Paul Bairoch: differenze tra le versioni

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Oggi questa teoria è alla base della [[geografia culturale]] e descrive il passaggio dai primi agglomerati urbani, alle vere e proprie società urbane, dai tempi più remoti a quelli più vicini, la cui ascesa trova, in ogni tempo e ogni luogo, un fattore primo nei miglioramenti delle condizioni agricole, fino ai pù grandi odierni fatti urbani dei paesi in via di sviluppo.
 
Con grande attenzione parlò in merito alle delicate e degradanti situazioni del [[Terzo Mondo]] in saggi come “ll terzo mondo nel vicolo cieco” e opere come “Diagnostic de l'Evolution Economique du Tiers-Monde". Diagnosticò le cause incidenti sul mancato sviluppo di questi paesi ed esaminò le differenze di crescita urbana che questi registrano rispetto ai paesi già sviluppati]], partendo dai quantitativi distinti e statistiche comparative e cercando di trovare i motivi reali per cui il legame tra [[crescita urbana]] e [[sviluppo]], che in passato aveva accompagnato i paesi oggi considerati sviluppati nella loro evoluzione, sembrava ormai non godere più di alcuna validità nei confronti dei [[paesi in via sviluppo]].
 
Tra i libri più diffusi di Paul Bairoch si colloca “Economics and world history : myths and paradoxes” per il suo carattere innovativo.
Qui l’autore si schiera contro le credenze convenzionali che da sempre sopravvivevano nella base dell’economia, tra cui la concezione del [[libero scambio]] come fattore di crescita demografica ed economica e la teoria per cui le potenze coloniali si sarebbero arricchite, tra il XIX e XX secolo, attraverso lo sfruttamento del Terzo Mondo.
A partire da conoscenze sufficienti e giuste osservazioni riesamina i fatti dimostrando come spesso la crescita economica delle potenze fosse legata a periodi di politiche altamente protezionistiche e come, al contrario di quanto finora sostenuto, lo sfruttamento della materie prime dei paesi in via di sviluppo non fosse mai avvenuto in quei determinati anni.