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All'inizio anni Cinquanta il [[fisiologo]] tedesco Reindell introduce nel mondo dell'atletica la tecnica dell'intervall-training, un allenamento specifico per il sistema cardiocircolatorio. Ben presto, tuttavia, tale metodo comincia a mostrarsi non particolarmente efficace perché lo sviluppo del sistema cardiocircolatorio non è l'unico fattore determinante per il miglioramento della prestazione del corridore. Su questa base il fisiologo tedesco Ernst Van Aaken, allenatore di Harald Norpoth, e il neozelandese Arthur Lydiard, allenatore di [[Peter Snell]], negli anni Sessanta integrano le teorie di Reindell: in particolare il dottor Van Aaken fermo nella sua convinzione che un allenamento fatto su ritmi troppo sostenuti fosse deleterio per l'organismo, stressato dalla produzione di un'elevata quantità di acido lattico, propone una metodologia di lavoro che prevede di affrontare grandi distanze correndo solamente al 50-60% delle proprie possibilità, con miglioramenti sensibili nelle prestazioni e nelle condizioni generali di salute del corridore. Van Aaken diventa così universalmente noto come ''"Running Doctor"'' (''"il Dottore della Corsa"'') e come padre del metodo ''Waldnieler Dauerlauf'' (dal tedesco: "mezzofondo di Waldniel"); sua è la tecnica di allenamento a ritmi bassi sulla lunga distanza per la preparazione specifica del mezzofondo.<ref name="Morris">Morris, Alfred F. 1984. ''Sports medicine: prevention of athletic injuries.'' [[Università del Michigan]] ISBN 0697000877</ref><ref name="Anderson">Anderson, Bob e Joe Henderson. 1972. ''Guide to distance running.'' [[Università dell'Indiana]].</ref>
==== Carichi di lavoro ====
Con questo tipo di allenamento si raggiunge relativamente presto un livello di corsa addirittura vicino al 5% della soglia anaerobica,
Ovviamente anche con il sistema Van Aaken si deve cambiare passo, ma senza mai andare in affanno, infatti nelle
La quantità di lavoro varia molto in base alle esigenze (dai 10 agli 80 chilometri), corsi a ritmo blando (non oltre le 130 pulsazioni/min) con intervalli frequenti fino al recupero competo e limitando gli scatti a uno o due per sessione.
Di seguito un esempio di una tipica tabella di lavoro elaborata secondo il metodo di Van Aaken:
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