Pargali Ibrahim Pascià: differenze tra le versioni

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Ibrahim nacque nella città di [[Parga]] (attuale Grecia),a quei tempi terra della repubblica di Venezia. Venne catturato durante il conflitto veneto-ottomano (1499-1502), quando i turchi attaccarono Paxo (cfr. Spandugnino, secondo Sanudo l'unico attacco a tale località avvenne il 20 marzo 1501). Venne venduto come schiavo, all'età di sei anni, per essere impiegato a lavorare nel futuro palazzo del sultano ottomano in costruzione a [[Manisa]] nell'ovest dell'[[Anatolia]]. Lì fece amicizia con Solimano (figlio del sultano), che aveva la sua stessa età, e pian piano scalò i gradi della scala gerarchica nel palazzo, divenendo [[falconeria|falconiere]] del sultano. Le sue promozioni furono così veloci che ad un certo punto chiese al sultano di non promuoverlo troppo spesso per evitare gelosie negli altri dipendenti. Impressionato dalla sua modestia, Solimano gli giurò che non sarebbe mai stato messo a morte durante il suo regno. Dopo essere stato nominato ''Gran Visir'', continuò a ricevere molti regali dal sultano, ed il suo potere nell'[[Impero ottomano]] fu assoluto. Fra i molti titoli, era anche ufficiosamente noto come "il più bell'uomo dell'impero."
 
Anche se sposò la sorella di Solimano e divenne come tale parente della dinastia ottomana (''Damat''), questo titolo non venne usato frequentemente nelle cronache del tempo, probabilmente per non confonderlo con altri Gran Visir omonimi ([[Damat Ibrahim Pascià]] (un [[bosnia]]co) e [[Nevşehirli Damat İbrahim Pascià]] (un [[Turchia|turco]])). Egli è normalmente citato come "Pargali Ibrahim Pascià" o "Frenk (=l'europeo) Ibrahim Pascià" a causa dei suoi gusti e dei suoi modi di fare. Un altro nome datogli dai suoi contemporanei era "Makbul Maktul (''amato e ucciso'') Ibrahim Pascià".
 
Il suo magnifico palazzo esiste ancora oggi ad [[Istanbul]] ed ospita il [[Museo di arte turca e islamica]]. Gli sono state attribuite origini [[slavi|slave]], [[italia]]ne (più precisamente [[Genova|genovesi]]) o anche [[Albania|albanesi]] o [[ebrei|ebraiche]], in considerazione del fatto che conoscesse molte lingue, ma non legate ad alcun elemento concreto<ref>[[Joseph von Hammer Purgstall]], lo storico del XIX secolo ritenuta la massima autorità sulla storia dell'Impero ottomano, afferma ch'egli era greco. Tra l'altro molti di coloro che gli attribuiscono diverse nazionalità, sono concordi nel dire che la sua lingua madre fosse quella greca. Una fonte della [[Bilkent University]] (in [[lingua turca|turco]], con scritti anche in [[lingua inglese|inglese]]), trattante il profilo letterario di Ibrahim Pascià, fa menzione di attribuzioni di origini non greche di Ibrahim Pascià, confutando allo stesso modo tutte le notizie relative alle sue origini indiscutibili. [http://www.thesis.bilkent.edu.tr/0002528.pdf The literary life around Pargali Ibrahim Pasha by Esma Tezcan, Bilkent University]. İsmail Hâmi Danişmend, un altro importante studioso della storia dell'Impero ottomano, non nasconde la sua antipatia per la personalità di Ibrahim Pascià, chiamandolo un "magnifico vagabondo" di origini oscure. Il sito web [[Albania|albanese]] in Turchia [http://www.arnavutum.com] lo considera come uno di loro.</ref>. Vengono citati molti indizi che si riferiscono al periodo del suo potere, come il fatto che scelse di costruire il suo palazzo in vista di [[Atmeydanı]] (oggi piazza [[Sultanahmet]]) ad Istanbul (il famoso [[ippodromo di Costantinopoli]] degl'imperatori bizantini di fronte ad [[Hagia Sophia]]), chiaramente indica che lui era greco. Costruì il suo palazzo secondo un disegno che è chiaramente difensivo (aveva concorrenti terribili), ed il suo palazzo è l'unica residenza costruita da qualcuno al di fuori della dinastia ottomana a meritare di essere definita palazzo.