Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni

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Negli [[anni 1970|anni settanta]] Attilio Prevost Jr. progetta modelli sempre più sofisticati delle ormai note moviole combinate 16/35mm, che iniziano ad essere prodotte anche in una versione ad otto piatti e in un'altra, particolarmente destinata al mercato estero, con dieci piatti e [[schermo]] in trasparenza verticale. Sempre negli anni Settanta si arriva alla produzione di una moviola che consente di registrare direttamente le [[piste sonore]]. Di questo periodo l'attività di progettazione di Attilio Prevost Jr. porta anche alla registrazione di alcuni brevetti internazionali<ref> Brevetti Office Européen US3472582 (A) 1969-10-14; DE1522212 (A1) 1969-08-07 DE1522212 (B2) 1975-11-06</ref>.
 
Nel decennio 1970/1980 in Italia la quota di mercato dell'azienda nel settore dei proiettori è del 20 per cento, in quello delle moviole dell'80 per cento. Il personale delle Officine Prevost, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale composto da unaoltre ventina disessanta dipendenti,<ref> La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p. 47</ref> arriva al suo massimo alla fine degli anni Settanta con oltre 200 addetti. Sono gli anni d'oro del cinema e della televisione insieme.
La [[Rai]] utilizza quasi esclusivamente moviole Prevost: solo nella [[sede Rai di Milano]] sono più di sessanta, fra queste la famosa moviola utilizzata con regolarità a partire dal 1967 nella trasmissione la [[Domenica Sportiva]] su [[RaiUno]]. L'International Recording, principale [[studio di doppiaggio]] e registrazione romano frequentato da attori come [[Fred Astaire]], [[Richard Burton]], [[Ava Gardner]], [[Richard Johnson]], [[Elizabeth Taylor]], [[Raquel Welch]] e, tra gli altri, da registi come [[John Huston]], [[Bob Fosse]], [[Vincente Minnelli]], [[Orson Welles]] e [[Pier Paolo Pasolini]], [[Mario Monicelli]] e [[Sergio Leone]], a metà degli [[anni 1960|anni sessanta]] ha 23 moviole Prevost.