Frattura fragile: differenze tra le versioni
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I metalli hanno un comportamento a frattura che è generalmente duttile, tuttavia a temperature inferiori ad una determinata soglia (NDTT - ''Nihl Ductility Transition Temperature'' - Temperatura di transizione a duttilità nulla) si ha un brusco passaggio da una rottura con notevole assorbimento di energia ad una rottura senza assorbimento di energia sensibile. Il fenomeno, ovviamente dato il notevole uso per costruzioni, è stato studiato approfonditamente per gli acciai, soprattutto in seguito ad una serie di collassi catastrofici di strutture, avvenuti nel corso della prima metà del XX secolo. A metà di tale secolo fu messa a punto nel Naval Research Laboratory degli [[Stati Uniti d'America|USA]] una prova con cui era possibile determinare con una certa precisione tale caratteristica del materiale, prova che, dal nome del suo ideatore, fu denominata [[prova Pellini]]. Oltre alla prova Pellini la NDTT si determina con la [[Pendolo di Charpy|prova di resilienza]], esaminando la frazione di frattura duttile sulla superficie del provino dopo rottura.
I metalli che presentano una NDTT ben determinata sono quelli che hanno una [[Cristallo|struttura cristallina]] [[cubico a corpo centrato|cubica a corpo centrato]] (ccc), mentre per i metalli che hanno struttura [[Cubico facce centratate|cubica a facce centrate]] (cfc) la riduzione della duttilità con il diminuire della temperatura ha un andamento molto meno marcato. Per questo motivo per servizi a temperatura inferiore a -50
==La teoria della frattura fragile==
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*a è la lunghezza della cricca
Nei casi differenti (deformazione piana, spostamento prefissato, ecc.) la forma della relazione resta immutata, cambiando unicamente il fattore numerico 2/π. Dato che i suoi risultati sperimentali concordavano con i risultati ottenibili imponendo questa relazione fra la sollecitazione di rottura misurata e la dimensione dei fili di vetro (ovviamente non era possibile che in un filo fosse presente un difetto di dimensioni superiori al diametro) Griffith giunse alla conclusione che la rottura del materiale era controllata dalla presenza e dalle dimensioni delle cricche.
I successivi contributi di Irwin e [[Egon Orowan|Orowan]]<ref>Kanninen & Popelar, op. cti. pag 38</ref> permisero di estendere la teoria di Griffith anche ai metalli e di trattare matematicamente in modo più semplice il comportamento del materiale all'apice della cricca. L'equilibrio energetico, con questi nuovi assunti prese la forma
<div style="text-align:center;"><math>\sigma_f = \left[ \frac{E(2\gamma+\gamma_p)}{\pi a}\right]^{1/2}</math></div>
dove
*γ<sub>p</sub> indica l'energia plastica richiesta per estendere la cricca di un'unità di lunghezza (circa tre ordini di grandezza maggiore di γ<ref>Kanninen & Popelar, op. cit. pag 38
Indicando con G l'energia rilasciata dall'allungamento della cricca si vede che la condizione di stabilità della struttura (con la presenza della cricca) sotto un carico P è che sia G(P)<G<sub>c</sub>, dove G<sub>c</sub> è una caratteristica del materiale e rappresenta la sua resistenza all'allungamento della cricca.
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*a è la lunghezza della cricca.
Da quanto sopra si vede che le dimensioni di K sono F/L<small><sup>2</sup></small> L<small><sup>1/2</sup></small> e generalmente viene misurato in [[Pascal (unità di misura)|MPa]] [[Metro|m]]<small><sup>1/2</sup></small> nel sistema SI o in [[PSI (unità di misura)|Ksi]] [[pollice (unità di misura)|in]]<small><sup>1/2</sup></small> nel sistema anglosassone.
Naturalmente, dato che sostanzialmente forniscono solo due diverse interpretazioni dello stesso fenomeno K<small><sub>c</sub></small> e G<sub>c</sub> sono legati da una relazione di proporzionalità dipendente dal modulo di elasticità del materiale e dalla distribuzione di sollecitazioni nel corpo.
La teoria di Griffith e Irwin, ha creato le basi teoriche per la [[meccanica della frattura]], sebbene attualmente si riconosca che il concetto dello ''stress intensity factor'', così come definito da Irwin, sia applicabile unicamente per materiali fragili.
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== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|chimica|fisica|ingegneria|materiali}}
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