Officina ceroplastica fiorentina: differenze tra le versioni

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Con questa tecnica era possibile riprodurre anche funghi, organismi allora difficilmente conservabili e dunque osservabili per lo più solo dal vivo. [[Luigi Calamai]]<ref>{{cita libro|url=https://archive.org/stream/bub_gb_SY8Xgj7H32MC#page/n9/mode/2up/search/firenze|titolo=Elogio del cav. professore Luigi Calamai letto nell'adunanza ordinaria dell' I. e R. Accademia d'arti e manifatture il dì 11 luglio 1852 da Filippo Mariotti|editore=Tipografia Mariano Cecchi|anno=1852}}</ref>, il più noto tra gli artisti, fece una collezione di oltre 250 modelli che fu presentata all'[[Accademia dei Georgofili]] nel 1835 e al Primo Congresso degli Scienziati Italiani a Pisa nel 1839. Originariamente conservata al Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, giunse presso l’Istituto Tecnico sicuramente dopo il 1877, grazie all’intercessione del prof. [[Pietro Marchi]], ultimo direttore dell’Officina Ceroplastica annessa al museo, divenuto poi preside della scuola.
I suoi preparati furono un ottimo strumento a disposizione dei cittadini, per riconoscere le varie specie di funghi a quel tempo conosciute e distinguere tra quelle commestibili e non<ref>{{cita web|url=http://www.fstfirenze.it/gabinetto-di-storia-naturale/funghi-in-cera/|titolo=Funghi in Cera di Luigi Calamai|accesso=06/12/2017}}</ref>.
[[File:Specola 4.jpg|miniatura|Modello anatomico in cera di mani ed avambraccio]]
 
==Note==