Utente:Mari.t2001/Sandbox2: differenze tra le versioni
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In realtà nessun documento riservato austriaco citava quel termine e nessun ufficiale asburgico adoperava ufficialmente nei propri scritti o nelle memorie la parola Straf-Expedition. Sono giunte invece testimonianze del suo uso presso ufficiali italiani al fronte. Ciò fa supporre che il termine fosse stato acquisito con l'intento di utilizzarlo in termini sarcastici qualora l’offensiva fosse, come si era certi, fallita<ref name=Nota1/>.
Per Strafexpedition si intende quindi la spedizione punitiva attuata dagli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] contro l'Italia, l'[[Triplice alleanza (1882)|ex-alleato traditore]].
L'attacco avrebbe reso gli austriaci in grado di poter isolare completamente le armate italiane sull'[[Isonzo]] ed, inoltre, avrebbe impedito agli italiani di svolgere lavori di rafforzamento lungo la linea occupata nel maggio-giugno 1915, cioè il settore degli altipiani di [[Folgaria]], Fiorentini e [[Lavarone]] <ref name=Nota2/>.
La spedizione è stata voluta dal [[Franz Conrad von Hötzendorf|Generale Franz Conrad]] in funzione risolutiva del conflitto. <ref name=Nota2/>
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Conrad è deciso ad attuare l'offensiva anche in mancanza della collaborazione dell'alleato di [[Berlino]], perciò invia il piano all'[[Eugenio di Savoia|Arciduca Eugenio]] <ref name=Nota2/>.
I preparativi per l'offensiva iniziano il 12 dicembre 1916, ma a causa del maltempo la spedizione è costretta a posticipare: la fanteria affonda nella neve ed ogni assalto viene ostacolato dal terreno pesante, inoltre i colpi di artiglieria non esplodono nella coltre nevosa, non provocando il loro devastante effetto. <ref name=Nota1/>
L'idea iniziale è quella di utilizzare la 3<sup>a</sup>
Per non destare sospetti al nemico, gli austriaci trasferiscono prima le unità dell'11esima Armata e successivamente quelle della
Le truppe italiane in trincea iniziano a percepire qualcosa di imminente, ma nonostante i sibili profondi che precipitano sollevando cumuli di terra, i soldati continuano la vita di tutti i giorni<ref name=Nota1/>.
L'11 maggio Cadorna ispeziona le linee della Valsugana, constatando come le linee di massima resistenza siano poco attrezzate e non sicure <ref name=Nota1/>.
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