutica
* Lavorazione del marmo
* Meccanica (fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo)
* Plastica
* Siderurgia
* Tessile
 
''Il Responsabile può essere un professionista esterno di adeguata esperienza, qualora non sia possibile individuare una figura interna dotata di competenze adeguate o che abbiano sufficiente disponibilità temporale per svolgere al meglio la funzione di gestione razionale dell’energia.''" 
Nel settore del terziario, le categorie più interessate ad avere un energy manager sono:
</ref>. Nel primo caso è preferibile che venga nominato un dirigente. Da questo punto di vista, la possibilità di incidere efficacemente sulle scelte aziendali può essere preferibile nelle grandi realtà alle competenze tecniche (che comunque saranno in possesso di altre persone all'interno dell'organizzazione). Al diminuire della dimensione aziendale l'energy manager tende invece a configurarsi di più come un esperto in gestione dell'energia (EGE), certificabile in accordo alla [[UNI CEI 11339|norma UNI CEI 11339]]. Negli Enti locali è opportuno che la funzione di energy manager sia riconosciuta attraverso un'apposita delibera di giunta, al fine di garantire un ruolo più trasversale e una maggiore capacità di operare in collaborazione con i diversi assessorati. È comunque possibile procedere con una nomina direttoriale, nel qual caso la funzione risulta generalmente più limitata.
* Sanità
* Ipermercati
* Alberghi
* Uffici
 
La presenza di nomine da parte di soggetti non obbligati testimonia che l'energy manager è un ruolo che ha senso anche al di fuori del contesto delineato dalla legge 10/1991. In particolare l'energy manager, nominato o meno, può rivelarsi utile in tutte le imprese e gli enti che presentino un elevato impatto del costo dell'energia sui costi di produzione di beni e servizi. Nel contesto produttivo italiano, caratterizzato prevalentemente da piccole e medie imprese, c'è spazio per consulenti – oltreché per altri operatori, come le [[Energy Service Company|ESCO]] – che supportino le imprese nel razionalizzare i propri consumi attraverso interventi di eliminazione degli sprechi energetici e di utilizzo di tecnologie più performanti, che consentano alle imprese di risparmiare energia e denaro nel tempo. Sono numerosi i progetti presentabili con indicatori economici ([[Valore attuale netto|VAN]], tempo di ritorno dell’investimento, [[Tasso interno di rendimento|TIR]]) congruenti con le scelte di investimento tipiche.
Va tenuto presente che gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica, a carico dell'energy manager, si differenziano da quelli per il miglioramento della produzione.
 
Infatti, gli investimenti energetici sono meno sensibili ai rischi di un andamento negativo dei mercati di riferimento; se gli ordini calano gli investimenti fatti per incrementare la produttività divengono totalmente inutili, mentre un investimento per ridurre la spesa energetica non viene sfruttato al massimo delle sue potenzialità ma garantisce comunque un certo risparmio.
==Il ruolo dell'energy manager==
Inoltre l'energy manager si caratterizza come la figura ideale per l'implementazione di un sistema di gestione dell'energia, per esempio realizzato secondo i dettami della norma [[UNI CEI EN ISO 50001:2011]].
L'energy manager, come suggerisce il termine, è la figura che ha il compito di gestire ciò che riguarda l’energia all’interno di un’azienda, un ente pubblico, o più in generale un'organizzazione, verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all’efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili.
Va ricordato infine che la figura dell'energy manager si sovrappone parzialmente a quella dell'[[esperto in gestione dell'energia]] (EGE), figura professionale che può essere certificata ai sensi della norma [[UNI CEI 11339]].
 
Questo si traduce in un ruolo differente a seconda delle caratteristiche dimensionali della struttura considerata:
* nel caso di un’organizzazione complessa, l’energy manager sarà preferibilmente un dirigente alla guida di un gruppo di persone di estrazione prevalentemente tecnica;
* nel caso di aziende ed enti di piccole dimensioni si tratterà o di un consulente esterno con competenze tecniche;
* nel caso di una residenza, non essendo pensabile un consulente dedicato a causa dei costi, la funzione può essere svolta da reti di supporto (e.g. associazioni di consumatori, punti energia e agenzia, etc.) o da chi rilascia la certificazione energetica.
Nell’ultimo caso si tratta più propriamente di un energy auditor che non di un energy manager, mancando la parte di gestione. Anche nel secondo caso la parte gestionale sarà limitata, seppure presente (e.g. la contabilità energetica e la predisposizione di studi di fattibilità sono in genere compiti del professionista, ma difficilmente un consulente potrà interferire sulle procedure interne aziendali), ma può aver senso parlare di energy manager.
 
Il primo caso è l’unico in cui non è teoricamente necessario che l’energy manager sia un tecnico, in quanto deve essere essenzialmente un manager di alto livello, supportato da bravi specialisti, in grado di influire efficacemente sulle politiche energetiche aziendali. Vista la natura da addetti ai lavori degli aspetti energetici, però, un profilo tecnico può essere preferibile anche in questa circostanza.
 
L’energy manager, dunque, verifica i consumi, attraverso audit ad hoc o, se disponibili, tramite i report prodotti da sistemi di telegestione, telecontrollo e automazione. Si preoccupa quindi di ottimizzare i consumi attraverso la corretta regolazione degli impianti e il loro utilizzo appropriato dal punto di vista energetico, di promuovere comportamenti da parte dei dipendenti e/o degli occupanti della struttura energeticamente consapevoli e di proporre investimenti migliorativi, possibilmente in grado di migliorare i processi produttivi o le performance dei servizi collegati.
 
Un’altra funzione che spesso riguarda l’energy manager è quella degli acquisti di energia elettrica e altri vettori energetici. In questo caso si tratta di ridurre i costi di acquisto, eventualmente promuovendo la corretta gestione dei carichi elettrici in modo da evitare punte di potenza che comportino costi maggiori.
 
Fra le opzioni meno diffuse, ma utili, vi è la possibilità di collaborare con l’ufficio acquisti per promuovere procedure che promuovano i cosiddetti acquisti verdi (green procurement) e l’acquisto di macchinari caratterizzati da bassi consumi energetici e dunque bassi costi di gestione (life cycle cost analysis – LCCA).
 
Fra le maggiori difficoltà si possono citare:
* la necessità di confrontarsi spesso con persone non tecniche, sia sul fronte dei decisori aziendali, sia su quello dei colleghi preposti ad altre mansioni, che richiede la capacità di esporre in termini semplici i concetti tecnici;
* l’esigenza di dover dialogare con altre funzioni aziendali, in quanto l’energia è di per sé un tema orizzontale, che coinvolge chi acquista elettricità e altri combustibili, ma anche macchinari e dispositivi, chi si occupa della manutenzione dei sistemi, chi progetta gli edifici e gli impianti, chi scrive le specifiche delle gare, gli uffici legali, e così via.
Per poter essere affrontati al meglio, il primo punto richiede soprattutto qualità personali mentre il secondo il coinvolgimento e l’impegno dei vertici aziendali, che devono creare le condizioni affinché l’energy manager possa operare al meglio e trovi la necessaria collaborazione. Un modo per rispondere a questo è dotarsi di un sistema di gestione dell’energia, se possibile certificato ISO 50001.
 
Fatte le somme, l’energy manager ideale è una figura che deve avere solide basi di energetica, valutazione degli investimenti e legislazione e mercati, unite possibilmente a doti comunicative; un mix non banale e conseguibile solo nel tempo, attraverso l’esperienza e un aggiornamento continuo.
 
== I compiti dell'energy manager ==
Volendo dettagliare il ruolo dell'energy manager riferendosi alle azioni tipiche, si può considerare il seguente elenco:
* Presa di contatto con l’organizzazione e individuazione delle figure di riferimento per lo svolgimento delle proprie attività (decisori, ufficio acquisti, tecnici esperti in gestione dell’energia, manutentori, responsabili di linee di processo, funzioni amministrative e contabili, funzioni finanziarie, etc.);
* Raccolta delle bollette energetiche, valutazione dei consumi mensili e annuali, verifica; Individuazione delle curve di carico giornaliere elettriche e termiche;
* Verifica dei contratti esistenti collegati ai servizi energetici (sia per assicurarsi delle prestazioni erogate, sia per pianificare in modo opportuno le proposte di investimento);
* Creazione di un database delle aree di consumo, con dettagli maggiori per quelle più significative (caratteristiche, potenze impegnate e di targa, energia/ore di funzionamento, data di installazione, etc.);
* Individuazione di un set di indicatori di prestazioni energetiche per confrontare i consumi fra le diverse sedi e con la letteratura;
* Realizzazione di diagnosi energetiche e di studi di fattibilità (in prima persona o con l’ausilio di soggetti terzi);
* Proposte di intervento e studi di fattibilità (monitoraggio, riduzione sprechi, programmi di sensibilizzazione ai dipendenti, investimenti in efficienza e rinnovabili);
*         Monitoraggio della normativa e accesso agli incentivi;
* Verifica dei risultati conseguiti e programmi di comunicazione degli stessi.
Queste attività si possono integrare con quelle previste all'interno di un sistema di gestione dell'energia [[UNI CEI EN ISO 50001:2011|ISO 50001]]. In tale contesto l'energy manager si può configurare come responsabile della direzione o, in alcuni casi, come responsabile del gruppo di gestione dell'energia (energy team). Un sistema di gestione dell'energia consente all'energy manager di dispiegare al massimo le proprie potenzialità, in quanto la sua azione viene ad inquadrarsi in una politica aziendale chiara, con obiettivi e target specifici e definiti, e con un piano di azione dettagliato e che assicura la collaborazione delle diverse funzioni aziendali (aspetto fondamentale per un tema trasversale quale quello energetico).
 
== Energy manager ed esperto in gestione dell'energia ==
Una domanda in aumento, con la crescita del numero di [[Esperto in gestione dell'energia|EGE]] certificati, è relativa alla differenza fra questa figura e l'energy manager. Conviene precisare che l'energy manager è un ruolo, mentre l'EGE è una qualifica rilasciata a un esperto in energy management. L'EGE è stato introdotto per fornire al mercato dei servizi energetici un percorso di certificazione di parte terza che consenta di offrire garanzie in merito alle competenze e all'esperienza degli esperti in gestione dell'energia.
 
Ciò premesso, la figura dell’energy manager e quella dell’esperto in gestione dell’energia possono coincidere, come descritto di seguito ''(1),'' ma può verificarsi anche il caso in cui un energy manager non sia un EGE ''(2)'' e il caso in cui un EGE non sia energy manager ''(3)''.
 
''1)'' Un energy manager può essere al contempo un EGE. È una condizione auspicabile in diversi casi, in quanto in generale un energy manager dovrebbe avere requisiti tali da soddisfare quanto richiesto dalla norma UNI CEI 11339, indipendentemente dal fatto che intenda certificarsi o meno. Ci sono comunque delle situazioni, specie nelle grandi organizzazioni, in cui l’energy manager è bene che sia un manager di alto livello per poter così incidere in modo efficace sulle scelte aziendali. In tali casi le caratteristiche dell’EGE è più probabile che le abbiano i collaboratori.
 
''2)'' Un energy manager può non essere un EGE. Ai fini dell’adempimento all’art. 19 della Legge 10/91 non sono previsti obblighi su corsi da seguire, esami da sostenere, certificazioni da ottenere. Un energy manager può essere nominato a prescindere dal fatto che abbia o meno le caratteristiche previste dal D.Lgs. 115/08 e dalla norma UNI CEI 11339.
 
Dal luglio 2016 i soggetti con energy manager nominato che vorranno accedere al meccanismo dei certificati bianchi, o continuare a beneficiarne se già attivi, dovranno far sì che l’energy manager nominato sia un soggetto certificato da parte terza ai sensi della norma UNI CEI 11339, come previsto dall’art. 12 del D.Lgs. 102/14. Inoltre un energy manager di una grande impresa o di un’impresa energivora che sia al contempo EGE (obbligatoriamente certificato dal luglio 2016) avrà la possibilità di condurre direttamente le diagnosi previste dall’art. 8 del D.Lgs. 102/14.
 
''3)'' Un EGE può non essere un energy manager, in quanto l’aderenza ai requisiti previsti dallo schema di certificazione e accreditamento per la conformità alla norma UNI CEI 11339:2009 può essere rispettata anche al di fuori della nomina dell’energy manager. È ad esempio il caso di un libero professionista che abbia condotto studi di fattibilità e diagnosi e seguito direttamente richieste di incentivi per interventi connessi all’uso razionale dell’energia, o quello ad esempio di un tecnico esperto di efficientamento e manutenzione in un particolare settore (civile o industriale) che abbia seguito direttamente la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e fonti rinnovabili e proceduto alla manutenzione ottimale degli stessi.
 
==Settori principali di intervento==
Gli energy manager sono attivi in tutti i macro settori: agricoltura, industria, trasporti e terziario.
 
Fra i soggetti obbligati, il settore con il maggiore numero di nominati (dati FIRE 2014) è l'industria, con 576 energy manager (395 nel manifatturiero). Seguono il terziario con 379 nomine, i trasporti con 306, la P.A. con 148, i servizi energetici con 65 e l'agricoltura con 58.
 
In termini di consumi complessivamente coperti, le prime 25 attività in graduatoria sono le seguenti:
* produzione e fornitura di energia,
* metallurgia,
* fabbricazione di prodotti derivati da materiali non metalliferi (e.g. cemento, vetro, calce, etc.),
* chimica,
* raffinazione del petrolio e produzione di coke,
* estrazione di gas,
* cartario,
* immagazzinaggio e logistica,
* alimentare,
* trasporti terrestri,
* trasporti marittimi,
* trasporti aerei,
* gestione dei rifiuti,
* commercio al dettaglio,
* attività di servizi rivolti agli edifici,
* P.A. e difesa,
* raccolta, trattamento e fornitura di acqua
* telecomunicazioni,
* sanità,
* fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature),
* industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili),
* fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi,
* fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche,
* attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione),
* fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici.
 
== Evoluzione del ruolo ==
L'evoluzione del ruolo dell'energy manager passa per la capacità di coniugare di più la risorsa energetica con il core business (vedere in proposito gli spunti bibliografici di Dahlgren e Crittenden). Oggi il tema dell’efficienza energetica è prevalentemente visto come risparmio energetico. Indubbiamente un tema importante, ma limitato se si pensa a quanto si può ottenere sfruttando l’uso intelligente dell’energia – insieme a quello delle altre risorse – per ridurre i rischi della produzione, migliorare l’O&M, aumentare la qualità di prodotti e servizi o, in altre parole, rafforzare la value proposition dell’impresa. Questo richiede una funzione di energy management che metta insieme competenze gestionali, manageriali, energetiche, ambientali e regolatorie, oltreché capacità di comunicare temi tecnici a figure non tecniche. Tale trasformazione può avvenire a livello di energy manager e consulenti, ma richiede, per essere efficace, una corrispondente crescita della gestione aziendale, che oggi caratterizza i leader di mercato. Le imprese, che oggi cominciano ad affiancare le diagnosi energetiche a una prima sensibilizzazione, dovranno crescere adottando nel tempo sistemi di gestione dell’energia, che stimoleranno un cambiamento diffuso dei comportamenti e delle attitudini a tutti i livelli aziendali, fino a sfociare dopo alcuni anni nell’integrazione dell’uso efficiente dell’energia in tutti i livelli di scelta aziendale. Allora sarà normale ottimizzare le risorse usate (energia, acqua, materiali, rifiuti, etc.) in un’ottica di ciclo di vita dei prodotti e servizi, e non solo in relazione ai consumi interni all’impresa.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* La voce sugli energy manager è stata scritta attingendo prevalentemente al sito e alle pubblicazioni della [http://www.fire-italia.org FIRE] – Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia – che dal 1992 gestisce a titolo non oneroso su incarico del Ministero dello sviluppo economico le nomine degli energy manager ai sensi della legge 9 gennaio 1991 n. 10 e promuove il ruolo di tale figura in Italia e a livello internazionale. Per maggiori informazioni sulla figura dell'energy manager: http://em.fire-italia.org.
* ''Questo testo proviene in parte o integralmente dalla [http://www.novambiente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1469 relativa scheda] del sito ''[http://www.novambiente.it novambiente.it]'' rilasciata sotto [[Licenze Creative Commons|licenza Creative Commons]] [http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.it CC-BY-3.0]''<noinclude>
* D. Di Santo, "[http://www.dariodisanto.com/energy-manager-2-0/ Energy manager 2.0]", E7 del 21 ottobre 2015 (da questo articolo è stata tratta la parte in "Evoluzione del ruolo"
* J. Giliberto, "[http://www.dariodisanto.com/wp-content/uploads/2015/04/2015-04-energy-manager-sole24.jpeg L'energy manager taglia la bolletta (ma nella pa spesso non è nominato)]", Il Sole 24 Ore del 28 aprile 2015
* D. Di Santo, "[http://www.dariodisanto.com/energy-manager-italian-experience/ Energy manager: the Italian experience]", IAEE international conference “Sustainable energy policy and strategy for Europe” proceedings, 2014
* M. Dahlgren et alt., "Models for driving energy e ciency nationally using energy management", ECEEE industrial summer study, 2014
* P. Crittenden, "Accelerating Energy Efficiency Improvement in Commercial Real Estate", Baruch college, 2013
* AAVV, "[http://www.fire-italia.org/rapporto-sugli-energy-manager-2013/ Rapporto sugli energy manager]", FIRE, 2013
* P. Crittenden, "Integrating energy e ciency into core business practices – an institutional work perspective on the implementation of energy management systems", ECEEE industrial summer study, 2012
* F. Belcastro, D. Di Santo, "[http://www.fire-italia.org/prova/wp-content/uploads/2014/03/Dallenergy-manager-alla-certificazione-dellesperto-in-gestione-dellenergiaEGE.pdf Dall’energy manager alla certificazione dell’Esperto in Gestione dell’Energia]", FIRE, 2012
* D. Di Santo, "[http://www.ecofys.com/files/files/aid-ee-2006-evaluation-energy-manager-programme-italy.pdf AID-EE report about energy manager in Italy]", AID-EE project, 2006<noinclude>
 
== Voci correlate ==
 
*[[Efficienza energetica]]
*[[Energie rinnovabili]]
*[[Energia]]
*[[Energetica]]
*[[Ingegneria elettrochimica]]
*[[Esperto in gestione dell'energia]]
*[[UNI CEI 11339]]