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[[File:Stazione Mandas.jpg|thumb|left|Lo scalo di Mandas, capolinea meridionale della ferrovia, la quale si dirama dalla Cagliari-Isili alcuni km a nord di questa stazione]]
La linea ha origine dalla [[stazione di Mandas]], uno degli scali principali posti sul tracciato della [[ferrovia Cagliari-Isili]], dotata anche di impianti di rimessaggio rotabili nonché capolinea per i convogli delle linee del Trenino Verde della sede ferroviaria cagliaritana dell'ARST. Tuttavia l'inizio vero e proprio della ferrovia è ubicato a poco più di un chilometro a nord della stazione lungo la [[strada statale 128 Centrale Sarda|SS 128]]: in quest'area è infatti posto il bivio in cui la linea per Arbatax si lascia ad ovest quella per [[Isili]], proseguendo poi in direzione di [[Orroli]] con un tracciato dalla ascesa modesta ma comunque tortuoso. Dalla [[stazione di Orroli|locale stazione]], distante quasi venti chilometri dal capolinea di Mandas, si raggiunge [[stazione di Nurri|quella di Nurri]] (preceduta dalla dismessa [[stazione di Strintaxolu|fermata di Strintaxolu]]), laddove la ferrovia inizia una discesa lungo il vallone di Garullo caratterizzata dalla presenza di varie opere d'arte (tra cui un viadotto a cinque luci sul rio Stupara), terminando nella isolata [[stazione di Villanova Tulo]], posta ad alcuni chilometri di distanza dall'[[Villanova Tulo|omonimo abitato]] nei pressi del lago basso del Flumendosa.
Da Villanova Tulo la ferrovia riprende a salire di quota costeggiando il lago, in corrispondenza del quale è posta l'unica variante realizzata al percorso della ferrovia: i treni dal 1960 transitano su un ponte promiscuo stradale/ferroviario in cemento realizzato negli stessi anni in cui fu creato l'invaso artificale; precedentemente il percorso ferroviario valicava la gola poco più a nord con un viadotto a sei luci in muratura con travata metallica, poi sommerso dal lago dopo la dismissione. Il tracciato raggiunge in quest'area la casa cantoniera numero 73 detta "Palarana", posta tra due gallerie e in passato luogo di lavoro a cui venivano destinati i cantonieri indisciplinati, per poi risalire verso nord e raggiungere la [[stazione di Betilli|fermata di Betilli]], nell'omonima foresta, e la [[stazione di Esterzili]].
Il tracciato comincia a farsi tortuoso man mano che l'altitudine aumenta, e il treno, dopo aver passato la fermata di Betilli, raggiunge nell'ordine [[Esterzili]], la [[stazione di Sadali]] e [[stazione di Seui|quella di Seui]], abituale punto di incrocio dei treni.
Si viaggia attorno agli 800 metri di altitudine, non lontani dal [[Gennargentu]], e aumenta la presenza di ponti, gallerie e curve, e dopo le sperdute fermate di [[stazione di Anulù|Anulù]], San Girolamo e Niala si raggiungono i centri di Ussassai e Gairo, la cui [[stazione di Gairo|stazione]] si trova nell'abitato di Gairo Taquisara, ex capolinea della dismessa diramazione per Jerzu. Dopo aver attraversato alcune gallerie e aver lambito le rive del lago alto del Flumendosa, si raggiungono le stazioni di [[stazione di Villagrande|Villagrande]] e [[stazione di Arzana|Arzana]], entrambe parecchio distanti dai rispettivi centri.
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