Chiesa di San Lazzaro (Sarzana): differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
A [[San Lazzaro di Sarzana|San Lazzaro]] esisteva già una piccola cappella, risalente al XVII secolo e dedicata a [[Lazzaro mendicante|San Lazzaro il mendicante]], unita all'antichissimo ospitale dei lebbrosi lungo la [[via Francigena]] (ricovero per malati, pellegrini e mercanti); essa è stata il primo luogo di culto della zona, che in origine si chiamava ''Silvaricia'' (cioè appezzamento di bosco destinato al popolamento della fauna) e che dipendeva interamente dalla Parrocchia di [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|Santa Maria di Sarzana]]. Ora quella cappella e quell'ospitale, detti più comunemente “''San Lazzaro Vecchio''”, sono in disuso e adibiti a magazzino.
 
La volontà di costruire una nuova chiesa nell'area di San Lazzaro era stata formulata alla fine del XVII secolo dal vescovo di Sarzana Lomellini nel suo testamento. Non ricevendo alcuna risposta dalla Curia vescovile (il denaro lasciato dal vescovo non fu mai adoperato) nei primi anni dell'Ottocento sia gli abitanti del luogo che il curato dell'epoca, don Domenico Grassi, insistettero per iniziare i lavori di costruzione.
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L'edificio fu costruito tra il [[1843]], anno successivo all'istituzione della Parrocchia di San Lazzaro, e il [[1877]], con continui rallentamenti e problemi finanziari. La chiesa venne poi consacrata con cerimonia solenne il [[22 ottobre]] [[1880]].
 
Nel 1876, grazie all'insistenza dell'editorialista Achille Neri, fu spostato dall'antica cappella il famoso quadro di [[Domenico Fiasella]] del [[1616]], assieme a molti altri arredi sacri e opere d'arte che ancora oggi sono conservati all'interno della nuova chiesa.
 
Nel 1856 il comune di [[Sarzana]] autorizzò anche la costruzione dell'adiacente cimitero parrocchiale.
Moltissimi furono poi gli interventi per ampliare e completare la nuova chiesa: il campanile, assieme alla sacrestia, fu completato nel [[1929]] grazie ai sacrifici dei parrocchiani, intorno al 1950 fu costruito il salone parrocchiale, nel 1954 fu costruita la nuova casa Canonica, nel 1960 la chiesa venne completamente ristrutturata e decorata internamente dai fratelli Triani di Pontremoli. Altri interventi di ristrutturazione furono eseguiti nel 1970 e nel 1980, in occasione del centenario della chiesa.
 
Moltissimi furono poi gli interventi per ampliare e completare la nuova chiesa: il campanile, assiemee allala sacrestia, fufurono completatocompletati nel [[1929]] grazie ai sacrifici dei parrocchiani,; intorno al [[1950]] fu costruito il salone parrocchiale, adiacente alla chiesa; nel [[1954]] fu costruita la nuova casa Canonica,; nel [[1960]] la chiesa venneuna completamente ristrutturatamassiccia e decoratacompleta internamenteristrutturazione daisia fratelliinterna Trianiche di Pontremoliesterna. Altri interventi di ristrutturazione furono eseguiti nel [[1970]] e nel [[1980]], quest'ultimo in occasione del centenario della chiesa.
 
== Descrizione ==
 
=== Esterno ===
La chiesa presenta una [[facciata a capanna]] con elementi architettonici decorativi classicheggiantiche rimandano a forme classiche (lesene con capitelli ionici). Nella parte superiore, al di sopra della grande finestra a lunetta, è presente lain r lievola scritta D.O.M. ([[Deo Optimo Maximo]]). La facciata, secondo i progetti dell'architetto NestoreNgenovese estore Pucci, segue i lineamenti della [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano]] a [[Genova]].
 
Il grande portale [[Legno|ligneo]] è di manifattura ottocentesca, ed è tra i più elaborati di quel periodo presenti nella zona. In origine possedeva un colore riconducibile al verde bronzeo. Esso è incorniciato da stipiti in marmo, ricavati dall'antico ospitale.
 
Difronte l'ingresso, posizionata tra robusti alberi, si trova una piccola nicchia realizzata nel [[2015]] contenente una statua di [[Padre Pio da Pietrelcina|San Pio da Pietrelcina]]. La nicchia è decorata con varie pitture.
Sul retro della chiesa si erge invece il campanile costruito nel 1929 grazie alle offerte dei parrocchiani, e per questo motivo presenta dimensioni assai ridotte rispetto al resto della struttura.
 
Sul retro della chiesa si erge invece la mole del campanile.
 
=== Interno ===
L'interno della chiesa è impostato su pianta a [[croce greca]], con unica [[navata]]. I quattro bracci sono a contorno dell'ampio centrospazio dell'edificiocentrale, il quale è sormontato da una volta a crociera affrescata con le rappresentazioni dei [[Quattro Evangelisti|quattro evangelisti]], realizzati dal pontremolese Tiziano Triani nel 1960.
 
L'internoLe èpareti caratterizzatointerne da paretisono chiare, prive di affreschi e decorate da [[Lesena|lesene]] angolari con capitelli molto semplici. Le arcate in corrispondenza dei bracci sono caratterizzate da cassettoni dipinti con motivi decorativi e geometrici.
 
Nel braccio di destra, su un piano rialzato, si erge l'altare settecentesco dedicato a [[Lazzaro di Betania|San Lazzaro]], Sebbene mostri evidenti segni di deterioramento, si può ancora notare la dicitura ''OPAE'', riconducibile all'[[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|Opera di Santa Maria]] di Sarzana., L'altareche provienegestiva dalll'antico ospitale lungodi laSan [[viaLazzaro. Francigena]],Dall'ospitale cosìprovengono comeanche tuttale ladue colonne che sorreggono alla struttura ornamentale in rilievo chesovrastante lol'altare. sovrasta e cheEssa ospita la tela seicentesca di [[Domenico Fiasella|Domenico Fiasell]]<nowiki/>a assiemee allaala cornice dipinta [[Domenico Fiasella|di Giovanni de Negri]].
 
Nel braccio di sinistra, sempre su un piano rialzato e speculare all'altare di San Lazzaro, si erge invece l'altare dedicato alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], caratterizzato da una nicchia a muro contenente la statua della Vergine, la quale è circondata da una struttura ornamentale dipinta con un finto risalto.
L'interno è caratterizzato da pareti chiare, prive di affreschi e decorate da [[Lesena|lesene]] angolari con capitelli molto semplici. Le arcate in corrispondenza dei bracci sono caratterizzate da cassettoni dipinti con motivi decorativi geometrici.
 
In entrambi i bracci e frontalmente all'ingresso cisi sonotrovano due nicchie dipinte che accolgono a destra la statua di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]] e a sinistra quella di [[Santa Lucia]]. Le mensole in marmo sulle quali poggiano le due statue sono un recupero di vecchie lapidi.
Nel braccio di destra, su un piano rialzato, si erge l'altare settecentesco dedicato a [[Lazzaro di Betania|San Lazzaro]], Sebbene mostri evidenti segni di deterioramento, si può ancora notare la dicitura ''OPAE'', riconducibile all'[[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sarzana)|Opera di Santa Maria]] di Sarzana. L'altare proviene dall'antico ospitale lungo la [[via Francigena]], così come tutta la struttura ornamentale in rilievo che lo sovrasta e che ospita la tela seicentesca di [[Domenico Fiasella]] assieme alla cornice dipinta.
 
Nel braccio che poi apre lo spazio dell'abside, si trovano a destra la porta d'ingresso laterale e a sinistra, speculare alla prima, la porta che conduce all'interno del campanile.
Nel braccio di sinistra, sempre su un piano rialzato, si erge invece l'altare dedicato alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], caratterizzato da una nicchia a muro contenente la statua della Vergine circondata da una struttura ornamentale dipinta con un finto risalto.
 
L'aula termina quindi con un [[abside]] semicircolare, ospitante al centro, su un piano rialzato, l'altare maggiore in marmo, dedicato al Santissimo Sacramento e interamente decorato con diversi bassorilievi. Le pareti, così come gli archi e la volta dell'abside, sono interamente affrescati con motivi geometrici e allegorici. DegniIn dimodo notaparticolare sonospiccano le raffigurazioni dellala ''Resurrezione di San Lazzaro'', dipinta sopra il [[tabernacolo]] in marmo, e l'''Ascensione di Gesù,'', tuttodipinta nel lunettone del soffitto dell'abside. Entrambi gli affreschi sono ad opera di Tiziano Triano,Triani pittorenel pontremolese1960.
In entrambi i bracci e frontalmente all'ingresso ci sono due nicchie dipinte che accolgono a destra la statua di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]] e a sinistra [[Santa Lucia]]. Le mensole in marmo sulle quali poggiano le statue sono un recupero di vecchie lapidi.
 
Dall'abside è possibile raggiungere la piccola sacrestia che ospita una croce dell'Ottocento e tre busti in legno contenenti delle reliquie.
L'aula termina con un [[abside]] semicircolare, ospitante al centro, su un piano rialzato, l'altare maggiore in marmo, dedicato al Santissimo Sacramento e interamente decorato con diversi bassorilievi. Le pareti, così come gli archi e la volta dell'abside, sono interamente affrescati con motivi geometrici e allegorici. Degni di nota sono le raffigurazioni della ''Resurrezione di San Lazzaro'', sopra il [[tabernacolo]] in marmo, e l'''Ascensione di Gesù'', tutto ad opera di Tiziano Triano, pittore pontremolese.
 
== Opere d'arte ==
La chiesa di San Lazzaro, nonostante possieda dimensioni assai contenute e tipiche di una chiesa di periferia, conserva al suo interno pregevoli manufatti storico-artistici, tutti provenienti dall'antico ospitale, che caratterizzano la storia della [[San Lazzaro di Sarzana|frazione]] ma anche della città di [[Sarzana]].
* ''"San Lazzaro implora la Vergine per la città di Sarzana"'', tela di [[Domenico Fiasella]], detto "il Sarzana", realizzata nel 1616. L'opera rappresenta il momento di passaggio tra la formazione del pittore, di ritorno dal soggiorno romano, e la sua lunga maturazione artistica. Oltre ad essere un'opera che sintetizza egregiamente [[Classicismo (arte)|classicismo]] e [[Naturalismo (arte)|naturalismo]] (le due correnti più in voga nel Seicento ligure), la tela presenta uno scorcio singolare della borgo di Sarzana e del territorio circostante.
* ''"[[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] e [[Caterina d'Alessandria|Santa Caterina di Alessandria]]"'', bassorilievo in marmo di autore ignoto posizionato sulla sommità della struttura ornamentale dell'altare di San Lazzaro. Molto probabilmente risalente al XIII-XIV secolo, l'opera presenta alcuni segni di coloritura. I soggetti sono raffigurati secondo la tipica iconografia, tranne per quanto riguarda un dettaglia di Santa Caterina: essa è accompagnata dalla ruota dentata, simbolo del suo martirio, che invece di essere rappresentata spezzata viene mostrata intera.
* "L'[[Annunciazione|''Annunciazione'']]"'','' bassorilievo in marmo di autore ignoto posizionato in un angolo a sinistra dell'ingresso principale, vicino al battistero. L'opera, risalente al XVI secolo, presenta segni decisi di scalpellature sui volti dei soggetti ([[Arcangelo Gabriele]], [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], Angeli, [[Dio]] e la colomba dello [[Spirito Santo]]), presumibilmente causati da atti vandalici. Nonostante questo la scultura mostra un'estrema attenzione ai dettagli e la composizione risulta essere molto dinamica.
* La vasca del [[battistero]], posta a sinistra dell'ingresso principale e risalente al XVII-XVIII secolo,
* La vasca dell'[[acquasantiera]] posta a destra dell'ingresso principale, risalente anch'essa al XVII-XVIII secolo.
* La piccola vasca dell'acquasantiera posta in prossimità dell'ingresso laterale, risalente al XIII secolo e decorata con un volto indefinito e usurato dal tempo.
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