Cesare Bevilacqua: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
corr. formattaz. min. |
m →Biografia: corr. min. formattaz. |
||
Riga 23:
Dopo il temporaneo trasferimento dell'attività a Livorno nel periodo bellico, l'azienda partecipa alla costituzione della società Opifici serici riuniti San Leucio-Luigi Bevilacqua, con sede a Napoli. In questi anni viene abbandonata la produzione di passamanerie e si arricchisce il campionario con stoffe di alta qualità di fabbricazione meccanica, acquistate da ditte terze. Le maggiori piazze di smercio in Italia sono negli anni Venti Firenze (con circa sei-sette rivenditori), Roma e Napoli (direttamente seguite da Cesare Bevilacqua) e Venezia. Oltre il 50% delle esportazioni è invece diretta negli Stati Uniti attraverso l'intermediazione di importatori che commercializzano i prodotti Bevilacqua con un proprio marchio.<ref name=":0" />
Nel 1927 viene costituita la Società anonima Luigi Bevilacqua con sede a San Zuan Degolà a Venezia; le quote sono sottoscritte dagli Opifici serici riuniti di San Leucio e dai fratelli Emilio, Angelo, Attilio, Cesare e Giuseppina Bevilacqua, mentre la gestione era affidata interamente nelle mani di Angelo e Cesare Bevilacqua. Nel 1929 entra nel consiglio d’amministrazione la Banca Commerciale Italiana e sei anni più tardi la Opifici serici riuniti viene liquidata. Tra gli anni
Nel 1953 inizia la collaborazione trentennale di Bevilacqua con la stilista Giuliana di Camerino, che commissiona la fornitura di ‘soprarizzi’ preziosi per la collezione di borse “Roberta”. Negli anni Settanta la fine di questa partnership causerà la perdita di una fondamentale componente del fatturato, in una fase di difficoltà in cui l'impresa punterà a rafforzare la presenza sui mercati internazionali.<ref name=":0" />
Già ritiratosi nel 1966 dall'attività gestionale e amministrativa, Cesare Bevilacqua muore l'anno seguente.<ref name=":0" />
L'impresa, priva del suo leader, affronta quindi un periodo di crisi, pienamente superato solo negli anni Novanta, quando la guida passa nelle mani dei figli Rodolfo e Alberto.<ref name=":0" />
|