Affresco: differenze tra le versioni

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Il supporto, di [[pietra]] o di [[mattoni]], deve essere secco e senza dislivelli. Prima della stesura dell'intonaco, viene preparato con l'[[arriccio]] ([[calce grassa spenta]], [[sabbia]], [[acqua]]), per uno spessore di 1 cm circa, al fine di rendere il muro più liscio possibile.
 
L'intonaco (o “tonachino”"tonachino") è l'elemento portante dell'intero affresco. È composto di un impasto fatto con [[sabbia]] fine, polvere di [[marmo]], [[calce]], [[acqua]], e viene applicato umido.
 
Il colore, che è obbligatoriamente steso sull'intonaco ancora umido (da qui il nome, “a"a fresco”fresco"), è di natura minerale, poiché deve resistere alla calce.
Date le difficoltà tecniche di una buona esecuzione, questa tecnica pittorica è oggi in disuso, mentre nei secoli scorsi conobbe grande diffusione.
 
In [[epoca paleo-cristiana]] e [[medioevale]] la preparazione del muro avveniva in modo rapido; la figurazione avveniva direttamente sulla preparazione: prima i contorni, in ocra, poi il riempimento, fino alle ombre. L'esecuzione delle varie parti era determinata dallo sviluppo dei ponteggi del cantiere; le diverse fasi di esecuzione dell'affresco (dette “pontate”"pontate") sono determinabili dalle giunture pittoriche determinatesi allo spostamento del ponteggio.
 
In [[epoca romanica]] il lavoro delle maestranze di frescatori veniva svolto sempre per "pontate", ma la tecnica inizia a raffinarsi; viene introdotto l'uso di [[paglia]], cocci, [[stoffa]] all'interno dell'impasto dell'arriccio e dell'intonaco, per mantenerne l'umidità e permettere un tempo di stesura pittorica maggiore. Le figure sono ancora stese con contorno ad ocra rossa, ma si comincia a riscontrare l'uso di collanti per i colori ([[albume]], [[cera]] fusa, [[colla animale]]). Inoltre in alcuni casi è possibile rilevare la presenza di linee guida per la figurazione, tracciate sull'intonaco fresco.
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In area centro-italiana è abbandonato l'uso della sinopia (che in altre aree sarà invece usata fino alla fine del XVI secolo) e viene introdotto l'uso del [[cartone preparatorio]].
 
L'intero affresco veniva riportato a grandezza naturale sul cartone. Le linee che componevano le figure erano poi perforate. Una volta appoggiato il cartone sull'intonaco fresco, era spolverato con finissima polvere di carbone; in tal modo la polvere, passando attraverso i piccoli fori, lasciava la traccia da seguire per la stesura a pennello. Questa tecnica è chiamata “spolvero”"spolvero".
 
Nel [[XVII secolo | XVII]] e nel [[XVIII secolo]], il cambiamento del [[mercato dell'arte]] e dei rapporti di potere tra artisti e [[committente|committenti]] si ripercuote anche sulle [[tecniche pittoriche]] quali l'affresco.