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== Scoperta e scavi ==
=== Scoperta ===
Nel 1899, quando l'area faceva parte dell'[[Impero ottomano|Impero Ottomano]], il diplomatico russo [[Max von Oppenheim]] viaggiava attraverso il nord della Mesopotamia per conto della [[Deutsche Bank]], lavorando per stabilire una rotta per la [[ferrovia di Baghdad]]. Il 19 Novembre 1899 von Oppenheim scoprì Tell Halaf, seguendo le indicazioni di storie raccontategli da persone del luogo che narravano di idoli di pietra sotterrati sotto la sabbia. Nell'arco di tre giorni furono scoperte numerose statue importanti, inclusa la cosiddetta "Dea seduta"<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/culturepicturegalleries/8316294/Ancient-Syrian-sculptures-destroyed-in-World-War-II-reconstructed-from-fragments.html?image=7|titolo=Ancient Syrian sculptures, destroyed in World War II, reconstructed from fragments|pubblicazione=Telegraph.co.uk|data=|accesso=2017-01-03}}</ref>. Fu scoperto anche l'ingresso del "palazzo Occidentale". Poiché non aveva i permessi per gli scavi, von Oppenheim sotterrò le statue scoperte e proseguì nel suo viaggio.
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I tentativi di Oppenheim di fare esibire i reperti al Pergamon Museum di Berlino fallirono, poiché il museo si rifiuto di accettare le sue richieste finanziarie. Oppenheim aprì quindi il "museo di Tell Halaf " in un complesso industriale a Berlino-Charlottenburg nel luglio del 1930.
[[File:Tell Halaf Skorpionvogelmann.jpg|alt=Le statua dal Palazzo Occidentale di Tell Halaf, esplose in dozzine di pezzi a causa dello shock termico nel 1943, sono state reincollate un una sorta di puzzle tridimensionale.|miniatura|Statua dal Palazzo Occidentale di Tell Halaf, danneggiata dal fuoco nel 1943 e restaurata.]]
Nel 1939 Oppenheim tornò di nuovo in Siria per condurre degli scavia Tell Halaf. Le autorità francesi gli negarono però il permesso di scavare e dovette partire dalla Siria. Oppenheim tentò senza successo di vendere alcuni dei suoi ritrovamenti a New York e negoziò nuovamente con il governo tedesco per l'acquisto dei ritrovamenti di Tell Halaf. Durante queste negoziazioni il museo fu colpito da una bomba al fosforo degli inglesi nel novembre 1943. Il museo bruciò completamente, tutte i reperti in legno e in calcare furono distrutti. I reperti in basalto furono esposti a uno shock termico nel tentativo di spegnere il fuoco e furono gravemente danneggiati. Molte statue e rilievi esplosero in dozzine di pezzi. Sebbene il Vorderasiatisches Museum di Berlino raccolse i resti, passarono mesi prima che tutti i pezzi venissero raccolti e furono quindi ulteriormente danneggiati dalle gelate e dal calore estivo.
=== Ricostruzione dei reperti ===
Durante il governo comunista sotto la GDR i resti rimasero depositati nel Pergamon Museum. Dopo la riunificazione, il ''Masterplan Museumsinsel'' del 1999 promosse l'idea di restaurare la facciata del palazzo occidentale di Tell Halaf. Con il supporto finanziario della banca Sal. Oppenheim e dell'organizzazione Deutsche Forschungsgemeinschaft il [[museo dell'Asia Anteriore]] di Berlino intraprese il suo più grande progetto di restaurazione dalla ricostruzione della [[porta di Ishtar]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tell-halaf-projekt.de/en/projekt/project_en.htm|titolo=Tell Halaf-Projekt|sito=www.tell-halaf-projekt.de|lingua=en|accesso=2017-01-04}}</ref>. Dal 2001 al 2010 più di 30 sculture furono ricostruite a partire da circa 27000 frammenti<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/11_gennaio_31/gergolet-rinascono-dei-mesopotamia_272144f0-2d3c-11e0-becd-00144f02aabc.shtml|titolo=Così rinascono gli dei della Mesopotamia: da 27 mila frammenti - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2017-01-04}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Stephen|cognome=Evans|autore=|url=http://www.bbc.com/news/world-europe-12308854|titolo=Berlin's Pergamon Museum exhibits Tell Halaf statues|pubblicazione=BBC News|data=2011-01-29|accesso=2017-01-04}}</ref>. Furono esposti al Pergamon Museum a Berlino nel 2011 e al Bundeskunsthalle di Bonn nel 2014. Quando la ricostruzione dell'[[isola dei musei]] di Berlino verrà completata nel 2015 la facciata del palazzo Occidentale costituirà l'ingresso del nuovo muse dell'Asia Anteriore.
== Note ==
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* {{cita web|http://www.tell-halaf-projekt.de/|Tell Halaf Projeckt|lingua=de}}
* {{cita web|http://www.uni-tuebingen.de/uni/qvo/highlights/h44-tell-halaf.html|Sito dell'universita di Tubingen su Tell Halaf|lingua=de}}
[[Categoria:Siti archeologici del Governatorato di al-Hasaka]]
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