Si stabilì inoltre che le lance di salvataggio dovessero essere sufficienti per tutte le persone a bordo, che venissero svolte le opportune esercitazioni di addestramento per le emergenze, che le comunicazioni radio dovessero essere operative 24 ore su 24 e dovessero avere un generatore di emergenza con autonomia di un giorno. Ci si accordò sul fatto che lo sparo di un razzo di segnalazione rosso da una nave dovesse essere interpretato come richiesta di soccorso.
== Il ritrovamento ==
=== Il relitto ===
L'ipotesi di trovare il [[relitto]] del ''Titanic'' nacque poco dopo il naufragio. I rilievi batimetrici, già nel [[1912]], indicavano una profondità oceanica di {{M|3800||m}} nella zona della sommersione, troppo grande per la tecnologia dell'epoca, tenendo conto che la pressione che l'acqua genera a quella profondità è pari a circa {{M|380|k|g}}/[[centimetro quadrato|cm]]². Oggi è noto che il relitto giace a circa {{M|1600|k|m}} di distanza da New York e a circa 650 km da [[Capo Race]] a Terranova (al momento del ritrovamento, Ballard indicò la distanza di 375 miglia da [[Saint John's (Canada)|St. John's]] e {{formatnum:1000}} [[Miglio nautico|miglia]] da [[Boston]]). Al tempo si calcolava che il relitto fosse al largo dei [[Grandi Banchi di Terranova|Banchi di Terranova]], a circa 900 km da Capo Race, alle coordinate – poi dimostratesi errate – di 41°46' N di [[latitudine]], 50° 14' W di [[longitudine]].
Nessun tentativo fu compiuto fino al 1º settembre [[1985]], quando una spedizione congiunta franco-americana condotta da Jean-Louis Michel e [[Robert Ballard]] del [[Woods Hole Oceanographic Institution]] localizzò il relitto, grazie alla strumentazione di robot quali l'''Argo ''e l'ANGUS. L'anno successivo Ballard si recò nuovamente sul posto'' ''e fotografò l'intero relitto con l'ausilio del sommergibile ''[[DSV Alvin|Alvin]]'', a 22 km di distanza dal luogo dove si supponeva si trovasse<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/08/ecco-inaffondabile-titanic-fotografato-quattromila-metri.html Ecco l'"inaffondabile" Titanic fotografato a quattromila metri'']'' La Repubblica – 8 settembre [[1985]]''</ref>. Esso giace a circa 486 miglia dall'isola di [[Terranova]], ad una profondità di {{M|3787||m}}, su un fondale fangoso, ai piedi della scarpata continentale nordamericana, pertanto proprio sulla piana abissale. Le coordinate esatte sono: {{coord|41|43|55|N|49|56|45|W}}.
La scoperta più interessante fu che la nave si era spaccata in due tronconi, con la sezione di [[poppa]] situata a 600 metri di distanza dalla [[prua]] e rivolta in direzione opposta. C'erano testimonianze discordanti sul fatto che la nave si fosse spezzata e le inchieste successive conclusero che la nave si era inabissata intatta<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/30/nave_scivolo_silenziosa_lontano_noi_co_0_98033012439.shtml ''La nave scivolò silenziosa, lontano da noi, nell'abisso''] [[Corriere della Sera]] – 30 marzo [[1998]]</ref>. Per esempio, il 2° ufficiale Lightoller e il colonnello Gracie affermarono sempre che lo scafo naufragò intatto<ref name="autogenerato1" />, e così pure Lawrence Beesley nel suo libro ''The Loss of the Titanic''. Secondo i disegni riportati nel libro di Ballard<ref name="Ballard" />, è probabile che la rottura si sia verificata poco sotto il livello dell'acqua, facendo così intuire (non vedere) l'avvenuta rottura. Ciò che i testimoni videro fu infatti l'improvvisa discesa del ponte di poppa sulla superficie per poi rialzarsi in posizione verticale<ref name="Ballard" />.
Si stabilì che la prua si inabissò con un angolo di discesa accentuato, arando il fondale marino dopo il distacco dalla [[poppa]] e sotterrandosi per circa 18 metri. La poppa, invece, si devastò completamente a causa dell'aria contenuta al momento della somersione, che ebbe l'effetto di scardinare scafo e ponti. Alla devastazione contribuì anche l'elevata velocità di impatto col fondale, dato che la poppa era appesantita dalle mastodontiche motrici alternative che ancora oggi si trovano imbullonate nella posizione originale. I tronconi della nave si inabissarono a gran velocità, tanto che si stima abbiano raggiunto il fondale solo dopo 5 minuti e non circa 2 ore dopo, come si calcolò in passato tenendo presente la più lenta discesa di un relitto integro.
Per quanto riguarda i fumaioli, di essi non è stata trovata quasi alcuna traccia. Il n. 1 si staccò quando la nave era ancora in superficie, mentre gli altri si ritiene possano essersi staccati dopo 300 m di profondità, a causa della pressione dell'acqua. Tutti, comunque, si sono spostati di diversi chilometri dal luogo del naufragio per effetto delle correnti marine. Attorno al relitto si trova una gran quantità di rottami, arredi, stoviglie e oggetti personali dispersi nel raggio di circa un miglio quadrato. I corpi umani e i materiali deperibili come il legno sono stati divorati in brevissimo tempo dagli organismi marini.
Nei primi anni dopo il ritrovamento si fece sempre più forte l'ipotesi di riuscire a riportare a galla i tronconi dello scafo<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/03/titanic-un-tesoro-ritrovato.html Titanic, un tesoro ritrovato] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 3 settembre [[1985]]</ref>, ipotesi avanzata anche da [[Jacques Piccard]], il quale però non ne vedeva la reale necessità<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/04/recuperare-il-titanic-ecco-come-si-puo.html 'Recuperare il Titanic?] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 4 settembre [[1985]]</ref>. Nel [[1987]] iniziarono ad essere recuperati oggetti di valore tra cui una borsa di pelle piena di gioielli, alcune casseforti ed altri manufatti del relitto che successivamente furono esposti in alcune mostre<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/09/speculate_sui_morti_del_Titanic_co_0_9307094237.shtml " speculate sui morti del Titanic "] [[Corriere della Sera]] – 9 luglio [[1993]]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/21/recuperata-dal-titanic-una-borsa-di-gioielli.html Recuperata dal Titanic una borsa di gioielli] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 21 agosto [[1987]]</ref>, ed aperti in diretta televisiva mondiale<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/30/deludente-epilogo-per-il-leggendario-forziere-del.html Deludente epilogo per il leggegndario forziere del Titanic] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 30 ottobre [[1987]]</ref>.
Furono recuperati circa {{formatnum:5000}} manufatti, una parte dei quali vennero portati in Francia, dove un'associazione di artigiani ognuno specializzato in un campo diverso li restaurarono pazientemente. Per esempio, furono rimessi a nuovo alcuni trombini (ossia le sirene a vapore dei fumaioli), la base in legno di una bussola, una statuetta di ceramica, la griglia metallica di una panchina, una valigia da uomo contenente indumenti, perfino materiale cartaceo come spartiti musicali, lettere, ricevute bancarie, ecc. Alcuni restauratori sono però contrari al completo restauro dei reperti, in quanto essi sono più significativi se mantengono traccia del trauma che hanno subìto<ref name="autogenerato1" />. Nell'agosto [[1996]] fu tentato un recupero dello scafo alla presenza di due navi da crociera, ma il recupero fallì a causa di un guasto meccanico<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/08/29/titanic-fallisce-il-recupero.html Titanic, fallisce il recupero] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 29 agosto [[1996]]</ref> risolto pochi giorni dopo, quando venne riportata a galla una porzione del ponte di prima classe comprendente due cabine per un totale di 10 tonnellate. L'operazione si svolse grazie all'utilizzo di palloni riempiti di [[gasolio]], che è un liquido più leggero dell'acqua.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/30/Titanic_arrende_recuperata_una_parte_co_0_96083010588.shtml Il " Titanic " si arrende: recuperata una parte del relitto] [[Corriere della Sera]] – 30 agosto [[1996]]</ref>
Lo scafo del Titanic non si presenta in buone condizioni, tutt'altro. Mentre si riteneva, prima della scoperta del relitto, che il freddo (l'acqua a quella profondità ha una temperatura di {{M|4||°C}}), il buio, le correnti di fondo e la scarsità d'[[ossigeno]] disciolto nell'acqua avessero pressoché preservato lo scafo del Titanic integro dalla ruggine, la realtà si presentò ben differente. Vennero smentite le speculazioni degli esperti che – ad esempio – dichiararono che il relitto del Titanic sarebbe stato in condizioni migliori di quello dell'[[Andrea Doria (transatlantico)|Andrea Doria]], in quanto la differenza temporale di permanenza sul fondo oceanico (il Titanic naufragò ben 44 anni prima dell'Andrea Doria) sarebbe stata compensata dall'assenza di micro-organismi decompositori alle elevate profondità (la tomba del Titanic è a {{M|3787||m}} di profondità, mentre l'Andrea Doria giace a soli 80 m di profondità)<ref>Corriere della Sera del 28 luglio 1976</ref>.
Diversi scienziati, tra cui Robert Ballard, ritengono che le visite turistiche al relitto stiano accelerando il processo di degrado<ref>[http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/storia/2010/08/20/news/il_titanic_affonda_di_nuovo-92289/ ''Il Titanic affonda di nuovo'', National Geographic]</ref>. Microrganismi marini stanno progressivamente consumando il ferro del ''Titanic'' fin dal momento del naufragio, ma a causa del danno aggiunto dai visitatori la [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] americana stima che «…lo scafo e la struttura della nave potrebbe collassare sul fondale oceanico entro i prossimi 50 anni»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/08/10/la-seconda-morte-del-titanic-devastato-da.html La seconda morte del Titanic devastato da ruggine e subacquei] [[Corriere della Sera]] – 10 agosto [[2003]]</ref> (entro 80-100 anni secondo altre stime)<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/10_Ottobre/19/titanic.shtml Il mare si sta mangiando il Titanic] [[Corriere della Sera]] – 23 ottobre [[1995]]</ref>. Il libro di Ballard ''Return to Titanic'', pubblicato dalla [[National Geographic Society]], include fotografie che evidenziano il degrado del ponte superiore causato dal posarsi dei batiscafi.
Gli scienziati della spedizione sottomarina del 1997 hanno collocato sulla parte più corrosa del relitto, a prua, una specie di esca con negativi fotografici. Dopo qualche giorno si sono accorti che la gelatina della pellicola era stata intaccata dai batteri che si nutrono di ferro, calcolando che in cento anni circa il 20% della prua è già stato consumato. Secondo gli studiosi, il ''Titanic'' è letteralmente "divorato" dai batteri e col passare dei secoli si trasformerà in polvere e minerale ferroso<ref name="autogenerato1" />. Nel dicembre [[2010]] gli scienziati della [[Dalhousie University]] di [[Halifax (Canada)|Halifax]] ([[Canada]]) e dell'[[Università di Siviglia]] ([[Spagna]]) hanno reso pubblici i risultati di nuove analisi su reperti prelevati dalla nave (responsabili delle formazioni rugginose chiamate ''[[rusticle]]s'') causa del degrado dello scafo e hanno isolato una nuova specie di batteri, mai trovata a quella profondità e chiamata ''[[Halomonas titanicae]]''<ref>Francesco Ambrosini, ''Tutta la storia del Titanic – Fatti, personaggi, misteri'', Edizioni del Capricorno, [[Torino]], 2012, p. 153, ISBN 978-88-7707-148-4</ref>.
Alternativamente, vi è la concreta possibilità che la fine del relitto non sia quello di esser ridotto in ruggine, bensì di esser sepolto. Nel 2012, una spedizione organizzata da [[National Geographics]] ha rilevato un imponente sistema di dune sabbiose, più elevate del relitto stesso, che stanno muovendosi lungo il fondale in direzione nord-ovest verso sud-ovest e che nel giro di un trentennio potrebbero ricoprire totalmente il relitto creando un ambiente anaerobico, che preserverebbe lo scafo dalla corrosione batterica, ma che impedirebbe qualsiasi altra missione scientifica.
[[File:Detached rusticles hires.jpg|thumb|Rusticles sul relitto del Titanic causati dall'''[[Halomonas titanicae]]'', scoperto nel [[2010]].]]
=== Oggetti ===
Nel corso di marzo 2013 è stata resa nota la notizia del ritrovamento del violino appartenuto a Wallace Hartley<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/03/15/Titanic-sopravvissuto-naufragio-prezioso-violino_8406026.html Titanic: 'sopravvissuto' a naufragio prezioso violino]</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_15/titanic-violino-sopravvissuto_672fbba6-8d86-11e2-b59a-581964267a93.shtml «For Wallace», trovato in soffitta il violino naufragato un secolo fa con il Titanic]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2013/03/15/foto/ritrovato_il_violino_sopravvissuto_al_titanic-54625588/1/#1 Ritrovato il violino "sopravvissuto" al Titanic]</ref><ref>[http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/titanic_wallace_hartley_violino_memorabilia_asta/notizie/258741.shtml Ecco il violino del Titanic: suona come 100 anni fa]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/societa/nolimits/titanic_wallace_hartley_violino_memorabilia_asta/notizie/258741.shtml Ecco il violino del Titanic: suona come 100 anni fa]</ref><ref>[http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-c0c2ed93-c55e-4a99-b478-ad2b05bc7219.html?refresh_ce Il violino del Titanic]</ref>.
Il violino è stato venduto il 18 ottobre successivo alla cifra di {{formatnum:900000}} sterline.
=== Proprietà e contenziosi ===
In data 7 giugno 1994 furono assegnati alla RMS Titanic Inc. i diritti di proprietà e di recupero sul relitto<ref>[http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic_ownership.htm Riassunto dettagliato delle questioni di proprietà]</ref> da parte della Corte Distrettuale Americana per il Distretto Orientale della [[Virginia]] (''U.S. District Court for the Eastern District of Virginia'') di [[Richmond (Virginia)|Richmond]]. RMS Titanic Inc., società affiliata della Premier Exhibitions Inc., e i suoi predecessori avevano condotto sette spedizioni al relitto tra il 1987 e il 2004 e hanno salvato circa {{formatnum:5500}} oggetti. L'artefatto più grande, recuperato nel 1998, fu una sezione dello scafo di 17 tonnellate<ref>[http://www.rmstitanic.net/index.php4?page=471 Ricupero di porzione dello scafo]</ref>.
Molti di questi artefatti sono parte di esposizioni itineranti, esposte dalla RMS Titanic Inc. in musei in tutto il mondo<ref>[http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic.htm#Exhibitions Esposizioni ''Titanic – Gli Artefatti'']</ref>. Nel 1987 durante 32 immersioni, una spedizione mista franco-americana che includeva il predecessore della società RMS Titanic Inc., recuperò approssimativamente {{formatnum:1800}} artefatti, che furono portati in Francia per il loro restauro e la conservazione. Nel 1993 un amministratore francese dell'Ufficio per gli Affari Marittimi del Ministero per Equipaggiamento, Trasporto e Turismo assegnò al predecessore della RMS Titanic Inc. il titolo per gli artefatti recuperati nel 1987. In una mozione del 12 febbraio 2004, RMS Titanic Inc. chiese che la Corte distrettuale le assegnasse «…titolo per tutti gli artefatti (inclusi porzioni dello scafo) soggetti della presente azione, sulla base della normativa marittima sulle cose ritrovate» oppure, in alternativa, un compenso per il loro recupero nell'ammontare di 225 milioni di dollari. RMS Titanic Inc. escludeva dalla mozione la richiesta di un compenso per gli artefatti del 1987, però richiedeva che la Corte distrettuale dichiarasse che, basato sull'azione amministrativa francese «…gli artefatti recuperati durante la spedizione del 1987 fossero indipendentemente di proprietà di RMST.»
A seguito di un'udienza, la Corte Distrettuale rifiutò in data 2 luglio 2004 di riconoscere la decisione del 1993 dell'amministratore francese e rigettò la richiesta di RMS Titanic Inc. dell'assegnamento di titolo per gli artefatti recuperati a partire dal 1993 e di applicare la norma marittima sul ritrovamento di cose perdute.
La RMS Titanic Incorporated ricorse alla Corte d'appello degli Stati Uniti dell'America; nella sua decisione del 31 gennaio 2006<ref>{{en}} [http://pacer.ca4.uscourts.gov/opinion.pdf/041933.P.pdf United States court of appeals for the fourth circuit, R.M.S. Titanic, incorporated vs. the wrecked and abbandoned vessel – January 31, 2006]</ref>, la corte ha riconosciuto espressamente «…che sia appropriato di applicare la normativa sul salvataggio marittimo su relitti come quello della Titanic» e ha negato l'applicazione della normativa marittima sul ritrovamento di cose perdute. La Corte ha però deciso anche che la Corte Distrettuale «…non aveva giurisdizione sugli “artefatti del 1987” e ha quindi annullato questa parte della decisione» della Corte del 2 luglio 2004. In altre parole, secondo questa decisione, RMS Titanic Inc. ha titolo per gli artefatti assegnatigli nella decisione francese (precedentemente valutati a 16,5 milioni di dollari) e continua ad essere in possesso del relitto del Titanic. La Corte d'appello ha rinviato alla Corte distrettuale il compito di determinare il compenso di salvataggio (225 milioni di dollari richiesti da RMS Titanic Inc.)<ref>{{en}} [http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic_ownership.htm#excerpts Estratti commentati della decisione 31 gennaio 2006 della Corte d'appello]</ref>.
== Il ''Titanic'' nell'immaginario collettivo ==
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