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==Don Giovanni Antonietti==
Giovanni Antonietti nacque a Cirano una piccola frazione di [[Gandino]]. Orfano di padre dalla nascita, visse la sua infanzia con la madre e gli zii materni, che erano contadini. Entrò in seminario dopo le scuole elementari; per pagarsi la retta fece l’assistente nel collegio dei sordomuti di [[Bergamo]] e prestando servizio presso l’albergo popolare della città, la famosa ''Opera Bonomelli''.
Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] venne assegnato a una compagnia di sanità, ma presto ottenne il trasferimento in una zona operativa, assegnato alle [[alpini|truppe alpine]].
Tornato alla vita civile riprese il suo posto come curato presso la parrocchia di [[Chiuduno]] dove si prodigò curando e organizzando assistenza per le persone colpite dall’[[Influenza spagnola|epidemia di spagnola]] che fece in [[Italia]] centinaia di migliaia di morti.
L’impegno nella [[Prima guerra mondiale|guerra]] e il prodigarsi durante l’[[Influenza spagnola|epidemia]] gli costò seri disturbi polmonari che lo portarono al ricovero nel sanatorio di [[Piario|Groppino]], dove rimase per diversi mesi.
In quel periodo maturò in Don Antonietti l’idea di istituire, all’interno della meravigliosa pineta di [[Clusone]], una casa per ospitare e assistere i numerosi orfani di guerra della [[provincia di Bergamo]], alcuni dei quali figli di tanti [[alpini]] caduti sui campi di battaglia.
Don Antonietti diresse la Casa dell'Orfano per oltre 50 anni. Morì nel novembre del [[1976]] e oggi riposa nella chiesetta della sua Casa dell’Orfano”.
==Composizione del villaggio==
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