Comunità europea del carbone e dell'acciaio: differenze tra le versioni

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Oltre a Francia e Germania, erano interessati pure gli Stati del [[Benelux]], anch'essi produttori di carbone ed acciaio, oltre che stati confinanti delle due nazioni principali e ovviamente interessati dalla risoluzione di conflitti franco-tedeschi.
 
L'interesse dell'Italia, invece, era meno ovviaovvio. La nazione non primeggiava nella produzione di quelle materie ed è assai distante dalla zona interessata dall'Accordo, confinando soltanto con uno degli Stati membri (la Francia) ma in una regione completamente differente. Gli uomini politici del tempo, tuttavia, e fra essi [[Alcide De Gasperi]], ritenevano la futura CECA un ottimo sbocco per rinvigorire la disastrata economia italiana e reinserire il Paese nelle situazioni politiche ed economiche internazionali, distaccandosi totalmente da altri stati, fra tutti il [[Regno Unito]], che rifiutavano ''in toto'' il progetto non ritenendolo conforme agli interessi e alle aspettative nazionali.
 
Il trattato instaurò un mercato comune del [[carbone]] e dell'[[acciaio]], abolendo le barriere doganali e le restrizioni quantitative che frenavano la libera circolazione di queste merci; soppresse nello stesso modo furono tutte le misure discriminatorie, aiuti o sovvenzioni che erano accordati dai vari stati alla propria produzione nazionale. Il principio di libera concorrenza permetteva il mantenimento dei prezzi più bassi possibili, pur garantendo agli stati il controllo sugli approvvigionamenti. Il mercato venne aperto il 18 febbraio [[1953]] per il carbone ed il 1º maggio dello stesso anno per l'acciaio. Tali scopi venivano perseguiti mediante il rinvio della politica specifica di ciascuno stato alla comunità nascente, con una parziale abdicazione della propria sovranità in questo limitato settore. Da tale specificità nasce la struttura della comunità come organismo sovranazionale, ovvero posto al di sopra dei singoli stati. Ciò diversificò la struttura della nuova comunità e di quelle che nasceranno di lì a poco nel 1957 (EURATOM e CEE): non precisamente comunità internazionali, ma comunità dotate di poteri propri e propria assemblea munita di poteri consultivi e di controllo politico, pur se nel settore particolare di ciascuna.