Monte San Giorgio (UNESCO): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 192:
==== Formazioni Triassiche ====
Serie sedimentaria [[Triassico|triassica]] (208-245 Ma): questo periodo geologico fu caratterizzato dall'apertura di numerose fratture all'interno del supercontinente [[Pangea]]. Tra il continente africano a sud e quello euroasiatico a nord si formò un bacino nel quale si insinuò partendo da Est un braccio di mare chiamato [[Tetide]]. Questo fatto spiega il passaggio da rocce vulcaniche, nella parte bassa del Monte San Giorgio, a rocce sedimentarie, nella parte alta.
 
* [[Servino]] ([[Permiano (geologia)|Permiano]] superiore-[[Triassico inferiore]], 250 Ma): questa litologia, di spessore limitato assai inferiore alle due precedenti formazioni, è sovente ricoperta da depositi quaternari e difficilmente osservabile. Alla loro base vi sono sedimenti litorali trasgressivi arenacei e conglomeratici che sono in contatto erosivo con le facies continentali permiane. La formazione si presenta spesso come breccia arkosica con clasti riolitici (vulcanici) ed è caratterizzata da componenti spigolose a granulometria variabile immerse in una matrice d‘origine vulcanica a granulometria fine.
* ''Formazione di Bellano'' ([[Anisico]] inferiore<ref>Parte inferiore del Triassico Medio</ref>): depositi silico-clastici conglomeratici e arenacei. Si tratta di depositi [[conoide alluvionale|alluvionali]] che indicano un incremento dell'attività tettonica nella regione del San Giorgio con susseguente innalzamento del suolo e erosione.
 
*''Dolomia del San Salvatore'' ([[Anisico]] medio/superiore-[[Ladinico]]): la dolomia ha origine in una piattaforma carbonatica marina, che testimonia l'inizio di un'ulteriore fase di trasgressione marina. La [[dolomia]] è ciò che resta di un'antica barriera corallina che separava il bacino del San Giorgio dal mare aperto. Essa è formata da componenti calcitiche (poi dolomitizzate) di organismi marini di barriera, tra cui [[bivalvi]], lumache, coralli, spughe, granchi, crinoidei e alghe rosse. In sezione sottile sono osseervabili al microscopio i resti fossili di questi organismi.
* ''Formazione di Bellano'' ([[Anisico]] inferiore<ref>Parte inferiore del Triassico Medio</ref>): depositi silico-clastici conglomeratici e arenacei. Si tratta di depositi [[conoide alluvionale|alluvionali]] che indicano un incremento dell'attività tettonica nella regione del San Giorgio con susseguente innalzamento del suolo e erosione.
 
*''Dolomia del San Salvatore'' ([[Anisico]] medio/superiore-[[Ladinico]]): la dolomia ha origine in una piattaforma carbonatica marina, che testimonia l'inizio di un'ulteriore fase di trasgressione marina. La [[dolomia]] è ciò che resta di un'antica barriera corallina che separava il bacino del San Giorgio dal mare aperto. Essa è formata da componenti calcitiche (poi dolomitizzate) di organismi marini di barriera, tra cui [[bivalvi]], lumache, coralli, spughe, granchi, crinoidei e alghe rosse. In sezione sottile sono osseervabili al microscopio i resti fossili di questi organismi.
*''Scisti bituminosi'' ([[Anisico]] superiore-[[Ladinico]] inferiore<ref name=":1" />): la ''Zona Limite Bituminosa'' conosciuta pure come Formazione di Besano è la formazione sedimentaria che ha reso famoso il Monte San Giorgio dal punto di vista geologico e soprattutto paleontologico a livello mondiale. L'analisi dei minerali contenuti in un sottile letto di cenere vulcanica ha permesso una datazione precisa della roccia in 242.1 Ma<ref name=":27" /><ref name=":28">{{Cita pubblicazione|autore=Stockar, R., Baumgartner, P.O., Condon, D.|data=2012|titolo=Integrated Ladinian bio-chronostratigraphy and geochrononology of Monte San Giorgio (Southern Alps, Switzerland)|rivista=Swiss Journal of Geosciences|volume=105|numero=|doi=http://dx.doi.org/10.1007/s00015-012-0093-5}}</ref>. La Formazione di Besano costituisce uno fra i migliori esempi al mondo di un particolare giacimento fossilifero chiamato giacimento di conservazione (sottotipo stagnazione, tipo di biofacies letalpantostrato). La laguna del San Giorgio nel lontano Triassico era un lembo di mare della [[Tetide]], protetto dal mare aperto dalla barriera corallina del San Salvatore. La profondità della laguna variava tra 30 e 100 metri, le acque erano calde e relativamente calme, tanto da rappresentare un ambiente favorevole per una numerosa fauna e flora. Negli scisti sono stati pure ritrovati resti fossili tipici di terraferma, come rami di conifere primitive, pollini<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Scheuring, B.W.|data=1978|titolo=Mikrofl oren aus den Meridekalken des Mte. San Giorgio (Kanton Tessin)|rivista=Schweiz. Paläont. Abh.|volume=100|numero=}}</ref> e resti di rettili terrestri<ref name=":29" />. La laguna quindi non distava molto dalla terra emersa. Gli scisti bituminosi sono rocce di colore nero, assai ricche in bitume e ad alto contenuto organico. Generalmente non è facile ottenere sedimenti ad alto contenuto organico perché, in presenza d'ossigeno, questo materiale si degradano velocemente. Gli strati d'acqua vicini al fondale erano anossici<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Stockar, R.|data=2010|titolo=Facies, depositional environment, and palaeoecology of the Middle Triassic Cassina beds (Meride Limestone, Monte San Giorgio, Switzerland)|rivista=Swiss Journal of Geosciences|volume=103|numero=}}</ref> e abiotici, non presentavano quindi alcuna forma di vita. Per questo motivo le carcasse di pesci e di anfibi si accumularono sui fondali, senza degradarsi, e permettendo di conservare i resti fossili sino ai giorni nostri. La Formazione di Besano è costituita da un'alternanza di strati chiari di dolomia, spessi circa 30 cm e proveniente dalla barriera corallina del San Salvatore, e livelli scuri di scisto bituminoso con una stratificazione assai sottile, detta laminazione. Gli scisti della Zona Limite Bituminosa hanno valori molto elevati di TOC (contenuto totale di carbonio organico) che raggiungono addirittura il 44%<ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bernasconi, S.M. & Riva, A.|data=1993|titolo=Organic geochemistry and depositional environment of a hydrocarbon source rock: the Middle Triassic Grenzbitumenzone Formation, Southern Alps, Italy/Switzerland. In: «Generation, Accumulation and Production of Europe’s Hydrocarbons III.», A.M. SPENCER (Ed.)|rivista=Special Publication European Association Petroleum Geologists|volume=3|numero=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bernasconi, S.M.|data=1994|titolo=Geochemical and microbial controls on dolomite formation in anoxic environments: A case study from the Middle Triassic (Ticino, Switzerland)|rivista=Contributions Sedimentology|volume=19|numero=}}</ref>, valori medi di TOC del 4% e contenuti di zolfo sino al 10%. La Zona Limite Bituminosa raggiunge 16 metri di spessore. La sedimentazione di questa formazione sui fondali della laguna del San Giorgio richiese un lasso di tempo assai lungo, tanto che oggigiorno in pochi millimetri di roccia sono racchiusi migliaia di anni. I principali ritrovamenti fossili di vertebrati sono: pesci attinotterigi, sauri della specie ''[[Cyamodus]] hildegardis'' ([[Placodontia]]), pesci ossei simili all'attuale ''[[Latimeria]]'', ''[[Saurichthys]]'', il rettile terrestre ''[[Ticinosuchus ferox|Ticinosuchus]]'', squali ([[Chondrichthyes]]), ''[[Tanystropheus]]'', notosauri e [[Ichthyosauria|ittiosauri]].
* ''Calcare di Meride'' ([[Ladinico]]<ref name=":2">[[Triassico medio]]-superiore (230-245 Ma)</ref>): a seguito dei processi estensionali la Tedite si ingrandisce ulteriormente, i fondali marini sono più profondi e scendono al di sotto della zona fotica, comportando un arresto della cresita della barriera corallina. Si assiste alla deposizione di una spessa unità carbonatica, il calcare di Meride. Il calcare è perlopiù omogeneo, con stratificazioni di spessore variabile interrotte da sedimentari ricchi in scisto bituminoso oppure da letti di bentonite giallastra<ref name=":7" /><ref name=":26" />. La bentonite è una roccia tufacea di struttura plastica derivante dalla compattazione di ceneri vulcaniche. Questi orizzonti sono assai importanti perché permettono una precisa datazione e costituiscono dei precisi "marker" temporali a livello regionale. Nel Calcare di Meride si distinguono inoltre quattro livelli principali con scisti bituminosi, elencati dal basso vero l'alto: gli strati della ''Cava inferiore'' (pesci [[attinotterigi]] come ''[[Saurichthys]]'', rettili [[saurotterigi]]), ''Cava superiore'' (pesci attinotterigi, [[notosauri]]), ''Cassina'' (''240.63 Ma''<ref name=":27" /><ref name=":28" />'', Saurichthys'', il rettile ''[[Tanystropheus]]'', [[notosauri]]) e Sceltrich. I valori medi di TOC (contenuto totale di carbonio organico) del Calcare di Meride sono pari al 0.8%<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Katz, B.J., Dittmar, E.I. & Ehret, G.E.|data=2000|titolo=A geochemical review of carvonate source rocks in Italy|rivista=Journal of Petroleum Geology|volume=23|numero=4}}</ref>.