Chiesa di Santa Caterina (Bergamo): differenze tra le versioni
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== Storia ==
Alcuni atti notarili del 1280, citano prelati nominati per la chiesa intitolata a santa Caterina in quello che si chiamava ''vico Plorzano''. La chiesa ha quindi antiche origini. Risulta inoltre il ''presbiter ottobonus'' rettore della chiesa, presente al sinodo indetto dal vescovo [[Giovanni da Scanzo]] nel 1304<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books/about/Sinodo_diocesano_tenuto_in_Bergamo_l_ann.html?id=fs_2jwEACAAJ&redir_esc=y|titolo=Sinodo diocesano tenuto in Bergamo l'anno 1304 sotto il vescovo Giovanni da Scanzo|annno =1853|accesso =25 gennaio 2018}}</ref>.
<br />La chiesa dipendeva da quella di [[Chiesa di Sant'Alessandro della Croce|sant'Alessandro della Croce]] di via Pignolo, ottenendone l'autonomia il 14 marzo [[1370]]. Nel 1528 don Giovanni Plebano d'Arravia fece costruire una nuova chiesa sostituendo quella precedente, e il primo agosto del 1532 venne iniziata la costruʐione della relativa torre campanaria. [[Donato Calvi]] descrive questa chiesa come molto bella e con quattro altari<ref>{{cita libro|autore=Donato Calvi|titolo=Effemeride sagro-profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, sua diocese et territorio da suoi principij|anno=1602}}</ref>.<br />Venne visitata dal cardinale San [[Carlo Borromeo]] il 26 settembre 1575, che la descrive come ''extra civitatem et suburbia Bergomi'', con la presenza della scuola del Santissimo Sacramento e il consorzio di Santa Caterina. Il territorio comprendeva anche la chiesa di san Nicolao e quella di [[San Tomaso de' Calvi|san Tomaso]].
Il vescovo [[Antonio Redetti]], il 2 marzo [[1738]] consacrò la chiesa, confermandole l’antico titolo di Santa Caterina vergine e martire<ref>{{cita web|url =http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500196/|titolo =Parrocchia di santa Caterina vergine e martire sec.XIV|editore =Lombardia Beni Culturali|accesso =25 gennaio 2018}}</ref>.
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