Notte dei lunghi coltelli: differenze tra le versioni

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[[File:Bundesarchiv Bild 101III-Weill-058-17, Metz, Heinrich Himmler, Sepp Dietrich.jpg|thumb|left|Lo ''[[Gradi delle Schutzstaffel|Standartenführer]]'' [[Josef Dietrich|Josef "Sepp" Dietrich]] (a destra), comandante della Leibstandarte, insieme a [[Heinrich Himmler]] ]]
 
Un ulteriore motivo di tensione avvenne quando Röhm pretese di allargare le prospettive militari delle Sturmabteilungen: egli infatti intendeva farglifar loro assumere il ruolo non solo di forza di riserva della Reichswehr, tentativo già frustrato in precedenza, ma di unità facente parte a tutti gli effetti delle forze armate, di cui anelava prendere il comando. Tale prospettiva era decisamente invisa negli ambienti dell'aristocrazia militare e nello [[Stato maggiore generale tedesco]] e quindi Hitler, alla ricerca di una soluzione al fine di evitare ulteriori contrasti, il 28 febbraio 1934 organizzò una riunione tra Röhm e i vertici dell'esercito, proponendo che le SA vi fossero inquadrate almeno come milizia. Il rifiuto fu netto e gli appartenenti alla Reichswehr rimasero gli unici in Germania autorizzati sia all'utilizzo delle armi da guerra che alla difesa del paese entro e fuori dai confini. In una riunione successiva, avvenuta a seguito delle continue insistenze di Röhm, alle SA fu accordata un'unica concessione, ossia che, in tempo di guerra, esse avrebbero potuto combattere a fianco dell'esercito, ma solo entro i confini della Germania.
 
L'atteggiamento "conciliatorio" di Hitler sembrò mitigare le intenzioni di Röhm che alla fine della riunione accettò di firmare, insieme al Ministro della difesa [[Werner von Blomberg]], il documento che formalizzava le decisioni del Cancelliere. Però, appena uscito dalla stanza, il capo delle SA, insieme ad altri esponenti di vertice delle SA, diede sfogo alla sua rabbia esprimendo critiche verso Hitler<ref>Ernst Röhm così si espresse: "Ciò che dice quel ridicolo caporale a noi non interessa; non ho la minima intenzione di rispettare questo accordo. Hitler è un traditore e come minimo dovrà andarsene in congedo". {{Cita|Le SS, 1993|p. 33}}.</ref> anche di fronte a militari quali il generale [[Heinz Guderian]]<ref>Il generale Guderian, presente alla riunione, dichiarò di avere udito commenti quali "Adolf ha ancora molto per potersi riorientare" e "Adolf sta diventando un uomo di mondo; si è appena fatto fare un abito nero. Sta tradendoci tutti, frequenta solo i reazionari e disprezza i vecchi camerati". {{Cita|Guderian, 2008|p. 43}}.</ref>. Le frasi furono immediatamente riportate a Hitler da uno dei collaboratori di Röhm, l<nowiki>'</nowiki>''[[Gradi delle Sturmabteilung|Obergruppenführer]]'' [[Viktor Lutze]]<ref>{{Cita|Ascesa al potere, 1993|p. 174}}.</ref>, rendendo visibile una frattura che stava iniziando a diventare insanabile.