Benedetto Cacciatori: differenze tra le versioni

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Nel 1810 Benedetto, il padre e i fratelli si trasferirono temporaneamente a Milano a causa di importanti commissioni che Lodovico dovette eseguire nel capoluogo lombardo: assieme al padre lavorò alla restaurazione e alla decorazione dell' [[Arco trionfale del Sempione]].
 
Cacciatori, come detto precedentemente, potèpoté proseguire gli studi artistici all'Accademia di Brera e fu influenzato da molti grandi artisti come [[Luigi Canonica]], [[Luigi Cagnola]], [[Giuseppe Zanoia]], [[Ferdinando Albertolli]], [[Luigi Sabatelli]] ma soprattutto da [[Camillo Pacetti]] che fu sempre considerato da Benedetto come un secondo padre.
 
Nel 1816 a causa di alcuni problemi economici, per poter proseguire gli studi, Benedetto Cacciatori inviò una supplica formale alla cancelleria dell'[[imperatore Francesco I]]:l'artista dimostrò che le sovvenzioni che gli furono concesse erano state ben usufruite infatti, quell' anno, ottenne tre premi tra cui uno per la sua scultura "Ercole recupera Dejanira dal centauro Nesso".
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==La prima attività in Lombardia==
 
Nel 1820 [[Benedetto Cacciatori]] realizza quelle che sono con ogni probabilità le sue prime opere al di fuori dell'ambito degli studi: i due [[Angeli]] per l'altare dei [[Santi Gervaso e Protaso]] a [[Gorgonzola]].
 
Come venne segnalato da [[Gian Battista Maderna]] nel 1979, l' Angelo posto nella parte destra dell'altare è firmato sul retro e presenta inoltre la data dell' anno in cui fu effettuata e completata l'opera mentre, quello posto a sinistra, è solamente siglato.