Potrone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
'''Potrone''' ('''Petrone''', '''Petrona''', attualmente '''La Torre - Petrona''') è una località della [[Val di Sieve]], nel [[Mugello]], nell’attuale comune di [[Scarperia e San Piero]], a nord di [[Firenze]], e luogo di origine della famiglia [[Medici]].
 
Situato sulla riva sinistra del fiume [[Sieve]], a poca distanza da [[Scarperia]], il casale di Petrone era compreso fra i feudi della famiglia [[Ubaldini]] – cui lo stesso [[Carlo Magno]] aveva conferito nell’[[801]], ''«la signoria del gioioso paese del Mugello»'' – che ne affidarono la custodia a [[Medico di Potrone]] (n. ca. [[1046]]- m. ca. [[1102]]), cioè a colui che èuna consideratoconsolidata storiografia considera il capostipite [[eponimo]] della famiglia Medici.<ref>J.W. IM-HOFF, ''Genealogiae viginti illustrium in Italia familiarum'', Amstelodami 1710, p. 107 (''Stemmatis Medicei tab. I'')</ref>
 
Alla fine del XIII secolo vi è documentata l’istituzione di un mercato.<ref>E.REPETTI, ''Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana'', IV, Firenze 1841, p. 159 (ad vocem ''Petrone in Val di Sieve'')</ref>
 
I discendenti di Medico, vi fondarono una chiesa sotto il titolo di [[San Bartolomeo Apostolo]] di cui conservarono il [[giuspatronato]]: ancora alla fine del XIV secolo sono documentati come giuspatroni Alamanno de’ Medici (figlio di Filippo ''jr'', di Chiarissimo ''jr'', di Filippo ''sr'', di Chiarissimo ''sr'', di Buono o Giambuono, di Bernardo, di Buono, figlio di Medico di Potrone)<ref>J.W. IM-HOFF, ''Genealogiaeop. viginti illustrium in Italia familiarum'', Amstelodami 1710cit., p. 107 (''Stemmatis Medicei tab. III'')</ref>, il figlio di questi, Andrea ed i nipoti Antonio, Manno e Leonardo, figli del figlio Bartolomeo. La chiesa di San Bartolomeo a Petrone fu dapprima unita alla [[Pieve di San Pietro(San Piero a Sieve)|pieve di San Piero a Sieve]] e poi alla [[pieve di Santa Maria a Fagna]].<ref>E. REPETTI, ''loc. cit''.</ref>
 
==Note==