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L’interno della chiesa mostra solo una parte degli [[affresco|affreschi]] che un tempo dovevano ricoprire buona parte delle pareti della [[navata]]. Sotto l'[[intonaco]] delle pareti sono infatti presenti almeno tre strati affrescati, risalenti agli anni [[Anni 1530|Trenta]] e [[Anni 1540|Quaranta]] del [[XVI secolo|Cinquecento]].
Un elemento che colpisce il visitatore all’interno della chiesa è la ripetitività delle immagini dei [[santo|santi]], soprattutto [[San Rocco]] (26 volte) e [[San Defendente]] (25 volte); nel [[Medioevo]] le figure del santo non sono sentite come sovrabbondanza, ma come [[preghiera]] ripetuta e coem continua richiesta di protezione. Nelle tante [[Rappresentazione (arti figurative)|effigi]] di [[San Defendente]] presenti nella chiesa, ci sono varie tipologie di rappresentazione, sulla base di diversi modelli [[Iconografia|iconografici]]. [[San Defendente]] viene rappresentato come: soldato con armatura all’antica, soldato con armatura cinquecentesca, giovane in abiti civili in rapporto al costume dell’epoca in cui sono stati realizzati gli [[ex voto]].<ref>{{cita libro|autore=Luigi Olmo|titolo=Memorie storiche di Clusone e della Valle Seriana Superiore|anno=1906|pagine=75-76}}</ref>
==== San Defendente ====
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*[[san Rocco]] a sinistra, giovane, con la mano destra mostra il bubbone della [[peste]], con la mano sinistra tiene il bastone del [[Pellegrinaggio|pellegrino]] alla cui sommità è appeso un cappello da viandante;
*[[san Rocco]] in centro, con le mani giunte in segno di preghiera. Sotto la veste si può vedere il bubbone, simbolo che identifica il santo e lo caratterizza;
*[[san Rocco]] a destra mentre guarda davanti a lui un piccolo cane che ha in bocca un pezzo di pane.<ref>{{cita|Iorio, Scandella|pp. 105-107}}</ref>
==== Madonna in trono col Bambino ====
Questo è un affresco votivo risalente al tardo [[XV secolo|Quattrocento]], il pittore che l’ha realizzato è sconosciuto ma probabilmente ha avuto rapporti con [[Giacomo Borlone de Buschis]]. Si possono notare i volti sorridenti e dolci del [[Bambino Gesù|Bambino]] e della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. Sulle mani del [[Bambino Gesù|Bambino]] poggia un uccellino che rappresenta la liberazione, sia dalla malattia, che dal peccato.<ref>{{cita|Iorio, Scandella|pp. 107-110}}</ref>
====Immagini: interno====
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