Bruce Springsteen: differenze tra le versioni

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Nel novembre del 1986 fu distribuito ''[[Live/1975-85]]'', il primo album dal vivo del cantante, un [[Cofanetto (imballaggio)|cofanetto]] costituito da cinque dischi in vinile – disponibile anche in tre [[Compact disc|CD]] – che documenta dieci anni di concerti con la E Street Band, per la prima volta menzionata espressamente sulla copertina di una pubblicazione discografica dell'artista statunitense.<ref name=Car20/> L'opera esordì in prima posizione nella classifica ''Billboard 200'', contribuendo a incrementare ulteriormente la reputazione di Springsteen come «''performer''» e la sua visibilità nei mezzi di comunicazione di massa.<ref name=Car20/>
 
Nel febbraio seguente il musicista iniziò a preparare un album da solo, senza la sua band di supporto. Le nuove canzoni erano molto più intime e vertevano prevalentemente sul rapporto di coppia, esplorando in tutti i suoi aspetti la vita matrimoniale e le sue difficoltà.<ref name=Pet103>{{cita|Petrillo|p. 103}}.</ref> L'attrezzatura dello studio personale di Springsteen era nel frattempo migliorata e ora il cantante disponeva di sintetizzatori e ''[[drum machine]]'', il che gli consentì di registrare tutti i brani in breve tempo. Soltanto in un secondo momento egli chiamò, ada uno ada uno, i musicisti della E Street Band per qualche sovraincisione: le parti suonate dai membri del gruppo sarebbero state inserite nel disco se si fossero rivelate migliori di quelle registrate in proprio, ma dei loro contributi si salvò poco e ''[[Tunnel of Love (album Bruce Springsteen)|Tunnel of Love]]'' uscì nell'ottobre del 1987 debuttando in vetta alle classifiche di vendita.<ref name=Car20/><ref name=AS130>{{cita|Labianca, 2002|p. 130}}.</ref> Quattro mesi più tardi, Springsteen e la band al completo partirono per un'altra tournée, più breve delle precedenti e caratterizzata da un approccio più formale;<ref name=Car21>{{cita|Carlin|cap. 21}}.</ref> l'evento più significativo fu il concerto tenuto a [[Berlino Est]] il 19 luglio 1988, quando il cantautore suonò davanti a una folla stimata in oltre {{formatnum:100000}} persone.<ref>Gli spettatori furono {{formatnum:160000}} secondo alcune fonti (v. {{cita news|titolo=More then 100,000 East German fans see Springsteen|pubblicazione=The Lewinstn Journal|data=22 luglio 1988|lingua=en|url=http://news.google.com/newspapers?id=PAlHAAAAIBAJ&sjid=vfMMAAAAIBAJ&pg=1654,2562432|accesso=13 febbraio 2016}}), {{formatnum:220000}} secondo altre (v. {{cita|Colombati|p. 634}}), {{formatnum:300000}} secondo altre ancora (v. {{cita news|autore=Kate Connely|titolo=The night Bruce Springsteen played East Berlin – and the wall cracked|pubblicazione=The Guardian|data=5 luglio 2013|lingua=en|url=http://www.theguardian.com/music/2013/jul/05/bruce-springsteen-east-germany-berlin-wall|accesso=12 febbraio 2016|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6OVseP7ho?url=http://www.theguardian.com/music/2013/jul/05/bruce-springsteen-east-germany-berlin-wall|dataarchivio=1 aprile 2014|deadurl=no|urlmorto=sì}}).</ref>
 
Nello stesso periodo il musicista, insieme ad altri artisti affermati come [[Sting]], [[Peter Gabriel]], [[Tracy Chapman]] e [[Youssou N'Dour]], partecipò alla manifestazione ''[[Human Rights Now!]]'' per [[Amnesty International]]: in venti tappe il tour di beneficenza coinvolse l'Europa e il Nord America, ma anche il Sud America, l'Africa e l'Asia.<ref name=AS146-147>{{cita|Labianca, 2002|pp. 146-147}}.</ref><ref name=Guaitamacchi1988>{{cita|Guaitamacchi|cap. ''Human Rights Now! Springsteen si schiera per i diritti umani''}}.</ref> Un anno dopo Springsteen sciolse inopinatamente la E Street Band, lasciando liberi i suoi componenti.<ref name=Sand348>Springsteen avrebbe liquidato ogni membro della E Street Band con 2 milioni di dollari a testa (v. {{cita|Sandford|p. 348}}).</ref><ref name=Col496>{{cita|Colombati|p. 496}}.</ref><ref>{{cita news|autore=Steve Hochman|titolo=E Streeters, Fans Unsure of the Boss' Moves|pubblicazione=Los Angeles Times|data=18 novembre 1989|lingua=en|url=http://articles.latimes.com/1989-11-18/entertainment/ca-1307_1_e-street-band|accesso=12 febbraio 2016|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6EAzwqt9Q?url=http://articles.latimes.com/1989-11-18/entertainment/ca-1307_1_e-street-band|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no|urlmorto=sì}}</ref><ref name=Wier30>{{cita|Wiersema|p. 30}}.</ref>