Event study: differenze tra le versioni

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Amanconi (discussione | contributi)
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Il metodo ''calendar time'' può essere illustrato come segue. Si supponga di voler calcolare il rendimento anomalo su un orizzonte di un anno (dodici mesi) successivamente all'evento in questione, con un campione di eventi che hanno avuto luogo tra il 1990 e il 2000. Per ogni mese del campione, a partire da gennaio 1990 fino a dicembre 2001 (in tempo reale dunque, non in ''event time''; da questo discende il nome di quest'approccio), si costruisce un portafoglio di tutte le imprese che hanno avuto un evento nei 12 mesi precedenti, e si calcola il rendimento di tale portafoglio; si denoti tale rendimento tramite <math>R_{pt}</math>. Ogni mese, la composizione del portafoglio cambia; ottenuta una serie storica di rendimenti del portafoglio per l'intera estensione del periodo di osservazione, si stima un modello di rendimenti attesi, ad es. il modello a tre fattori di Fama e French (1993):
 
::<math>R_{pt}-R_{ft}=\alpha+\beta_1(R_{mt}-R_{ft})+\beta_2SMB_tbeta_2\mbox{SMB}_t+\beta_3HML_tbeta_3\mbox{HML}_t+\varepsilon_t</math>
 
La stima del rendimento anomalo ''medio'' mensile, per tutta la durata del periodo di osservazione, è data dalla stima del coefficiente <math>\alpha</math> del modello dei rendimenti attesi — l'idea è che i tre fattori dovrebbero spiegare interamente il rendimento del portafoglio; qualsiasi componente non spiegata dai tre fattori è imputata all'effetto dell'evento, e incorporata nella stima dell'intercetta del modello, <math>\alpha</math>.