Mercè Rodoreda: differenze tra le versioni
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Figura di primo piano della [[letteratura]] catalana del [[secolo XX]],<ref name=":0">{{Cita|Arnau 2003}}</ref> le sue opere sono state tradotte in più di 30 [[Lingua (linguistica)|lingue]].<ref group="Note">[[Lingua araba|arabo]], [[Dialetto aranese|aranese]], [[Lingua basca|basco]], [[Lingua bulgara|bulgaro]], [[Lingua ceca|ceco]], [[Lingua cinese|cinese]], [[Lingua croata|croato]], [[Lingua danese|danese]], [[Lingua ebraica|ebraico]], [[lingua estone|estone]], [[Lingua finlandese|finlandese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua galiziana|galiziano]], [[Lingua giapponese|giapponese]], [[Lingua greca moderna|greco]], [[Lingua hindi|hindi]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua islandese|islandese]], [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua lituana|lituano]], [[Lingua norvegese|norvegese]], [[Lingua olandese|olandese]], [[Lingua polacca|polacco]], [[Lingua portoghese|portoghese]], [[Lingua romena|romeno]], [[Lingua russa|russo]], [[Lingua sarda|sardo]], [[Lingua serba|serbo]], [[Lingua slovacca|slovacco]], [[Lingua slovena|sloveno]], [[Lingua spagnola|spagnolo]], [[Lingua svedese|svedese]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua ungherese|ungherese]], [[Lingua vietnamita|vietnamita]]</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/traduccions.php|titolo=Traducciones|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|data=|lingua=es|accesso=28 aprile 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018212912/http://www.mercerodoreda.cat/es/traduccions.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
La sua produzione comprende tutti i generi letterari;<ref>{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/diversitat-autora.php|titolo=Diversidad de la autora|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|accesso=13 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018202728/http://www.mercerodoreda.cat/es/diversitat-autora.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Rodoreda coltivò sia la [[poesia]] che il [[teatro]] e il [[racconto]], sebbene si distingua maggiormente nel [[romanzo]]. Un altro aspetto fu scoperto postumo, la [[pittura]], che era rimasta in secondo piano per l'importanza che Rodoreda dava alla propria scrittura:{{Citazione|Scrivo perché mi piace scrivere. Se non sembrasse esagerato direi che scrivo per piacere a me stessa. Se per caso quello che scrivo piace agli altri, tanto meglio. Ma forse è qualcosa di più profondo. Forse scrivo per affermarmi. Per sentire che sono... E finisco qui. Ho parlato di me e di cose essenziali della mia vita, con una certa mancanza di misura. E l'eccesso mi ha sempre fatto molta paura.<ref>{{Cita|Rodoreda 1992|p. 27}}</ref>|Mercè Rodoreda, Prologo di ''Lo specchio rotto''.|lingua=}}
== Biografia ==
=== Infanzia (1908-1921) ===
Mercè Rodoreda nacque il 10 ottobre [[1908]] in una piccola casa con giardino di via San Antonio, ora via Manuel Angelon, nel quartiere di San Gervasio de Cassolas, [[Barcellona]]. Fu figlia unica di Andreu Rodoreda Sallent e Montserrat Gurguí Guàrdia; entrambi erano grandi amanti della [[letteratura]] e del [[teatro]] e parteciparono a lezioni di [[Arte drammatica|recitazione]] impartite da [[Adrià Gual]]<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1908-1921.php|titolo=Cronologia 1908-1921|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=cat|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018204902/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1908-1921.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref><ref name=":2">{{Cita|Massip 2007}}</ref> nella ''Scuola di Arti Drammatiche'', divenuta in seguito Istituto del Teatro. Sua madre nutriva anche un grande interesse per la [[musica]].<ref name=":5" />
Rodoreda frequentò solo due anni di scuola primaria, dal [[1915]] al 1917, e in due diverse scuole: il Col·legi de Lourdes nel quartiere di Sarrià, ed un'altra più vicino a casa, in via Pàdua, all'altezza di via Vallirana, a Barcellona. Il nonno materno, Pere Gurguí, era un ammiratore di [[Jacint Verdaguer]], del quale era anche amico, ed aveva collaborato come redattore nelle riviste ''La Renaixensa'' e ''L'Arc de Sant Martí.''<ref name=":5" /><ref name=":8">{{Cita libro|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda un viatge entre paraules i flors|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/docs/infantesa_es.pdf|anno=1999|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|pp=7-16|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018210829/http://www.mercerodoreda.cat/es/docs/infantesa_es.pdf|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Nel 1910 Pere Gurguí fece fare un monumento in memoria di Jacint Verdaguer nel giardino di casa sua, nel quale c'era un'incisione con le due opere più importanti dell'autore, ''Canigó'' e ''[[L'Atlàntida]]''. Questo spazio divenne il luogo di feste e riunioni di famiglia.<ref name=":8" /> La figura del nonno segnò intensamente Mercè, che arrivò a considerarlo come suo "maestro". Gurguí le trasmise un profondo sentimento catalanista e un amore per la [[lingua catalana]] e per i [[Fiore|fiori]], che si vedono ben riflessi lungo tutta l'opera di Mercè Rodoreda.
{{Citazione|Ricordo la sensazione di essere a casa quando, sporgendomi dalla ringhiera della terrazza sul tetto, vedevo cadere sul prato e sulle ortensie i fiori blu della jacaranda. Non saprò mai spiegarlo, mai mi sono sentita tanto a casa come quando vivevo nella casa di mio nonno con i miei genitori.<ref>{{cita|Arnau 1999}}</ref>|Mercè Rodoreda, ''Imatges d'infantesa''.}}
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Il 30 maggio 1920 prese parte all'opera drammatica ''Quince días de reinado'' nel Col·legi Nuestra Señora de Lourdes. In quella stessa occasione recitò anche il poema ''La negra'' in lingua catalana.<ref name=":28">{{Cita news|lingua=cat|autore=Palau, Montse|autore2=Massip, Francesc|url=http://www.escriptors.cat/autors/rodoredam/cronoteatre.pdf|titolo=Mercè Rodoreda i el teatre|pubblicazione=Associació d'Escriptors en Llengua Catalana.|data=1999|accesso=12 ottobre 2016}}</ref>
Nel 1921, a causa della morte del nonno materno Pere Gurguí, suo zio Juan si stabilì nella casa della famiglia e ne cambiò lo stile di vita imponendo austerità e ordine convenzionali. Mercè Rodoreda lo aveva già idealizzato dalle lettere che aveva ricevuto anteriormente e finì per sposarsi a vent'anni con lui, di quattordici anni più grande.<ref name=":5" /> A causa del grado di consanguineità, ebbero bisogno di una dispensa papale.<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1928-1938.php|titolo=Cronologia 1928-1938|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205455/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1928-1938.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
=== Gioventù (1921-1939) ===
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=== Esilio (1939-1972) ===
Sebbene Rodoreda non avesse mai partecipato attivamente alla vita politica, il 23 gennaio [[1939]] partì per la [[Francia]], lasciando il figlio in custodia alla propria madre, nella speranza che l'esilio sarebbe durato poco.<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1939-1953.php|titolo=Cronología 1939-1953|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018212027/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1939-1953.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Fu proprio la madre a consigliarla di riparare all'estero, temendo ripercussioni a causa delle attività di collaborazione con le pubblicazioni in catalano e con alcune riviste di sinistra intrattenute da Mercè negli anni precedenti.<ref name=":37" /> Partita da Barcellona con altri intellettuali del tempo, Rodoreda raggiunse Girona a bordo di un [[bibliobus]] di proprietà del Ministero della Cultura della Generalità di Catalogna. Proseguì il cammino per Max Perxés, nella municipalità di [[Agullana]], e attraversò la frontiera amministrativa a [[Le Perthus]]. Entrò nello stato francese il 30 gennaio, e dopo aver pernottato a [[Le Boulou]], si diresse a [[Perpignano]], dove, trascorsi tre giorni, raggiunse in treno [[Tolosa]].<ref name=":21">{{Cita|Real Mercadal 2008|p. 64}}</ref>
{{Citazione|Terminò la guerra, e dovemmo uscire dalla Spagna. Io, non per niente, perché non avevo mai fatto politica, ma il fatto di aver scritto in catalano, e per aver collaborato con riviste, diciamo "di sinistra", eccetera, eccetera. E consigliata da mia madre, pensai che passati tre, quattro o cinque mesi sarei tornata a casa mia, ma poi andò per le lunghe.<ref name=":37" />|Mercè Rodoreda nell'intervista ''A fondo''.}}
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Nel 1956 vinse il Premio per il Saggio Joan Maragall con ''Tres sonets i una cançó,'' pubblicato nel supplemento letterario della Gazzetta delle Lettere di ''La Nova Revista''.<ref name=":42">{{Cita|Rodoreda 1956}}</ref> Fu premiata anche con il Premio Joan Santamaria per il suo racconto ''Carnaval'', che le fu consegnato nello stesso anno a Barcellona.<ref name=":29" />
Nel 1958 viene pubblicato il libro ''Vint-i-dos contes'', una raccolta di ventidue racconti edita in [[Italia]] col titolo ''Colpo di Luna''; la raccolta vinse l'anno precedente il prestigioso il premio letterario ''[[Víctor Català]]''.<ref name=":23">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1954-1959.php|titolo=Cronología 1954-1959|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205458/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1954-1959.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> ''Colpo di luna'' è un mosaico di racconti di amori improvvisi e sfioriti, storie di vita quotidiana, pervase da un profondo realismo, eclatanti per la loro drammatica e ordinaria semplicità. Alcuni di questi racconti erano già stati pubblicati in Messico durante l'esilio in Francia, mentre altri erano inediti. L'autrice confessò che questo libro proveniva da un crisi stilistica che comportò un differente livello letterario tra i vari racconti, sebbene fossero connessi da una unità tematica.<ref>{{Cita|Arnau 1974|p. 105}}</ref>
In alcuni appunti inediti che parlano di Ginevra, Rodoreda rivela che in quel periodo frequentò scrittori come Eugeni Xammar, [[Julio Cortázar]] e sua moglie, e [[Jorge Semprún]].<ref name=":34">{{Cita|Vilallonga, Mariàngela 2008|p. 76}}</ref>
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Nel 1958 presentò ''Una mica d'història'' al [[Premi Sant Jordi de novel·la|Premio Joanot Martorell]] ma non vinse perché premio fu attribuito a Ricard Salvat con ''Animals destructors de lleis''; il romanzo venne tuttavia pubblicato nel 1967 con il titolo di ''Jardí vora el mar''.<ref name=":23" /> Scrisse anche il racconto ''Rom Negrita'' per il volume ''Los 7 pecats capitals vistos per 21 contistas'' che in seguito avrebbe fatto parte del volume ''Semblava de seda''. Dal 1958, e senza rompere con Rodoreda, Armand Obiols manterrà una relazione sentimentale con una donna a Ginevra fino alla sua morte.<ref name=":29" />
Nel 1959 Mercé comincia a scrivere il romanzo probabilmente più conosciuto della sua carriera, intitolato ''Colometa'', ma pubblicato nel 1962 con il nome ''La plaça del Diamant ([[La piazza del Diamante]])'' dal Club dels Novel·listes.<ref name=":23" /> Nel 1960 lo aveva presentato al [[Premi Sant Jordi de novel·la]], anteriormente conosciuto come Premi Joanot Martorell, senza però vincere.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1960-1970.php|titolo=Cronología 1960-1970|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=es|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018205218/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1960-1970.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> Joan Fuster lo inviò ugualmente a El Club dels Novel·listes, che in quel momento era diretto da [[Joan Sales]]. Sales rimase colpito dal romanzo e contattò Mercè Rodoreda,<ref name=":24" /> la quale, a partire da quel momento, trovò nel Club lo spazio in cui pubblicare la sua opera letteraria.<ref>{{Cita|Gomila 2005}}</ref> Quando uscì nel 1962, il romanzo non era esattamente quello che aveva presentato al Premi Sant Jordi, ma era stato rivisto, ampliato e corretto su indicazione di Sales, di Obiols e dell'autrice stessa.<ref name=":38">{{Cita TV
| autore = Josep M. Gurguí, Margarida Puig, Isabel Parés, Montserrat Casals, Núria Folch, Pere Gimferrer, Josep Maria Castellet.
| trasmissione = TVE
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Nel 1972, a seguito della morte del suo amante a Vienna, e del ritrovamento di alcune amiche del tempo della guerra civile spagnola, Mercé tornò in Catalogna e si stabilì nello chalet di Carme Manrubia a Romanyà de la Selva.<ref name=":35" /><ref name=":31">{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|pp. 85-86}}</ref> ''El senyal'' di Romanyà de la Selva - oggi chiamato ''El Senyal Vell''<ref name=":32">{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|p. 87}}</ref> ''-'' era uno chalet di proprietà dell'amica Carme Manrubia. La sua amicizia con Carme Manrubia risale a quando le due lavoravano per il Commissariato di propaganda del [[Generalitat de Catalunya|Governo della Catalogna]] durante la guerra civile spagnola.<ref name=":31" /> In questa casa vivrà per sei anni, finché non si costruìrà una casa propria nel 1979 a Romanyá. Il nome scelto dalle due amiche per la casa, El Senyal, fa riferimento al marchio di Caino nell'opera [[Demian (romanzo)|Demian]] di [[Hermann Hesse|Herman Hesse]].<ref name=":31" />
Nella casa di Manrubia completò il suo romanzo più ambizioso, ''Mirall trencat'' (''Lo specchio rotto'') che aveva iniziato anni prima a Ginevra. Quest'opera, pubblicata nel 1974, viene considerata quella in cui Rodoreda giunge alla perfezione stilistica. Sempre in quella residenza scrisse ''Viatges a uns quants pobles'' all'interno di ''Viatges i flors'' (''Viaggi e fiori'', 1980) e il romanzo ''Quanta, quanta guerra...''<ref name=":32" /> che, pubblicati nel 1980, le fecero vincere il [[Premio Ciudad de Barcelona|Premi Ciutat de Barcelona]]. In questo stesso anno fece il discorso di apertura della [[Festa della Mercè]] a Barcellona,<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1971-1983.php|titolo=Cronología 1971-1983|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018202037/http://www.mercerodoreda.cat/es/cronologia-1971-1983.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref> vinse il Premio per la sua produzione letteraria in lingua catalana (Premio d'onore della Letteratura Catalana) giungendo alla sua definitiva affermazione come scrittrice.<ref name=":30" /> Nel 1978 venne pubblicato ''Semblava de seda i altres contes'', una raccolta di racconti scritti durante tutta la sua vita.<ref name=":25" />
Il progetto di convivenza di Mercè Rodoreda e Manrubia fallisce.<ref>{{Cita|Vilallonga, Borja 2008|p. 92}}</ref> Nel 1977 Mercé compra un terreno nel quale fa costruire una casa a fianco di quella di Manrubia, che verrà terminata nel 1979. Secondo Anna Maria Saludes i Amat, questo abbandono della casa di Manrubia sarebbe stato causato dalla difficile convivenza tra le due amiche, e dalla necessità di Rodoreda di condurre una vita in solitudine tipica del suo carattere.<ref>{{Cita|Saludes i Amat 2003}}</ref>
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== Pubblicazioni postume ==
Il riconoscimento letterario della figura di Mercè Rodoreda arrivò poco prima della sua morte con l'ottenimento del Premio d'Onore delle Lettere Catalane nel 1980. Tuttavia, fu riconosciuta e valorizzata ancora di più dopo la sua morte. Rodoreda era una persona molto riservata e si è scoperto che, in ambito artistico, era molto più poliedrica di quanto non abbia lasciato intendere. Sono state pubblicate postume due opere dell'autrice: la prima nel 1986, ''La mort i la primavera,'' pubblicata dal Club Editor a Barcellona, e la seconda nel 1991, ''Isabel i Maria, pubblicata'' da Edicions Tres i Quatre a Valencia.<ref>{{Cita web|url=http://www.mercerodoreda.cat/es/obra-literaria-novela.php|titolo=Obra literaria, Novela|sito=Fundació Mercè Rodoreda, Institut d’Estudis Catalans|lingua=cat|accesso=11 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161018213814/http://www.mercerodoreda.cat/es/obra-literaria-novela.php|dataarchivio=18 ottobre 2016}}</ref>
Nel 2002, anch'essa postuma, fu pubblicata una raccolta di tutta la produzione poetica rodorediana con il titolo ''Agonia de Llum'', estratto dal titolo del poema XXXVIII del libro di poesia donato da Abrham Mohino e pubblicato da Angle Editorial. Comprende centocinque poemi divisi in cinque parti, tanto inediti quanto già pubblicati in riviste anteriormente.<ref>{{Cita|Miralles 2003}}</ref>
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=== Libri ===
* {{Cita libro|autore=Contrí Cicerol, Imma|autore2=Cortés Orts, Carles|titolo=Aproximació a 'Quanta, quanta guerra...' de Mercè Rodoreda|anno=2000|editore=Librería Compás|città=Alicante|pp=19-20|cid=Contrí Cicerol, Cortés Orts 2000|ISBN=84-86776-39-2}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=Les primeres novel·les de Mercè Rodoreda (1932-1936)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/10024/1/Cort%c3%a9s%20Orts,%20Carles.pdf|anno=2001|editore=Digitalizzato da [http://hdl.handle.net/10045/10024|Fundación Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes]|città=Alicante|cid=Cortés Orts 1997|ISBN=84-699-6385-6|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019021648/https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/10024/1/Cort%c3%a9s%20Orts,%20Carles.pdf|dataarchivio=19 ottobre 2016}}(Tesi dottorale del 1997)
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=II Jornades d'Estudi, Vida i obra de Caterina Albert i Paradís|url=https://books.google.it/books?id=7zfaLEghIMIC&pg=PAii&lpg=|anno=2001|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|lingua=cat|pp=203-230|cid=Cortés Orts 2001|ISBN=84-8415-391-6|oclc=51097307}}
* {{Cita libro|autore=Cortés Orts, Carles|titolo=La superació del pas del temps en els personatges de Mercè Rodoreda (alguns paral·lels amb l'obra de Virginia Woolf, Marcel Proust i Thomas Mann)|url=https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/4643/3/CarlesRUA6.pdf|anno=2002|editore=Publicacions de l'Abadia de Montserrat|città=|cid=Cortés Orts 2002|ISBN=978-84-8415-333-7}}
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=== Articoli ===
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://www.raco.cat/index.php/Marges/article/view/93593/156627|titolo=Una segona edició «en veu baixa»: 'Vint-i-dos contes', de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Els Marges, numero 2|data=1974|pp=105-114|accesso=12 ottobre 2016|formato=PDF|cid=Arnau 1974}}
* {{Cita testo|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|titolo=Mercè Rodoreda. Un viatge entre paraules i flors|editore=Fundació Caixa de Girona|città=Girona|data=1999|url=http://www.mercerodoreda.cat/docs/infantesa.pdf|cid=Arnau 1999|accesso=12 ottobre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140514090925/http://www.mercerodoreda.cat/docs/infantesa.pdf|dataarchivio=14 maggio 2014}}Riproduzione del testo di: Rodoreda, Mercè, "Imatges d'infantesa" in ''Serra d'Or XXIV'', 1982.
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Arnau, Carme|url=http://projectetraces.uab.cat/tracesbd/avui/av00767c.pdf|titolo=Mercè Rodoreda, vint anys després|pubblicazione=Avui (Supplemento Cultura)|data=10 aprile 2003|p=III|accesso=5 aprile 2016|formato=PDF|cid=Arnau 2003}}
* {{Cita news|lingua=cat|autore=Cortés Orts, Carles|url=http://hdl.handle.net/10045/2166|titolo=El simbolisme en la narrativa de Mercè Rodoreda|pubblicazione=Revista de Catalunya, numero 96|data=maggio 1995|pp=95-104|accesso=11 ottobre 2016|cid=Cortés Orts 1995}}ISSN 0213-5876
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