Liala: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Di nobile madre e di famiglia altolocata (ma non ricca), Liala si sposò molto giovane.
Suo marito, [[Pompeo Cambiasi]], ufficiale di marina, aveva 17 anni più di lei e da questa relazione nacquero le due
Liala incontrò il marchese [[Vittorio Centurione Scotto]], un ufficiale della [[Regia Aeronautica]], che fu il grande amore della sua vita. La loro storia d'amore finì
=== Gli anni trenta e quaranta ===
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Per superare il dolore della morte del marchese Centurione Scotto, Liala cominciò a scrivere e nel [[1931]] pubblicò il suo primo romanzo ''[[Signorsì]]''. La prima edizione, pubblicata da [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], andò esaurita in soli 20 giorni.
Quasi tutti i primi libri di Liala si svolgono nell'ambiente militare, che lei conosceva ed amava
Nel primo periodo ([[1931]]-[[1948]]), l'ambiente dell'Aeronautica Militare costituisce spesso lo sfondo dei suoi romanzi e delle sue novelle, che non di rado contengono spunti autobiografici ed elementi tratti dalla vita di [[Pietro Sordi]]. In questa fase, nella quale l'io narrante a volte si riferisce a ''Liana'' (ossia alla
Dopo la separazione da Pietro Sordi (avvenuta nel [[1948]]) subentra una fase che si può definire di ''lutto letterario'' ([[1949]]-[[1950]]), con la quale la scrittrice supera i problemi affettivi contingenti e inizia a scrivere il romanzo della sua vita, scolpendo a tutto tondo il ritratto del personaggio ''Liala'', per il quale realtà e fantasia sfumano insensibilmente l'una nell'altra.
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Nel ''[[Pianoro delle ginestre]]'', Liala tratteggia inoltre per la prima volta il semplice ambiente provinciale in cui si svolge il romanzo con le stesse minuziose descrizioni e lo stesso compiacimento che in altre occasioni aveva riservato agli altolocati ambienti aristocratici: messa a confronto con il ''bel mondo'', questa umile realtà provinciale e contadina non sembra affatto demeritare, piuttosto l'opera di Liala suggerisce che " ''accanto (e prima) della nobiltà derivante dalla stirpe e dal censo, esiste la nobiltà d'animo'' " (Cappuccio, 1998).
Liala morì nella sua residenza di [[Varese]], ''Villa La Cucciola'', il 15 aprile del [[1995]], all'età di 98 anni, dove viveva assistita dalla figlia Primavera e dalla
La scrittrice riposa in una cappella nel cimitero di [[Velate (Varese)]].
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