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L''''invidia del pene''' (in [[lingua tedesca|tedesco]]: ''Penisneid'') è un concetto [[psicoanalisi|psicoanalitico]] classico teorizzato da [[Sigmund Freud]]. Riguarda lo [[fasi dello sviluppo psicosessuale secondo Freud|sviluppo psicosessuale]] femminile e il senso di [[angoscia]] che sperimenterebbero le bambine quando capiscono di non possedere il [[pene]]. Freud considerava questa realizzazione un momento decisivo in una serie di transizioni verso una sessualità femminile matura e lo sviluppo di un'[[identità di genere]]. Nella teoria freudiana, la fase dell'invidia del pene segna il passaggio dall'[[attaccamento]] alla madre alla competizione con la madre per l'attenzione, il riconoscimento e l'affetto del padre<ref>Sigmund Freud, ''New Introductory Lectures on Psychoanalysis'' (PFL 2) p. 158-163</ref>. La reazione dei bambini alla realizzazione che le donne non hanno un pene è invece definita "[[angoscia di castrazione]]".
Le teorie di Freud sullo sviluppo psicosessuale, e in particolare sulla [[fase fallica]], furono criticate e perfezionate da altri [[psicoanalisti]], come [[Karen Horney]], [[Otto Fenichel]], [[Ernest Jones]], [[Erik Erikson]], [[Jean Piaget]], [[Juliet Mitchell]] e [[Clara Thompson]].
Molte [[femminismo|femministe]] sostengono che la teoria psicosessuale di Freud sia [[Eteronormatività|eteronormativa]] e nega alle donne una sessualità matura indipendente dagli uomini; lo criticano anche per aver privilegiato la [[vagina]] sul [[clitoride]] come centro della sessualità femminile<ref>Jane Gallup, ''Feminism and Psychoanalysis'' (1982) p. 69 and p. 84</ref><ref>R. Appiganesi/C. Garratt, ''Postmodernism for Beginners'' (1995) p. 94-101</ref>.
==L'invidia del pene secondo Freud==
Freud suggerì il concetto di invidia del pene per la prima volta nel 1908, nel saggio ''Sulle teorie sessuali dei bambini''; in seguito lo ha incluso estensivamente nella seconda edizione di The Three Treatises on Theory of Sexuality, così come in diversi altri saggi. Secondo la stessa affermazione di Freud, la tesi risale alle descrizioni e ai sogni dei suoi pazienti. [1]
Secondo l'invidia del pene di Freud nasce come una fantasia della bambina, che nel corso del suo sviluppo infantile del anatomica differenza sessuale tra uomo e donna è a conoscenza. Secondo la teoria dell'istinto di Freud , ciò accade con la fase fallica intorno al terzo al quinto anno di vita. La ragazza si rende conto che non ha un pene e sviluppa la fantasia inconscia che è stata castrata . Come difesa contro questa fantasia, che va di pari passo con il sentimento di inferiorità, la ragazza sviluppa l' invidia del pene dell'uomo. Questa invidia può essere espressa in varie forme:
come desiderio di un bambino come sostituto del pene e come desiderio di possedere il padre incestuosamente ,
più in generale, come desiderio di possedere il pene dell'uomo durante il rapporto sessuale , che, secondo Freud, è legato alla maggiore gelosia della donna,
come negazione del proprio penieno nella forma di un'acquisizione di comportamenti e schemi di comportamento connotati da uomini.
Associato con l'invidia del pene che vanno edipica costellazione di un rifiuto della (noto anche come castrato-inferiore fantasticato) madre allo stesso tempo il desiderio del Padre. L'invidia del pene è l'equivalente del maschio angoscia di castrazione e in ultima analisi, sulla base della stessa immaginazione - con la differenza fondamentale che le ragazze di castrato esperienza, mentre il ragazzo solo con la castrazione minacciato tatto.
==Note==
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