Robot: differenze tra le versioni

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Il termine ''robot'' deriva dal termine [[lingua ceca|ceco]] ''robota'', che significa "lavoro pesante" o "lavoro forzato". L'introduzione di questo termine si deve allo scrittore ceco [[Karel Chapek|Karel Čapek]], il quale usò per la prima volta il termine nel [[1920]] nel suo romanzo ''[[R.U.R. (Rossum's Universal Robots)]]''. In realtà non fu il vero inventore della parola, la quale infatti gli venne suggerita dal fratello [[Josef Chapek|Josef]], scrittore e pittore cubista, il quale aveva già affrontato il tema in un suo racconto del [[1917]], ''[[Opilec]]'' ("L'ubriacone"), nel quale però aveva usato il termine ''automat'', "[[automa]]". La diffusione del romanzo di [[Karel Chapek|Karel]], molto popolare sin dalla sua uscita, servì a dare fama al termine Robot.
 
Anche se i robot di ChapekČapek erano uomini artificiali [[organismo|organici]], la parola robot viene quasi sempre usata per indicare un uomo meccanico. Il termine [[androide]] (dal greco ''anèr, andròs'', "uomo", e che quindi può essere tradotto "a forma d'uomo") può essere usato in entrambi i casi, mentre un [[cyborg]] ("organismo cibernetico" o "uomo [[bionica|bionico]]") indica una creatura che combina parti organiche e meccaniche.
 
Il termine "robotica" venne usato per la prima volta (su carta stampata) nel racconto di [[Isaac Asimov]] intitolato ''Circolo vizioso'' (''Runaround'', [[1942]]), presente nella sua famosa raccolta ''[[Io, Robot]]''. In esso, egli citava le ''tre regole della robotica'', che in seguito divennero le [[Tre leggi della robotica]].
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Il primo robot funzionante conosciuto venne creato nel [[1738]] da [[Jacques de Vaucanson]], che fabbricò un androide che suonava il [[flauto]], così come un'anatra meccanica che, secondo le testimonianze, mangiava e defecava. Nel racconto breve di E.T.A. Hoffmann ''L'uomo di sabbia'' ([[1817]]) compariva una donna meccanica a forma di bambola, e in ''Steam Man of the Prairies'' ([[1865]]) Edward S. Ellis espresse l'affascinazione americana per l'industrializzazione. Giunse un'ondata di storie su automi umanoidi, che culminò nell' ''Uomo elettrico'' di [[Luis Senarens]], nel [[1885]].
 
Una volta che la tecnologia avanzò al punto che la gente intravedeva delle creature meccaniche come qualcosa più che dei giocattoli, la risposta letteraria al concetto di robot riflettè le paure che gli esseri umani avrebbero potuto essere rimpiazzati dalle loro stesse creazioni. ''[[Frankenstein]]'' ([[1818]]), che viene talvolta definito il primo romanzo di fantascienza, è divenuto un sinonimo di questa tematica. Quando il dramma di ChapekČapek, ''R.U.R.'', introdusse il concetto di una catena di montaggio operata da robot che costruivano altri robot, il tema prese delle sfumature politiche e filosofiche, ulteriormente disseminate da film classici come ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' ([[1927]]), il popolare ''[[Guerre Stellari]]'' ([[1976]]), ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]) e ''[[Terminator]]'' ([[1984]]) .
 
== Uso contemporaneo dei robot ==