Discussione:Inceneritore/Bozza: differenze tra le versioni

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Diffusione in Italia e in Europa: non è indipendente se è finanziato da un costruttore
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Incentivi CIP 6: ortografia
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===Incentivi CIP 6===
Per quanto riguarda gli incentivi CIP 6 (circolare 6/1992 del Comitato Interministeriale Prezzi), chi gestisce l'inceneritore – per otto anni dalla sua costruzione – può vendere al [[GRTN]] (la società cui è affidato il compito di assicurare la fornitura di energia elettrica italiana) la propria produzione elettrica a un costo circa triplo rispetto a quanto può fare chi produce elettricità usando metano, petrolio o carbone.<ref name=noteCIP>''[http://www.ecquologia.it/sito/energie/impianti-assimilati.pdf Note in materia di CIP/6 e Certificati Verdi]'', a cura del Gruppo Verdi PdCI Senato.</ref>A oggi l'incenetivazioneincentivazione CIP 6 è di circa 54 €/MWh.<ref>Dato tratto da ''[http://www.lavoripubblici.it/2007/dettaglio_notizia.php?agap=czo4OiJNVGsyTkE9PSI7 Aggiornamento per il terzo trimestre 2007 del prezzo di assegnazione dei diritti CIP 6]'', 4 luglio 2007.</ref> I costi di tali incentivi ricadono sulle bollette degli utenti, che comprendono una tassa per il sostegno delle fonti rinnovabili. Ad esempio nel 2004 il [[Grtn]] ha ritirato 56,7 TWh complessivi di elettricità da fonti "rinnovabili", di cui il 76,5% proveniente da termovalorizzatori e altri fonti assimilate (fra cui il gas dai residui di raffineria), spendendo per questi circa 2,4 miliardi di euro.<ref name=ecospTruffa>Dall'[http://www.ecosportello.org/TANews/news/show_news.php?subaction=showfull&id=1158564733&archive=&template=tpl_speciali approfondimento] di Ecosportello.org del 18 settembre 2006 sull'incentivazione dei termovalorizzatori.</ref> A titolo di confronto, nel 2006 a seguito dell'introduzione degli incentivi in conto energia per il fotovoltaico sono stati stanziati solamente 4,5 milioni di euro per 300 MW di potenza.<ref>[http://www.edilportale.com/edilnews/NpopUp.asp?iddoc=8524&IDCat=27 Notizia] da edilportale.com.</ref>
 
Sempre il CIP 6 prevede inoltre che gli impianti incentivati godano di un innalzamento della tariffa riconosciuta dal Grtn per compensare eventuali spese aggiuntive per l'attuazione del [[protocollo di Kyoto]], annullando così del tutto i benefici della riduzione delle quote gratuite di emissione da 28 a 3,5 Mt/a di CO<sub>2</sub> prevista dal Piano nazionale di assegnazione delle emissioni (Pna) 2008-2012, attualmente in fase di approvazione, e rischiando perciò di comprometterne l'intero impianto, giacché gli impianti CIP 6 sono il settore su cui si concentra la gran parte delle riduzioni.<ref>''QualEnergia'' anno V n. 1, gennaio-febbraio 2007.</ref>
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