Pascasio Radberto: differenze tra le versioni

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=== Le opere ===
Le sue opere comprendono un ''Commento al libro delle Lamentazioni'' e la più nota ''De Corpore et Sanguine Domini'' ([[831]] - [[844]]): scritta per istruzione dei monaci sassoni, rappresenta la prima monografia dottrinale sull’[[eucaristia]]. Sostiene Pascasio che il [[pane]] è la [[transustanziazione]] della carne nata da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], che patì sulla croce e risorse; nella celebrazione eucaristica esso si moltiplica grazie all’onnipotenza divina. Egli insiste tuttavia sul fatto che nell’[[ostia]] è presente il vero corpo di Cristo e dunque il suo corpo spirituale che, unendosi con il comunicato, ne «nutre l’anima ed eleva la carne stessa all’immortalità e all’incorruttibilità».
 
Questa concezione fu attaccata da [[Ratramno di Corbie]] che nel suo scritto, che porta lo stesso titolo, considera invece l’eucaristia una semplice commemorazione della Passione di Cristo, e da [[Rabano Mauro]], per il quale invece il corpo presente nell’ostia non è il corpo storico di [[Gesù]] ma un corpo prodotto dalla consacrazione dello [[Spirito Santo]].
 
Nell'[[847]] dedicò alle monache di Soissons il ''De partu virginis'', dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, ''Cogitis me'', un documento storicamente importante sull’idea dell’[[Assunzione]] di Maria]] esistente già allora in Occidente, oltre all’ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false ''Decretali'' dello Pseudo-Isidoro.
 
Canonizzato dalla [[Chiesa cattolica]], la sua memoria è celebrata il 26 aprile.