Discussione:Hacker: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 273:
A prescindere dall'ampiezza della definizione, la maggioranza degli odierni hacker ne fa risalire l'etimologia al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], dove il termine fece la sua comparsa nel gergo studentesco all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Secondo una pubblicazione diffusa nel [[1990]] dal MIT Museum, a documentare il fenomeno dell'hacking, per quanti frequentavano l'istituto in quegli anni il termine "hack" veniva usato con un significato analogo a quello dell'odierno "''goof''" (''scemenza'', ''goliardata''). Stendere una vecchia carcassa fuori dalla finestra del dormitorio veniva considerato un "hack", ma altre azioni più pesanti o dolose - ad esempio, tirare delle uova contro le finestre del dormitorio rivale, oppure deturpare una statua nel campus - superavano quei limiti. Era implicito nella definizione di "hack" lo spirito di un divertimento creativo e innocuo.
È a tale spirito che s'ispirava il gerundio del termine: "hacking". Uno studente degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] che trascorreva gran parte del pomeriggio chiacchierando al telefono o smontando una radio, poteva descrivere quelle attività come "hacking". Di nuovo, l'equivalente moderno per indicare le stesse attività potrebbe essere la forma verbale derivata da "''goof''" - "''goofing''" o "''goofing off''" (prendere in giro qualcuno, divertirsi).
==Analisi storica==
Questo fondamentale tabù contro gli atti dolosi rimane il primario collegamento culturale esistente tra l'idea di [[hacking]] del primo scorcio del [[XXI secolo]] e quello degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. È importante notare come, mentre la definizione di computer hacking abbia subito un'evoluzione durante gli ultimi quattro decenni, il concetto originario di hacking in generale - a esempio, burlarsi di qualcuno oppure esplorare tunnel sotterranei - sia invece rimasto inalterato.
Il desiderio di confinare la cultura del computer hacking all'interno degli stessi confini etici appare opera meritevole ma impossibile. Nonostante la gran parte dell'[[hacking]] informatico aspiri al medesimo spirito di eleganza e semplicità, il medium stesso del software offre un livello inferiore di reversibilità. Smontare una macchina della polizia è opera semplice in confronto allo smantellamento di un'idea, soprattutto quando è ormai giunta l'ora per l'affermazione di tale idea. Da qui la crescente distinzione tra "[[black hat]]" e "[[white hat]]" ("cappello nero" e "cappello bianco") - hacker che rivolgono nuove idee verso finalità distruttive, dolose contro hacker che invece mirano a scopi positivi o, quantomeno, informativi. Una volta oscuro elemento del gergo studentesco, la parola "hacker" è divenuta una palla da biliardo linguistica, soggetta a spinte politiche e sfumature etiche. Forse è questo il motivo per cui a così tanti hacker e giornalisti piace farne uso. Nessuno può tuttavia indovinare quale sarà la prossima sponda che la palla si troverà a colpire.
== Hacker famosi ==
|