Discussioni progetto:Matematica: differenze tra le versioni
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:Che io sappia gli operatori come il differenziale "d" ''andrebbero'' scritti in stampato (come anche i numeri tipo il numero di nepero "e" e l'unità immaginaria "i"), ma poi nel caso di "d" (di "e" e di "i") non lo fa quasi nessuno (almeno nella mia esperienza). Io sono "abituato visivamente" a vedere la "d" corsivo, ma mi cambia davvero poco tra le due notazioni. Per me possiamo decidere e mettere nelle linee guida.--[[Utente:Mat4free|Mat4free]] ([[Discussioni utente:Mat4free|msg]]) 19:33, 4 apr 2017 (CEST)
::Ho notato anche io queste modifiche sistematiche su tutte le voci, se non ricordo male in passato anche qualche altro utente ({{ping|Ancelli}}? {{ping|W.visconti}}? [[Speciale:Diff/40445613/41623900|qui ad esempio]]) aveva compiuto simili operazioni cambiando il "d" corsivo (cioè <math>dx</math>) in "\operatorname d" (cioè <math>\operatorname d x</math>). L'effetto grafico sembra essere simile. [[Utente:X-Dark|X-Dark]] ([[Discussioni utente:X-Dark|msg]]) 21:13, 4 apr 2017 (CEST)
Salve, rispondo con piacere a questa contestazione; sono contento che qualcuno abbia tirato in ballo la questione. Nella maggior parte dei libri scritti negli ultimi dieci anni, i differenziali vengono scritti senza il minimo criterio, ma non è sempre stato così. Ho almeno 30 libri classici, sia di matematici che di fisica, in cui i differenziali sono scritti con la d non in corsivo. All'inizio, pensavo che fosse una cosa abbastanza casuale, e dettata da scelte puramente estetiche dell'autore. Documentandomi, invece, ho scoperto che esistono degli standard per scrivere queste espressioni; quasi tutti non sono universalmente accettati, anzi. Ma dietro c'è sempre la stessa finalità: distinguere variabili ed operatori. Nulla suggerisce che, estrapolato dal suo contesto, <math> dx </math> non significhi <math> d * x </math>; così come <math> cos (x) </math> potrebbe essere inteso come <math> c*o*s*x </math> [fortunatamente non succede, ma nulla potrebbe escluderlo a prescindere]. Quindi, così come esiste <math> \cos (x) </math> per indicare la funzione coseno, si può introdurre <math> \mathrm dx </math> per indicare il differenziale di <math> x </math>. Non è un'idea venuta a me o a qualche cerchia ristretta di matematici/fisici; ci sono dei pacchetti di LaTeX appositi che seguono queste convenzioni (ad esempio "commath" o "physics") e non mi sembra di essere io primo ad usarla qui; anzi, mi sono messo a modificare gli articoli proprio dopo aver constatato che altri avevano già introdotto queste notazioni qui. Non sarà una convenzione forte come quella delle unità di misura scritte non in corsivo (in quel caso è uno standard quasi totalmente accettato), ma mi sembra più che ragionevole.
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