Ca' d'Oro: differenze tra le versioni

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Descrizione: sistemo e amplio
Facciata: amplio, tolgo parte che, se pure fontata, appare poco attendibile (d'altronde si tratta di un volume per le superiori che tratta secoli di storia, non può essere sempre preciso). Fonti più consone sono presenti in calce
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=== Facciata ===
 
La denominazione deriva dal fatto che in origine alcune parti della [[facciata]] erano ricoperte d'[[oro]]. Questa rifinitura faceva parte di una complessa [[policromia]], oggi scomparsa, ritenuta uno dei massimi esempi del [[gotico fiorito]] a [[Venezia]]. Essa si caratterizza per la marcata asimmetriaasimmetrica tra la parte sinistra, in cui si sovrappongono tre fasce traforate (portico per l'attracco delle barche al piano terra e loggiati ai piani superiori), e l'ala destra, in cui prevale la muratura rivestita di marmi pregiati con singole aperture quadrate isolate.; Talela asimmetriacausa nondi tale specificità è dovutada allaattribuirsi mancanzaalle diridotte un'altradimensioni aladel sinistralotto, mache funon unahanno sceltapermesso dettatala dallorealizzazione strettodell'ala lottosinistra disponibile: ldell'edificio non è quindi incompiuto. NonostanteTra ciòla l'insiemeparte èsinistra estremamentee equilibrato,quella perchédestra idella pienifacciata eè istato vuotiinserito sonoun sapientemente[[fregio]] bilanciati<ref>Pierluigiproveniente Dedalla Vecchiprecedente edabitazione Eldadei Cerchiari,Zeno. L''Iunico tempielemento dell'arte'',che volumeda 2,continuità Bompiani,alla Milano 1999facciata, pag.condizionandola 11.</ref>.e Nell'aspettodominandola, esterioreè presentail diversigrande elementi[[cornicione]] dicon contattola consoprastante [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducalemerlatura]]. (laA cuichiuderla attualeai sistemazionelati esternasono èpresenti infattitriple in[[Colonna partetortile|colonnine coeva),tortili]] comeche leformano formecome deldei traforocodoni delsugli primospigoli pianodella efacciata, lacompletamente fasciaslegati merlataperò didal coronamento.
 
Il portico al pian terreno è aperto con cinque grandi archi sull'acqua, con quello centrale dilatato rispetto agli altri, tanto da risultare a sesto ribassato, riprendendo i portici di origine bizantina. Esso è una reminescenza della duecentesca casa degli Zeno, e non presenta nessuna novità di rilievo. Tra il portico sull'acqua e quello interno si trova una quadrifora di notevole interesse, opera di Giovanni Bono: doppie colonne tortili separano le aperture; in asse con le colonne, sopra di esse, dei trafori a croce; sull'estradosso degli archi delle aperture due quadrilobi. Al piano superiore la loggia del Reverti, composta da un’esafora che risulta invece essere una novità per l'epoca, in quanto sopra i quadrilobi, in asse con i vertici degli archi delle aperture, troviamo dei semiquadrilobi, con i quali il Raverti ottenne un vivo effetto chiaroscurale, esasperato dalle modanature. I capitelli delle colonne con foglie grasse che salgono a spirale vengono reinterpretati in modo inedito rompendo la classica simmetria veneziana coeva. Perfino le balaustre tra le colonne hanno un spiccato spirito decorativo. La loggia dell'ultimo piano è composta da un’ulteriore esafora con dei trafori a croce in asse con le colonne, proprio come nella quadrifora del piano terreno, anche se in questo caso troviamo un semiquadrilobio in asse con i vertici degli archi delle aperture in luogo dei due quadrilobi.
 
=== Il pavimento marmoreo ===