Musica secolare ebraica: differenze tra le versioni
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Gli ebrei hanno anche contribuito alla musica popolare, principalmente negli Stati Uniti e in Israele, e in alcune forme specifiche di musica popolare sono diventati o sono dominanti. Ciò è vero in misura minore in Europa, ma alcuni dei primi influenti musicisti ebrei negli Stati Uniti erano in realtà nativi dell'Europa, come [[Irving Berlin]], [[Kurt Weill]] e [[Sigmund Romberg]]. Le prime forme più visibili della musica popolare americana in cui gli ebrei hanno contribuito sono la canzone popolare e il teatro musicale. Circa la metà dei membri della [[Songwriters Hall of Fame]] sono ebrei.<ref name="jinfo">[http://www.jinfo.org/Music.html Jews in Music] on jinfo.org. Accessed 12 February 2006.</ref> Tuttavia, quest'ultimo in particolare è stato dominato da compositori e parolieri ebrei nel corso della sua storia e fino a un certo punto ancora oggi.
Sebbene il Jazz sia principalmente considerato una forma d'arte con autori afroamericani, molti musicisti ebrei hanno contribuito ad esso, inclusi i clarinettisti [[Mezz Mezzrow]], [[Benny Goodman]] e [[Artie Shaw]] (gli ultimi due [[swing]] [[bandleader]] hanno dato un contributo significativo nell'[[Integrazione (scienze sociali)|integrazione razziale]] nell'[[industria musicale]] americana)<ref>[http://www.austinlindy.com/benny_goodman.htm Benny Goodman] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070406214509/http://www.austinlindy.com/benny_goodman.htm |data=6 aprile 2007 }}, on the Austin Lindy Hop site. Credited as PBS biography. Accessed 12 February 2006.</ref><ref>Amy Henning, [http://www.touchoftonga.com/DavidMulliss/artie-shaw.html Artie Shaw: King of the Clarinet].</ref>, i sassofonisti [[Michael Brecker]], [[Kenny G]], [[Stan Getz]], [[Benny Green]], [[Lee Konitz]], [[Ronnie Scott]] e [[Joshua Redman]], i trombettisti e cornettisti [[Randy Brecker]], [[Ruby Braff]], [[Red Rodney]] e [[Shorty Rogers]], il vibrafonista [[Terry Gibbs]], i batteristi [[Buddy Rich]], [[Mel Lewis]], e [[Victor Feldman]], ed i cantanti e pianisti [[Billy Joel]], [[Al Jolson]], [[Ben Sidran]] e [[Mel Tormé]]. Alcuni artisti come [[Harry Kandel]] erano famosi per aver mixato il Jazz col klezmer, come lo è il moderno klezmer del Texas Bill Averbach. Poiché una grande quantità di musica jazz consisteva nella cooperazione musicale di musicisti ebrei e afro-americani o musicisti neri finanziati da produttori ebrei, la forma d'arte divenne "il peggior incubo del razzista".<ref>[http://www.bje.org.au/adults/templateBase.php?id=159&gid=2 Jews & Jazz] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927230010/http://www.bje.org.au/adults/templateBase.php?id=159&gid=2 |data=27 settembre 2007 }}. Academy BJE, NSW Board of Jewish Education. Accessed 12 February 2006.</ref>
Sebbene i primi interpreti del [[rock and roll]] fossero principalmente afroamericani o bianchi del sud, i cantautori ebrei giocavano un ruolo chiave: [[Jerry Leiber]] e [[Mike Stoller]], [[Carole King]] e [[Gerry Goffin]], [[Neil Diamond]], [[Neil Sedaka]] e quasi tutti gli altri autori di Brill Buildind. Erano ebrei, come lo era [[Phil Spector]]. Con l'ascesa del cantautore, dalla metà degli anni '60, alcuni (King, Diamond, Sedaka) divennero esecutori; altri (come [[Burt Bacharach]]) riuscirono a continuare a lavorare principalmente come cantautori. Nell'era rock, i musicisti ebrei erano estremamente dominanti, infatti ogni singola band americana nell'era rock degli anni '60 era ebrea. Per ogni artista gentile americano c'erano dieci ebrei. Molti hanno lavorato con un mix di forme folk e rock, tra cui [[Bob Dylan]], [[Lou Reed]], [[David Bromberg]], [[David Grisman]], [[Kinky Friedman]], [[Jorma Kaukonen]], [[Leonard Cohen]], [[Simon & Garfunkel]]; più semplicemente sul versante rock ci sono [[David Lee Roth]], [[Lenny Kravitz]], gruppi pop come [[Army of Lovers]] e tutti e tre i [[Beastie Boys]] ([[Adam Horovitz]] è in realtà mezzo ebreo dal lato di suo padre). Molte band rock e metal americane hanno almeno un musicista ebreo, in particolare entrambi i principali membri dei [[Kiss (gruppo musicale)|Kiss]] ([[Gene Simmons]] e [[Paul Stanley]]), [[Geddy Lee]] di Rush, il batterista degli [[Aerosmith]] [[Joey Kramer]], il percussionista [[Mickey Hart]] dei [[Grateful Dead]], [[Bon Jovi]] (il tastierista [[David Bryan]]) , il chitarrista dei [[The Doors]], [[Robby Krieger]], il chitarrista degli [[Anthrax]] [[Scott Ian]], [[Joey Ramone]] e [[Tommy Ramone]] di [[Ramones]], il batterista dei [[Guns N' Roses]] [[Steven Adler]] e il cantante dei [[Disturbed]] [[David Draiman]]; alcuni esempi di spicco del Regno Unito sono [[Peter Green]] dei [[Fleetwood Mac]] e forse il più celebre [[Marc Bolan]] di [[T. Rex]], aggiunto a tutti i moltissimi musicisti ebrei che facevano e fanno parte del movimento rock/metal progressivo tra cui: [[King Crimson]] bassista [[Tony Levin]] (anche della band di [[Peter Gabriel]]), [[Rod Morgenstein]] (batterista dei [[Dixie Dregs]]), [[Jordan Rudess]] (tastierista dei [[Dream Theater]]), [[Mike Portnoy]] (batterista dei [[Dream Theater]] e [[Transatlantic]]). Oggi alcuni ebrei hanno iniziato a sperimentare forme come il [[reggae]] e il [[rap]], e artisti come [[Matisyahu]] hanno usato forme di cultura laica per esprimere idee religiose.
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{{citazione|All'inizio del diciannovesimo secolo non c'erano virtualmente professionisti ebrei nella musica e lo standard della musica nelle [[sinagoga|sinagoghe]] ebraiche era generalmente terrificante. Eppure alla fine dello stesso secolo in tutta Europa gli ebrei detenevano posizioni di primo piano come direttori, solisti, produttori, editori musicali e mecenati della musica; un ebreo ([[Giacomo Meyerbeer|Meyerbeer]]) era il compositore d'opera di maggior successo del secolo e gli ebrei erano comunemente considerati, cosa che sarebbe sembrata insensata cent'anni prima, un "popolo musicale".<ref>Conway, David. [http://find.galegroup.com/itx/infomark.do?&contentSet=IAC-Documents&type=retrieve&tabID=T002&prodId=EAIM&docId=A109568430&source=gale&srcprod=EAIM&userGroupName=ucirvine&version=1.0 "'In the midst of many peoples' - some nineteenth-century Jewish composers and their Jewishness.(Cultural Histories)(Biography)."] ''European Judaism'' 36.1 (Spring 2003): 36(24). ''Expanded Academic ASAP''. Thomson Gale. UC Irvine (CDL). 09 March 2006</ref>}}
D'altra parte, l'origine del [[canto gregoriano]], che fu la prima manifestazione della musica classica europea, fu la [[musica corale]] ebraica del [[tempio di Gerusalemme|tempio]] e della sinagoga, secondo un gran numero di liturgisti analitici<ref>Kevin J. Symonds, [
Dopo che gli ebrei furono ammessi nella società convenzionale in [[Inghilterra]] (gradualmente dopo il loro ritorno nel [[XVII secolo]]), Francia, Austria-Ungheria, Impero tedesco e Russia (in quest'ordine), il contributo ebraico alla scena musicale europea aumentò costantemente, ma sotto forma di musica europea tradizionale, non specificamente di musica ebraica. Notevoli esempi di compositori ebrei romantici (per paese) sono [[Charles-Valentin Alkan]], [[Paul Dukas]] e [[Fromental Halévy]] dalla Francia, [[Josef Dessauer]], [[Heinrich Wilhelm Ernst]], [[Karl Goldmark]] e [[Gustav Mahler]] dalla Boemia (la maggior parte degli ebrei austriaci in quel periodo erano nativi non di quella che è oggi l'Austria, ma piuttosto delle province esterne dell'Impero), [[Felix Mendelssohn]] e [[Giacomo Meyerbeer]] dalla Germania, e [[Anton Grigorevič Rubinštejn|Anton]] e [[Nikolaj Grigor'evič Rubinštejn|Nikolai Rubinstein]] dalla Russia. I cantanti includevano [[John Braham]] e [[Giuditta Pasta]]. C'erano molti virtuosi ebrei del violino e del pianoforte, tra cui [[József Joachim]], [[Ferdinand David]], [[Carl Tausig]], [[Henri Herz]], [[Lipót Auer|Leopold Auer]], [[Jascha Heifetz]], e [[Ignaz Moscheles]]. Nel corso del [[XX secolo]] il numero di compositori ebrei e di strumentisti di rilievo aumentò, così come la loro distribuzione geografica. I compositori ebrei erano molto concentrati a [[Vienna]] e in altre città dell'Austria e della Germania pre-naziste. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, dopo che gli ebrei si erano trasferiti dalle province austro-ungariche a Vienna, "comprendevano un terzo degli studenti dei conservatori della città e più della metà del suo pubblico musicale, i ragazzi ebrei acquisivano cultura musicale in percentuali superiori a tre volte quelle della popolazione non ebrea.<ref>Libo and Skakun, [http://www.cjh.org/about/Forward/view_Forward.cfm?Forwardid=27 ''op. cit.'']</ref> Oltre a Vienna, gli ebrei erano anche in una certa misura prominenti a Parigi ed a New York (la popolazione ebraica di quest'ultima fu pesantemente moltiplicata dalle ondate di immigrazione). Gli anni '30, quando le opere degli ebrei erano etichettate come [[musica degenerata]] (non solo a causa delle origini ebraiche dei compositori ma anche della loro associazione con il Modernismo), molti compositori ebrei europei emigrarono negli Stati Uniti e in Argentina, rafforzando la musica classica in quei paesi. Compositori ebrei del XX secolo comprendono [[Arnold Schönberg]] e [[Alexander von Zemlinsky]] dall'Austria, [[Hanns Eisler]],<ref name="half">Ad eccezione di coloro che vivono in comunità ebraiche isolate, la maggior parte degli ebrei elencati qui come contribuenti alla cultura ebraica laica ha anche partecipato alle culture delle persone con cui vivevano e alle nazioni in cui vivevano. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il lavoro e la vita di queste persone non esistevano in due distinte sfere culturali ma piuttosto in una che incorporava elementi di entrambe. Questa persona aveva un genitore ebreo e un genitore non ebreo, e quindi esemplificò questo fenomeno "par excellence".</ref> [[Kurt Weill]] e [[Theodor Adorno|Theodor W. Adorno]] dalla Germania, [[Viktor Ullmann]] e [[Jaromír Weinberger]] dalla Boemia e più tardi dalla [[Repubblica Ceca]] (la prima fu eliminata nei [[campo di sterminio|campi di sterminio]] di [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]]), [[George Gershwin]] e [[Aaron Copland]] dagli Stati Uniti, [[Darius Milhaud]] e [[Alexandre Tansman]] dalla Francia, [[Al'fred Garrievič Šnitke|Alfred Schnittke]]<ref name="half"/> e [[Valerija L'vovna Auėrbach|Lera Auerbach]] dalla Russia, [[Lalo Schifrin]] e [[Mario Davidovsky]] dall'Argentina e [[Paul Ben-Haim]] e [[Shulamit Ran]].
Ci sono alcuni generi e forme di musica classica che sono stati associati a compositori ebrei, in particolare durante il periodo romantico della [[Grand opéra]] francese. I compositori più prolifici di questo genere comprendevano [[Giacomo Meyerbeer]], [[Fromental Halévy]] e in seguito [[Jacques Offenbach]]; ''[[La Juive]]'' di Halévy era basata sul libretto di [[Eugène Scribe|Scribe]], molto liberamente collegato all'esperienza ebraica. Sebbene poco conosciuto oggi, questo "lavoro di un compositore ebreo in cui l'antisemitismo è una forza motivante" ha avuto un'influenza estremamente potente sui compositori tardo romantici, da [[Gustav Mahler|Mahler]] (che prese la storia dell'antisemitismo e dell'assimilazione personalmente, chiamandola anche "una delle più grandi opere mai scritte")<ref>Quoted in [http://archive.operainfo.org/broadcast/operaTeaching.cgi?id=84&language=1&material_id=349 Using ''La Juive'' to Teach Humanities] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927023833/http://archive.operainfo.org/broadcast/operaTeaching.cgi?id=84&language=1&material_id=349 |data=27 settembre 2007 }} on the site of the Metropolitan Opera International Radio Broadcast Information Center. Accessed 12 February 2006.</ref> all'antisemita [[Richard Wagner|Wagner]].<ref>Alex Ross, "The Ray of Death", ''[[The New Yorker]]'', November 24, 2003. [http://www.therestisnoise.com/2004/04/la_juive_1.html Reproduced online]. Accessed 12 February 2006.</ref> Nel XX secolo, i compositori ebrei furono pionieri dell'avanguardia e della musica contemporanea. [[Arnold Schönberg]] nel suo periodo medio e in quello successivo ideò la [[dodecafonia|tecnica dodecafonica]] e fu un sostenitore importante dell'[[atonalità]], un sistema di composizione che fu in seguito utilizzato dai compositori ebrei [[Paul Dessau]] e [[René Leibowitz]]. [[George Rochberg]] e [[Milton Babbitt]] furono i principali compositori della scuola del [[serialismo]], [[Steve Reich]] e [[Philip Glass]] lavoravano con il [[minimalismo]], [[George Perle]] ideò la sua forma di tono dodecafonico, [[Leo Ornstein]] aiutò a sviluppare il [[cluster (musica)|cluster]] di toni, [[Morton Feldman]] e [[Armand Lunel]] furono noti compositori di musica casuale (Lunel è considerato anche l'inventore della spazializzazione) e [[Mario Davidovsky]] era famoso per aver scritto una serie di composizioni che mescolavano musica acustica ed elettronica. Inoltre [[Valerija L'vovna Auėrbach|Lera Auerbach]], [[Al'fred Garrievič Šnitke|Alfred Schnittke]] e [[John Zorn]] hanno lavorato con il polistilismo e altre forme di musica postmoderna e la modernista [[Miriam Gideon]] ha combinato l'atonalismo ed i motivi popolari ebraici nelle sue opere.
Mentre le opere orchestrali e operistiche di compositori ebrei sarebbero generalmente considerate laiche, molti compositori ebrei (oltre che non ebrei) hanno incorporato nella loro musica temi e motivi ebraici. A volte questo viene fatto copertamente, come la musica della band klezmer che molti critici e osservatori credono si trovi nel terzo movimento della [[Sinfonia n. 1 (Mahler)|Sinfonia n. 1 di Mahler]] (anche se apparentemente imita il suono di una banda locale della Moravia) e questo tipo di riferimento ebraico era il più comune durante il diciannovesimo secolo quando mostrare apertamente la propria ebraicità probabilmente avrebbe ostacolato le possibilità per un ebreo di assimilarsi. Durante il XX secolo, tuttavia, molti compositori ebrei hanno scritto musica con riferimenti e temi ebraici diretti, ad es. [[David Amram]] (''Symphony – "Songs of the Soul"''), [[Leonard Bernstein]] (''Kaddish Symphony'', ''Chichester Psalms''), [[Ernest Bloch]] (''Schelomo''), [[Arnold Schönberg]] ([[#Caso di studio nella cultura ebraica secolare: l'identità ebraica nell'Europa centrale del XIX secolo|vedi sotto]]), [[Mario Castelnuovo-Tedesco]] (''Concerto per violino n. 2'') [[Kurt Weill]] ( ''The Eternal Road'') e Hugo Weisgall (''Psalm of the Instant Dove''). Tuttavia, anche durante il XX secolo alcuni compositori ebrei citavano spesso musica ebraica in contesti non ebraici; per esempio, [[George Gershwin|Gershwin]] usava melodie liturgiche e canzoni ebraiche per alcuni numeri in ''[[Porgy and Bess]]'' e molti credono anche che il [[clarinetto]] d'apertura [[glissando]] nella sua ''[[Rapsodia in blu]]'' sia un riferimento al klezmer. Infine, molti compositori non ebrei (per lo più, ma non tutti, russi) hanno composto musica classica con chiari temi e ispirazione ebraici, come [[Max Bruch]] (''Kol Nidre''), [[Sergej Sergeevič Prokof'ev|Sergei Prokofiev]] (''Ouverture su temi ebraici''), [[Maurice Ravel]] (''Chanson hébraïque'' in [[Lingua yiddish|Yiddish]], ''Deux mélodies hébraïques'' - tra cui "Kaddisch" in [[Lingua aramaica|aramaico]] e "Fregt di velt di alte kashe" in yiddish),<ref>Ruben Frankenstein, Ravel's Chants hébraïques, ''Mendele: Yiddish literature and language'', [http://shakti.trincoll.edu/~mendele/vol04/vol04.131 Vol. 4.131], October 8, 1994. Accessed 12 February 2006.</ref> [[Dmitrij Šostakovič|Dmitri Shostakovich]] (''Trio per pianoforte n. 2'', ''From Jewish Folk Poetry'' e la ''Sinfonia n. 13 "Babi Yar"'')<ref>James Loeffler, [http://www.nextbook.org/features/feature_shostakovich.html Hidden Sympathies] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070416210642/http://www.nextbook.org/features/feature_shostakovich.html |data=16 aprile 2007 }}, nextbook.org. Accessed 12 February 2006</ref> e [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Igor Stravinsky]] (''Abraham and Isaac'', ha usato il [[testo masoretico]] di un passo della Genesi, ed era dedicato agli ebrei e allo Stato di Israele). Molte opere operistiche di compositori non ebrei mostrano una connessione diretta e simpatia per il popolo ebraico e la sua storia, come ''[[Samson et Dalila]]'' di [[Camille Saint-Saëns|Saint-Saëns]] e il ''[[Nabucco]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]].
Oltre che compositori, molti ebrei sono stati importanti [[giornalismo musicale|critici musicali]], teorici musicali e [[musicologia|musicologi]], come [[Guido Adler]], [[Leon Botstein]], [[Eduard Hanslick]], [[Abraham Zevi Idelsohn]], [[Julius Korngold]], [[Hedi Stadlen]] e [[Robert Strassburg]]. Gli artisti classici ebrei sono stati più spesso [[violino|violinisti]] (come ci si può aspettare dall'importanza del violino nel klezmer), [[pianista|pianisti]] e [[violoncello|violoncellisti]]. Esempi degni di nota sono [[Isaac Stern]], [[Vladimir Davidovič Aškenazi|Vladimir Ashkenazy]] e [[Leonard Rose]], rispettivamente. A partire da Gustav Mahler e più frequentemente oggi, anche i direttori d'orchestra ebrei hanno avuto un ruolo di rilievo, molti di loro, come Leonard Bernstein hanno raggiunto una statura internazionale. A gennaio del 2006 i principali direttori musicali della American Symphony Orchestra, della [[Orchestra sinfonica della radio bavarese|Bavarian Radio Symphony Orchestra]]/[[Orchestra reale del Concertgebouw|Royal Concertgebouw Orchestra]], [[Boston Symphony Orchestra]]/[[Metropolitan Opera House|Metropolitan Opera]], [[Chicago Symphony Orchestra]]/[[Berlin State Opera]], [[National Symphony Orchestra]], [[New York Philharmonic]], [[Orchestra Sinfonica di Pittsburgh|Pittsburgh Symphony Pops Orchestra]], [[San Francisco Symphony]] e [[Orchestra della Tonhalle di Zurigo|Tonhalle Orchestra]] (a Zurigo) sono di origine ebraica (rispettivamente [[Leon Botstein]], [[Mariss Jansons]], [[James Levine]], [[Daniel Barenboim]], [[Leonard Slatkin]], [[Lorin Maazel]], [[Marvin Hamlisch]], [[Michael Tilson Thomas]] e [[David Zinman]]). Alcuni [[chazzan|cantanti chazzan]] importanti hanno lavorato anche come cantanti d'opera, come [[Jan Peerce]] e [[Richard Tucker]].
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<!-- [[File:Image-Schoenberg Jacob.jpg|thumb|A page from the score of the [[oratorio]] ''Die Jacobsleiter'' (''[[Jacob's Ladder (Bible)|Jacob's Ladder]]'') (1917-1922, unfinished) by [[Arnold Schoenberg]].]] -->
La ricerca sull'identità ebraica dei compositori si concentra solitamente sugli [[Assimilazione culturale|assimilati]] tedeschi [[Felix Mendelssohn]] e [[Gustav Mahler]]; il primo, sebbene nipote del [[Moses Mendelssohn|più famoso filosofo]] dell'''[[Haskalah]]'', fu [[battesimo|battezzato]] e cresciuto come [[calvinismo|cristiano riformato]] e quest'ultimo si convertì al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo romano]] per rimuovere il più potente ostacolo al successo (l'[[antisemitismo]]) nella Vienna musicale. Mentre in entrambi i casi la conversione fu fatta per assimilare la società cristiana europea e quindi lasciare la persecuzione a favore della prosperità, Mendelssohn ha scritto musica cristiana apertamente e senza rimorsi (''[[Sinfonia n. 5 (Mendelssohn)|Sinfonia n. 5 "Riforma"]]'', ''Oratorio di San Paolo'' e numerosi pezzi da camera e vocali) e in un'occasione cambiò anche il suo aspetto per evitare di sembrare il compositore ebreo correlato a Meyerbeer. Mahler scrisse anche musica di ispirazione cristiana nel quinto movimento della [[Sinfonia n. 2 (Mahler)|Seconda Sinfonia]] (sebbene questo pezzo altamente spirituale sia stato anche interpretato come fondamentalmente ebraico nel suo nucleo<ref>Adam Joachim Goldman, [http://www.forward.com/issues/2002/02.08.23/arts5.html Measuring Mahler, in Search of a Jewish Temperament] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080401153357/http://www.forward.com/issues/2002/02.08.23/arts5.html/ |data=1º aprile 2008 }}, ''The Forward'', August 23, 2002. Accessed 12 February 2006.</ref>), il quinto movimento della [[Sinfonia n. 3 (Mahler)|Terza Sinfonia]], il quarto movimento della [[Sinfonia n. 4 (Mahler)|Quarta Sinfonia]] e la sua [[Sinfonia n. 8 (Mahler)|Ottava Sinfonia]].
Tuttavia, il problema in entrambi i casi non è così semplice: sebbene suo padre lo avesse spinto a rinunciare al nome "Mendelssohn" nei programmi dei concerti, per eliminare ogni riferimento al suo passato ebraico, Felix {{citazione|"mantenne il nome ... nonostante le proteste del padre e sebbene fosse indubbiamente un sincero luterano, mantenne il rispetto per la sua storia ebraica. Il suo successo professionale e sociale potrebbe averlo incoraggiato a essere più apertamente filo-ebreo di altri convertiti ".<ref>David Conway, [http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/mendelssohnx.htm Mendelssohn the Christian] {{webarchive|url=https://archive.is/20120714135706/http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/mendelssohnx.htm |data=14 luglio 2012 }}; preparatory work to his doctoral dissertation provisionally entitled ''Jewry in Music''. Notes say "from a recent article in ''European Judaism'' magazine", but give no date. Accessed 12 February 2006</ref>}} Mahler scrisse ciò che è stato percepito come riferimento ebraico nelle sue opere, inclusi passaggi di tipo klezmer nel terzo movimento della [[Sinfonia n. 1 (Mahler)|Prima Sinfonia]] e il primo movimento della [[Sinfonia n. 3 (Mahler)|Terza]]; inoltre, il quinto movimento della Seconda Sinfonia, precedentemente menzionato, include un passaggio che molti credono imitare gli squilli di tromba [[shofar]] con un testo programmatico simile alla preghiera di ''Unetanneh Tokef''.
Il motivo più convincente per cui Mendelssohn e Mahler sono comunemente considerati compositori ebrei è perché sono stati ripetutamente identificati come tali sia dagli [[antisemitismo|antisemiti]] che dagli ebrei. In entrambi i casi i contemporanei (rispettivamente [[Richard Wagner]] nel suo ''Das Judenthum in der Musik'' e la violenta stampa di Vienna e gli antisemiti austriaci come Rudolph Louis<ref>Francesca Draughon and Raymond Knapp, [http://www.humnet.ucla.edu/echo/Volume3-issue2/knapp_draughon/knapp_draughon1.html Gustav Mahler and the Crisis of Jewish Identity]. ''Echo'', Volume 3 Issue 2. Published by [[Università della California, Los Angeles|UCLA]]. Accessed 12 February 2006.</ref>) sostenevano che non importa quanto il compositore in questione tentasse di farsi passare come un buon Austriaco/Tedesco e un buon cristiano, lui e la sua musica rimarrebbero fondamentalmente e inalterabilmente ebraici (con una connotazione ovviamente negativa nel contesto). Pertanto, quando la [[Germania nazista]] soppresse ciò che considerava "[[musica degenerata]]", sia Mendelssohn che Mahler furono banditi come compositori ebrei; erano in contrasto con i "buoni" compositori tedeschi come [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Anton Bruckner|Bruckner]] e Wagner<ref>[http://fcit.coedu.usf.edu/holocaust/arts/musReich.htm Nazi Approved Music], A Teacher's Guide to the Holocaust. Florida Center for Instructional Technology, College of Education, University of South Florida, 2005. Accessed 12 February 2006.</ref> (in misura minore rispetto a Wagner ma soprattutto nel caso di Beethoven, il fatto che i [[propaganda|propagandisti]] nazisti affermavano che i deceduti, e quindi incapaci di opporsi ai compositori, erano personificazioni dei loro l'ideologia non significa che avrebbero approvato tale etichetta). L'affermazione di "ebraicità fondamentale" fu ripetuta, ma con un significato completamente opposto, da ebrei del XX secolo come [[Leonard Bernstein]] (riguardo a Mahler), che osservò che la doppia caratteristica di ebraicità e successo dei compositori è qualcosa da sostenere e celebrare.<ref>Francesca Draughon and Raymond Knapp, [http://www.humnet.ucla.edu/echo/Volume3-issue2/knapp_draughon/knapp_draughon1.html ''op. cit.'']</ref> Una argomentazione persuasiva sull'ebreità di Mahler viene da sua moglie, [[Alma Mahler Schindler|Alma Mahler]]:
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{{Citazione|Lui [Gustav] era un uomo che non si era mai ingannato e sapeva che la gente non avrebbe dimenticato che era ebreo... Né gli avrebbe fatto piacere dimenticarlo... Non ha mai negato la sua origine ebraica. Piuttosto, l'ha enfatizzata.<ref>''Gustav Mahler: Memories and Letters'' (trans., New York 1946), pg. 90; quoted in Johnson, ''op. cit.'', pg. 409.</ref>}}
Per quanto riguarda lo stesso Wagner, spesso sembra ironico che alcuni degli interpreti più influenti e popolari del suo lavoro siano stati conduttori ebrei come il già menzionato Mahler e Bernstein, così come [[Daniel Barenboim]], [[Arthur Fiedler]], [[Asher Fisch]], [[Otto Klemperer]], [[Erich Leinsdorf]], [[James Levine]], [[Hermann Levi]] (che fu scelto da Wagner per dirigere la prima di ''[[Parsifal]]''<ref>Lili Eylon, [http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/anti-semitism/Wagner.html The Controversy Over Richard Wagner], Jewish Virtual Library, credited to the Israeli Foreign Ministry. 2005. Accessed 12 February 2006</ref> [[Lorin Maazel]], [[Eugene Ormandy]], [[Fritz Reiner]], [[Georg Solti|Sir George Solti]], [[George Szell]] e [[Bruno Walter]].) È stato notato che c'è un "amore dei direttori ebrei contemporanei per Wagner ".<ref>Elaine Baruch, [http://www.forward.com/issues/2001/01.03.23/arts3.html Was it Self-Hatred that Fueled Wagner's 'Anti-Semitism'?] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080401153352/http://www.forward.com/issues/2001/01.03.23/arts3.html/ |data=1º aprile 2008 }}, ''The Forward'', March 2001 (exact date not given). Accessed 12 February 2006.</ref> Mentre molto è stato scritto sull'antisemitismo di Wagner nei suoi scritti e nella musica, e l'appropriazione nazista della sua musica, la ricerca negli ultimi anni ha analizzato la possibilità che Wagner fosse lui stesso di origini ebraiche ed ha esplorato l'interazione e l'atteggiamento di Wagner nei confronti degli ebrei attraverso una prospettiva multi-lato.<ref>David Conway, [http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/vulture_.htm 'A Vulture is Almost an Eagle': The Jewishness of Richard Wagner] {{webarchive|url=https://archive.is/20120723095550/http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/vulture_.htm |data=23 luglio 2012 }} and [http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/lamp1.htm Wagner's Magic Lamp: an ongoing mystery...] {{webarchive|url=https://archive.is/20120719184615/http://smerus.pwp.blueyonder.co.uk/lamp1.htm |data=19 luglio 2012 }}; preparatory work to his doctoral dissertation provisionally entitled ''Jewry in Music''. Accessed 12 February 2006.</ref>
Molto meno complessa e controversa è l'ebraicità di [[Arnold Schönberg]]. Sebbene fosse cresciuto come cattolico e convertito al [[protestantesimo]] nel 1898, durante l'ascesa dei nazisti nel 1933 accettò apertamente il giudaismo e tornò ad esso. Il risultato fu un certo numero di opere successive riguardanti l'ebraismo e l'[[Olocausto]], come ''A Survivor from Warsaw'', ''[[Preghiera ebraica#Testo del Kol Nidre|Kol Nidre]]'' e ''[[Moses und Aron]]''. Durante questo periodo Schoenberg cominciò anche a occuparsi della situazione storica del popolo ebraico nei suoi saggi e in altri scritti.
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