Nursery Cryme: differenze tra le versioni

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Il lato B si apre con ''Seven Stones'', brano melodicamente complesso con arrangiamenti e produzione molto vicini ai contemporanei [[King Crimson]] più sinfonici di ''[[In the Wake of Poseidon]]'' (in particolare per l'uso del [[Mellotron]]) e dal testo in stile narrativo sull'influsso del caso nelle vicende umane.
 
A seguire, ''Harold the Barrel'': sorta di mini-operetta comica in tre minuti, con temi musicali ripartiti tra i vari personaggi, racconta di «un noto ristoratore di [[Bognor Regis|Bognor]]» braccato da polizia, stampa e «opinione pubblica britannica» poiché «si è tagliato le dita dei piedi e le ha servite per il tè». Tra ''flash'' di inviati della TV e invettive moralistiche del sindaco e dell'uomo della strada, il protagonista finisce sul cornicione di un palazzo minacciando il suicidio; sua madre, dalla finestra accanto, lo rimprovera: «hai la camicia tutta sporca, e qui c'è un tipo della BBC», frecciata satirica all'ossessione degli inglesi per l'apparenza, anche in circostanze tragiche. Musicalmente, il brano ha probabilmente - nel repertorio dei Genesis - il primato di racchiudere il maggior numero di temi diversi nel minor tempo totale: un livello di sintesi che avrà pochi riscontri nella futura carriera della band.
 
L'album prosegue con ''Harlequin'', altro interludio acustico dal testo impressionistico, e si chiude con la lunga ''The Fountain of Salmacis'', nuova narrazione "epica" in chiave rock: stavolta del mito [[Publio Ovidio Nasone|Ovidiano]] di [[Ermafrodito]] e [[Salmace]].