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==Storia==
La struttura della Casa dell'Orfano venne ideata e completata da Don Giovanni Antonietti, [[Ordinariato militare|cappellano militare]] degli [[Alpini]] che visse in prima persona gli orrori della [[Prima guerra mondiale|guerra]] e il dramma dei bambini sopravvissuti; fu per questo che decise di istituire una struttura per poter tutelare e assistere i bambini orfani di guerra nella villa di Ponte Selva di [[Clusone]]. Prima dell'apertura della Casa dell'Orfano, gli iniziali proprietari della villa, crearono nel [[1924]] una società per attrezzare un sanatorio privato; nel giugno [[1925]] esso fu trasformato in preventorio per l’infanzia per ospitare i più bisognosi tra gli orfani di guerra, i quali permanevano all’interno della struttura o per diversi anni, o per un breve periodo di tempo o, addirittura, giornalmente nel caso si trattasse di orfani di padre e madri lavoratrici. Il 24 giugno [[1925]] la Casa fu aperta, ospitando i primi 40 orfanelli. Il 28 giugno dello [[1925|stesso anno|1925]] la struttura venne inaugurata, con la presenza di [[Giacomo Suardo]] allora [[Sottosegretario di Stato|Sottosegretario]] di Stato alla Presidenza del Consiglio, [[Luigi Federzoni]] allora [[Ministri dell'Interno del Regno d'Italia|Ministro dell'Interno]] e [[Giovanni Giuriati]] allora [[Ministri dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia|Ministro dei Lavori Pubblici]]
 
Tra il [[1926]] e il [[1950]], grazie al sostegno dei numerosi benefattori (tra i quali le famiglie Suardo, Pesenti, Agliardi, Valli) vengono costruiti diversi edifici, attrezzando la struttura di diversi servizi e aumentando gli spazi per poter ospitare un numero crescemnte di bambini. I diversi acquisti di edifici e prati portarono la superficie attuale del villaggio a quella attuale di 54 mila metri quadrati.